Super Mario,

Spiacente ma non ci credo.

Non credo affatto che il governo Monti salverà l’Italia.

Taglio con l’accetta risparmiandomi(vi) tutta la tiritera sulle indubbie qualità dell’illustre Professore e anche quella sulla notevole abilità politica del Presidente della Repubblica che in due mosse ha tagliato il nodo gordiano.
Tanto di cappello da un ex professionista della politica.

La mia personalissima previsione è però la seguente.

Prima fase.
Monti s’incarica di far volare gli stracci dei privilegi a partire da quelli della ex casta. E’ qui il ventre molle, anche se i soldi son pochini. Applausi unanimi in platea. Seguirà a ruota l’abolizione dei diritti acquisiti per altre categorie a partire dalle pensioni d’anzianità. Applausi , meno intensi, in platea. Quindi tagli molto consistenti alla spesa pubblica compresa quella sociale e piano straordinario di vendita (o svendita) del residuo patrimonio pubblico. Altri applausi, stavolta anche dai mercati e dai mercanti che si fan sotto per partecipare all’asta. Privatizzazioni e liberalizzazioni. Non credo tuttavia che si taglierà sulla carne di viva delle caste di ordini professionali che orientano l’opinione pubblica come quello dei giornalisti.

Di quelli c’è bisogno per tenerli embedded.
Applausi, comunque.

Seconda fase.
Deregolazione ulteriore del mercato del lavoro e applicazione di una versione ristretta del modello olandese di welfare che se va bene (forse) nei Paesi Bassi, da noi servirà solo a impoverire ulteriormente chi povero lo è già.
Sgravi fiscali alle imprese e applicazione di una patrimoniale modello Marcegaglia: cioè niente di che.
Il tutto con un rapporto intenso e maggiormente credibile con la BCE, l’FMI, e la Commissione europea (per quel che vale) .

Risultato: qualche attenuazione dello spread e poco altro.

Molto ,molto meno, di quanto ci s’attende.

L’Italia si ferma sull’orlo del baratro per rimanere sul filo del rasoio, tenuta nella scomoda posizione da Mario Monti fino al 2013.

Riassumo con le parole di uno destinato a far strada come Massimo Giannini- : “Ci aspetta una lunga traversata nel deserto ,fatta di sacrifici, di sudore e di sangue”.

Grazie. Applausi.

Per me è abbastanza chiaro a chi toccherà ancora una volta e sempre buttar sudore e sangue, dato che mi sembra difficile che Super Mario non resti coerente con sé stesso, con le proprie legittime convinzioni, con la propria onestà intellettuale in quanto interprete autentico ( Presidente per l’Europa) di quel governo ombra dei migliori ,di cui fa parte anche il vicesegretario del Pd, riunito nella Commissione Trilaterale e le cui ricette economiche propugnate nel corso di lunghi anni son ben note.

Ma su questo la faccio corta, salvo permettermi di notare che i membri di quella autorevole lobbie culturale son in maggioranza grandi banchieri, finanzieri e grandi industriali. Leggete l’elenco dei Lor Signori italiani per avere un’idea esatta della cultura prevalente nell’ esclusivo consesso.

A parte ciò, insisto ancora dal post precedente,conta tuttavia maggiormente L’Europa.

L’Italia non si salverà ,come dice Roubini (allievo di Monti alla Bocconi) se la BCE non svolgerà il ruolo di “prestatore di ultima istanza”.
Già , semplice.
E’ d’accordo Monti?
Se sì lo voto con tutte e due le mani. Ma ne dubito assaissimo.

Cambiare il ruolo della BCE significa fare quello che non si è voluto fare all’epoca della moneta unica, quando la Germania chiese garanzie assolute per abbandonare il marco tedesco.
Tra le garanzie v’eran le regole di Maastricht che non consentono questo ruolo per la BCE. In più la Germania si riservò, a garanzia ulteriore , di sottoporre a norma della propria Costituzione all’alta Corte nazionale ogni eventuale passo verso scelte volte ad espandere politiche comuni in campo finanziario e fiscale con il pretesto(in verità robusto) d’aver messo in Costituzione il pareggio di bilancio.

Da questo potere di blocco la Germania non recederà e dunque sarà sempre preclusa l’idea di una Banca centrale capace di stampar moneta per rifinanziare il debito dei paesi dell’Euro oltre i limiti ristrettissimi(tendenti a zero) fissati a suo tempo nella cittadina olandese di Maastricht.

Game over per l’Europa politica.
Ulteriormente sancito dalla dissennatezza della Francia che col suo referendum, insieme a quello Olandese portò a far fallire il disegno di “Una costituzione per l’Europa”, con il contributo prezioso del Regno Unito da sempre cavallo di Troia saldamente piazzato nel cuore dell’Europa continentale.

Dunque Super Mario, per salvare l’Italia dovrebbe stavolta andare all’attacco, non di Microsoft, ma della Germania che punta ormai con molta determinazione a collocare stabilmente l’Italia nell’area dei paesi elegantemente definiti Pigs (maiali).
Per questa via diventa possibile , mettendo fuori gioco la terza economia europea, aprire la strada al Neuro (euro del Nord) lasciando un eurino debole all’Europa del Sud.
Due velocità e stretto controllo e sorveglianza speciale per i Pigs secondo le arcinote ricette della dottrina liberista.

Scommetto che il bocconiano Monti non s’incaricherà di obiettare seriamente, come sarebbe assolutamente urgente, anche in nome dell’interesse nazionale, a questa linea.

Tutto sarà ancora deciso in quel Consiglio Europeo, organo intergovernativo dell’Unione, nel quale la Germania avrà sempre l’ultima parola. Un organo che , è del tutto privo di qualsiasi legittimazione democratica non essendo eletto da alcuno, e che , tuttavia, decide per tutti.
Il guaio è che mentre la sovranità degli stati nazione è perduta non si vuol far subentrare una sovranità europea. E così la democrazia europea che, assetati di petrolio, si vorrebbe pure esportare altrove (come nel caso Libico)s’avvia a divenire pallido simulacro da esercitare in un ormai suggestivo, quando non folcloristico rito parlamentare.

Per inciso tutto ciò è anche il risultato della campagna indifferenziata sulla “casta” in un’alleanza perversa tra populismo, tecnocrazia e finanza.

E’ la tempesta perfetta.

In queste condizioni qualsiasi idea di finanziare debito e sviluppo è messa fuori gioco. Non è nell’orizzonte europeo, e dunque resta solo da cavar sangue… dalle rape.

L’unico risultato garantito da questa politica è una gravissima recessione economica con il relativo fardello di povertà e disoccupazione.

Allora perché lo fanno?

Ma perché pensano di poter recuperare competitività nel solito modo:tosando il gregge.
Come dite?
Che a un certo punto le pecore non avranno più lana?
Beh, poi ricresce, secondo loro.
Son sinceramente convinti di questo.

Adesso però,per almeno un decennio, bisogna far scendere il costo del lavoro dal lato di salari e stipendi.
Ma non di poco.
Roba che non abbiamo ancora mai visto in Europa, giungendo sino a liquidare definitivamente la classe media.

E diverremo competitivi nell’economia globale.
E chi resterà vivo vedrà se le pecore torneranno a far lana.

Tale è la traversata nel deserto auspicata da Giannini e opportunamente guidata da Mario Monti.

A meno che i Pigs non si ribellino.

Insieme avrebbero la massa critica per impensierire seriamente, in molti modi, la Germania e per costringere ad aprire una riflessione critica per un cambiamento in Europa.

Unione Europea finalmente basata su regole democratiche : sola strada per la salvezza.

Tutto il resto son stracci che volano.
Assieme agli asini che ci credono.

44 Risposte to “Super Mario,”

  1. domenico cigno Says:

    E allora: che fare? Oggi la scelta migliore, non nella situazione che vorremmo, ma qui e ora, non è forse quella di entrare e di contrattare i minori danni possibili per i ceti popolari? Non è entare per evitare che ci sia uno scardinamento come la destra voleva, per sperare che nel giorno non tanto remoto in cui finalmente una sinistra disintossicata dopo vent’anni di droga, elaborate ricette forti e radicali di governo non
    trovi un deserto di rovine…

  2. Stefano Fonsdituri Says:

    Ottimo post.Condivido quello che hai scritto.Ti invito a fare un salto sul mio blog:homopolemicus.wordpress.com

  3. Andrea Says:

    Senti, Cigno, ma quale destra per quali scardinamenti?… e quale sinistra disintossicata per quali ricette radicali?… e quali deserti di rovine se non quelli della finanza internazionale di rapina?
    Mi sono perso, forse, un numero del “Pioniere”, di “Diabolik” o l’ultimo manga?

  4. mauro zani Says:

    @Cigno , vedi Fb.

  5. mauro zani Says:

    E tu , Andrea, lascia stare il Pioniere ch’era proprio un bel giornalino!!! Vabbè discreto..insomma.

  6. redazioneClaudio Says:

    Ancora un bel pezzo. Che dire?
    “Maiali” di tutto il mondo unitevi e … datevi una mossa!!!

  7. Andrea Says:

    Leggendo l’articolo di Carlo Galli (Presidente della Fondazione Gramsci dell’Emilia Romagna, già pupillo di Nicola Matteucci) sulla “Repubblica” di oggi, il pensiero corre alla mia personale posizione religiosa: ho dei dubbi sull’esistenza di Dio, ma non ho nessun dubbio sull’esistenza del demonio e sulla sua straordinaria capacità di assoldare le persone per propagare narrazioni fasulle che scaldano i cuori infranti di “sinistra”. Occorre anche dire che quando c’è qualcuno che offre da bere, in un’osteria “seria” come “Repubblica”, c’è sempre un mondo di avventori che chiede il suo bicchiere come un diritto di libertà… e guai a rifiutarglielo!
    Va bene così.

  8. Gianni Says:

    Caro mauro bel post, ma non mi aspettavo una stroncatura preventiva x Monti.
    Ammetto che come al solito avevi ragione!
    Stà diventando sempre più il governo delle banche centrali mondiali e europee a cui si aggrappa l’apparatnik, stò straccio di “classe” politica, allo sbando, per sopravvivere (stà sinistra non sà neanche vincere quando lo potrebbe fare con proposte alternative forti) ma soprattutto, come dire, veicolando, le perorazioni di confindustria, ABI, Coop, ecc.
    Per fortuna CGIL si è smarcata………….
    Da un pò rompo le scatole, anche sul tuo sito, dicendo che il PD và tenuto sotto scacco dall’esterno.
    Cambiarlo intenamente è impossibile!
    Và marcato stretto perché si compia il suo destino: si sbricioli come il PDL (forse….).Altro che il nuovo partito degli anni 2000
    Secondo me SEL stà giocando la carta giusta (anche perché “casualmente” è fuori dal parlamento):governo di responsabilità si, ma a tempo (così si mette sotto torchio l’accozzaglia di interessi personali, base costitutiva del PD) e elezioni!!!
    Finita la manutenzione non sarebbe ora di “entrare in campo”??? Stò parlando per te, ma anche per me “da tempo nella categoria dei disillusi di sinistra”,
    Sol che io non ho “la crosta” che hai tu, però se fai un passo avanti ti seguo. Sia ben chiaro basta che SEL sia come ha detto Vendolino un movimento non un partito strutturato o di di ex (oddio né ha molti intorno….), quindi può intercettare e se può fare da cassa di risonanza di comitati e dei movimenti….Disegno di corto respiro in una situazione in rapido cambiamento? Sarà ma se no da dove si parte?
    Non con parole al vento………….. e nemeno col politichese che impera in parlamento…………
    Ciao Gianni.
    P.S.: Rileggendo il mio commento sconclusionato mi sovviene una battuta “quando ce l’hai in quel posto, fai finta di niente e non muoverti, perche’ se ti agiti, il tuo “nemico” potrebbe anche godere! … Oddio siam messi così male? scusate il tono scurrile ma ci stà………….

  9. Gianni Says:

    Accetto anche l’ovvia obiezione: allora perchè lo hai inviato??
    A mia parziale, discolpa posso dire, era più forte di me…….

  10. mauro zani Says:

    Caro Gianni, a parte la manutezione, sarei sempre ,irrimediabilmente, un ex.
    Tra l’altro, tutto sommato, coi tempi che corrono con la poltica commissariata ,non me ne lamento più che tanto.
    E’ il tempo dei Bocconi boys…..

  11. GIUSEPPE PARISI Says:

    entro da straniero come al solito, come fanno i pigs a ribellarsi alle Grande e…brava ed anche prepotente Germania?

    L’Europa non è sola al mondo, il Bric e gli Oltre Bric si muovono, ed un sistema puridiretto si deve equlibrare se non vuole morire, i vasi comunicanti sono in fisica ed in metafisica?

    Cosa può fare SEL?

    Focus su Monti
    Monti è relativamente giovane e bocconiano come molti dirigenti di tutte le parti politiche, alla Bocconi quello che ha scrito Zani lo sanno da 50 anni e Marco Minghetti lo scriveva, dettagliatamente, leggere gli scritti politici di 150 anni fa, molto meglio di tanti scribacchini ignoranti, quindi è solo, come al solito una questione di cultura, la videocrazia instupidente impera ed i nosti politici al massimo sono bravi tattici nel contingente ma nessuno è stratega come era imperativo nell’Atene di Pericle, a proposito leggere i Dialoghi di Platone.

    Quindi Monti sa quel che serve per rispettare il popolo, noi possiamo ricordaglielo, quindi strutturiamo un documento reale non una bozza di tesina per medie superiori come RENZI.

    ORA CHIEDIAMO A GIANFRANCO PASQUINO DI ORGANIZZARE UN BEL SEMINARIO SUL CITTADINO E LO STATO BASATO SUL VECCHIO CONSERVATORE ILLUMINATO MA SPIETATO, LUI EXSOVVERSIVO CON I RIBELLI AL SISTEMA ITALIA, MARCO MINGHETTI eppoi su GAETANO MOSCA, GIUSTINO FORTUNATO, WILFREDO PARETO, PIERO SFRAFFA, ANTONIO GRAMSCI, PANFILO GENTILE, BENEDETTO CROCE….NICOLA MATTEUCCI, VEDRETE TUTTO ERA STATO ANALIZZATO E SCRITTO molto meglio dei soliti scribacchini caproni che credono di aver inventato l’acquacalda e sparano caz…te e rimbecilliscono il popolo, state attenti non scrivo del due di picche con briscola bastoni che ha preso il posto di ENZO BIAGI, ma di quella banda del centralismo (anti)democratico integralista padrone degli ora moderati di sinistra.

    ciao peppo

  12. Andrea Says:

    Mario Monti, sì, ha studiato a Yale. È stato Commissario europeo per dieci anni, prima al “Mercato interno e ai diritti doganali”, ossia alla loro soppressione. È stato cooptato sia al Bilderberg sia alla Commissione Trilaterale. Nel 2005 si è concesso la posizione di super-consigliere internazionale di Goldman Sachs. Adesso, nominato senatore dal post-comunista preferito dagli americani, ci è stato affibbiato come capo del governo. Anche se non avrà i voti in parlameno, resterà al governo per il prossimo anno e mezzo.

    Mario Draghi ha il PhD di economia conseguito al MIT, Massachusetts Institute of Technology. Da funzionario del Tesoro, è stato incaricato delle privatizzazioni italiane, che aveva già organizzato sul panfilo Britannia con le banche inglesi, di nascosto, un anno prima. Da allora, mission accomplished, ha seduto in molti consigli d’amministrazione di diverse banche. Dal 2002 fino al 2006 è stato vice-presidente per l’Europa di Goldman Sachs. Forte di questo conflitto d’interessi, è stato nominato governatore della Banca Centrale Europea, BCE.

    Loukas Papademos, nuovo primo ministro greco, è anch’egli diplomato al MIT. È stato docente alla Columbia University di New York, poi è stato consigliere della Federal Reserve di Boston (una delle 13 banche che costituiscono la FED). Dal 1994 al 2002 è stato governatore della Banca Centrale greca: poltrona che occupava quando la Grecia si è qualificata per entrare nell’euro, grazie ai trucchi contabili e ai falsi consigli dati da Goldman Sachs. È stato vicepresidente della BCE. Oggi è primo ministro con il voto dei due principali partiti ellenici.

    Al timone della crisi europea sono dunque tre “americani”, formatisi nelle prestigiose università statunitensi, di cui hanno assorbito l’ideologia: membri della superclasse mondialista, e tutti e tre fortemente legati a Goldman Sachs.

    Goldman Sachs adesso deve governare direttamente con i suoi delegati e stipendiati, mettendoci la faccia ed esponendosi. Di solito, questi signori del mondo preferiscono governare da dietro le quinte, esponendo dei loro servitorelli politici ai giochetti della “democrazia”. Questo triplice colpo di Stato è probabilmente una mossa obbligata, ed un segno di disperazione.

    Come mai? Perchè Goldman deve assicurarsi che Italia e Grecia non faranno bancarotta e non ripudieranno il debito. Le banche americane non ci lasceranno fallire, e useranno qualsiasi mezzo per impedircelo, per un motivo ben preciso.

    Appena in USA il sistema bancario s’è rallegrato di essere poco esposto ai titoli sovrani europei (15 miliardi), s’è accorto che coi CDS (Credit Default Swaps) era un altro paio di maniche. Le banche USA hanno assicurato quantità importanti del debito europeo, si dice per almeno 250 miliardi, emettendo e vendendo quantità industriali di CDS, prodotti derivati che pretendono di funzionare come assicurazioni contro il rischio default. Naturalmente lo sono per finta, perché né Goldman Sachs né le altre banche d’affari hanno accantonato nemmeno una frazione della cifra necessaria a pagare gli “assicurati” nel caso che un Paese sovrano non riesca più a servire il debito. Se avviene davvero un default, le banche della galassia americana, a cominciare da Goldman Sachs, imploderanno , dando come risultato dei buchi neri che attrarranno nel loro gorgo ogni realtà economica esistente, se è basata sul credito.

    Gli emettitori di CDS americani sono riusciti per un pelo a non pagare le presunte polizze assicurative emesse per la Grecia, anche se questa ha fatto un default parziale, detto “ristrutturazione”. I titolari di BOT greci hanno dovuto accettare un taglio di capelli del 50%. Ma siccome sono banche europee, e la perdita dei creditori è stata definita come “volontaria”, hanno deciso di non rifondere il sinistro.

    È stato deciso che quando le banche creditrici accettano “volontariamente” un taglio dei loro crediti, i CDS che hanno comprato non rifondono nulla. Il trucco è riuscito, nel senso che Goldman Sachs e compagni non hanno dovuto pagare.

    Però è riuscito anche troppo. Nel senso che tutti i detentori internazionali di titoli italiani, che s’erano coperti dal rischio con i CDS americani, hanno avuto la rivelazione che quelle assicurazioni – per cui hanno pagato fior di milioni – non assicurano niente.

    Questo è, almeno in parte, il vero motivo per cui i mercati hanno cominciato a liberarsi (svendendoli) dei titoli del debito italiano, o a chiedere un interesse drammaticamente più alto per comprarlo: il rincaro prevedibile per un rischio di default che si sa non essere più “coperto” dai CDS. I mercati del debito sono stati tutti scossi, ed anche lo spread sul debito francese è aumentato, e sempre per lo stesso motivo: i detentori credevano di avere una qualche protezione avendo comprato i CDS, ed hanno scoperto di non averla.

    Diversi analisti inglesi e americani si sono stupiti di questa improvvisa ventata di diffidenza sull’Italia, un Paese – ha scritto, per esempio, Evans-Pritchard del “Telegraph” – “che avrà un attivo primario nel 2013” (elogio postumo e involontario a Tremonti), una ricchezza delle famiglie superiore a quella della Germania, e un debito privato molto al disotto della media degli europei. Come mai un Paese con fondamentali così buoni viene considerato insolvente? Non è che c’entri anche una volontà punitiva per non essere stati rigidamente dentro i binari che ci sono stati costruiti da sempre in politica estera?

    Fatto sta che la tempesta sull’euro è diventata ciclone. I tassi d’interese che l’Italia deve offrire sono diventati davvero insostenibili, avvicinando la bancarotta del terzo debitore mondiale e della terza economia della UE. Dal punto di vista di Goldman Sachs (e affiliati americani) bisogna assolutamente impedire che l’Italia faccia fallimento, altrimenti i banksters americani dovranno onorare l’impegno preso spacciando i loro CDS. Rifondendo il sinistro, per così dire, coi mezzi propri, che non sono nemmeno lontanamente disponibili.

    Quanto? Nessuno lo sa esattamente, dato che l’85% del mercato dei derivati avviene “over-the-counter” (ossia fuori dai mercati borsistici) su accordi caso per caso fra cliente ed “assicuratore”, dunque senza lasciare traccia contabile alla vista dei regolatori (che dormono). Esistono inoltre una quantità indefinita di CDS nudi (naked) ossia venduti a chi non possiede i titoli da assicurare: anche questi non-possessori saranno da rifondere se l’Italia fallisce.

    Ad occhio e croce, si può dire solo questo: che il nostro default vaporizzerebbe istantaneamente i capitali delle banche d’affari americane, anzi molte volte i loro capitali e causerebbe l’implosione totale del sistema bancario sovrannazionale – che è il vero insolvente in questa faccenda.

    È per questo che Goldman Sachs non permetterà all’Italia di fallire o ristrutturare il debito: ne va della sua vita. Per questo ha messo uomini suoi direttamente al timone.

    Un effetto s’è visto subito: appena s’è fatto il nome di Monti come amministratore delegato d’Italia, i mercati hanno fatto scendere lo spread sui titoli italiani. In realtà, s’è trattato di un aiutino dell’amico Mario Draghi, che ha fatto comprare alla BCE infornate di titoli italiani, per far vedere che i mercati hanno tanta fiducia in Monti.

    La Grecia è ora sotto amministrazione controllata di Goldman-Papademos, per lo stesso motivo: una bancarotta involontaria costringerebbe le banche americane spacciatrici di CDS a pagare.

    Stiamone certi: Monti non imporrà solo tasse, finanziarie e patrimoniali e privatizzazioni. La situazione è così pericolosa per Goldman, che dovrà cercare anche di far crescere il Paese, perché senza una crescita del PIL – i banchieri lo sanno benissimo – il servizio del debito non può essere sostenuto. Hanno interesse a puntellarci. Lo faranno con tutte le terapie che conoscono loro.

    Da cui la vera grande buona notizia… la più tragica: Monti – e la dozzina di esperti europei e del Fondo Monetario che sono venuti a Roma a controllarlo, veri ministri del suo ministero – non riuscirà a risanarci, né Draghi né Papademos avranno successo. Il default è ineluttabile.

    Lo dice la semplice matematica. Esiste una relazione tra la crescita del PIL e gli interessi sul debito pubblico. E l’Italia non può pagare il 7% di interessi su 1.900 miliardi del suo debito senza crescere, diciamo, del 3% annuo. È una crescita quasi da miracolo economico, ossia impossibile: specie nella recessione che minaccia l’Europa tutta intera, ed è segnalata dal rallentamento dell’export tedesco.

    Ma il fattore più pericoloso è ormai il rischio sistemico. Il sistema finanziario stesso lo ha coltivato e fatto crescere, avventandosi in una interconnessione così aggrovigliata, opaca e concatenata che nessuno capisce più dove e come finisca. Basti ricordare il fatto che le banche italiane e greche sono piene di BOT nazionali: tradizionalmente, questo era un fattore di stabilità finanziaria, ed un contributo importante del risparmio nazionale al finanziamento del debito; oggi, è diventato una minaccia supplementare, che impone agli Stati già straindebitati di sostenere le loro banche diventate insolventi per il calo del valore di questi loro “attivi”.

    E questo è solo ciò che si vede: si aggiunga lo shadow banking, il sistema sotterraneo in cui entità non regolamentate, situate nei paradisi fiscali, emettono prodotti derivati la cui descrizione richiede volumi pieni di formule matematiche, e il cui scopo preteso è di gestire i rischi dei titoli pubblici e privati soggiacenti. Il bello di tali prodotti è che, secondo i loro inventori, consentivano di aumentare le performances diminuendo il rischio: invece lo accrescono, perché hanno trasferito i rischi alla controparte, un numero limitato di grandi attori che dominano il mercato e perciò concentrano tutti i rischi.

    Piccolo esempio: la Slovenia, senza alcuna colpa, è colpita in pieno dalla crisi dell’Italia, e il suo debito pubblico non trova compratori se non a prezzi proibitivi. L’Ungheria si aspetta un peggioramento del rating del suo debito, a cui conseguirà una svalutazione della moneta nazionale, il che produrrà un aumento del costo del suo indebitamento. E con ciò, un altro impegno alle banche europee che in Ungheria hanno prestato troppo. Unicredit e le banche austriache sono nella prima linea del rischio ungherese, e possono crollare di colpo. Delle banche francesi, strapiene di titoli dei PIIGS, già sappiamo. Le banche tedesche non stanno meglio, anzi peggio. E tutte le banche europee operano con una leva di 26 ad 1 (per ogni euro, ne hanno 26 in prestito) molto più alta delle banche americane.

    I delegati di Goldman Sachs Europe sono dunque sempre una mossa in ritardo, come la UE è di due o tre passi indietro: s’affannano attorno a Grecia ed Italia, ma ormai è l’Europa nel suo insieme ad essere nella linea di mira dei mercati.

    Un giorno, se avremo un futuro, gli storici si chiederanno come mai c’è stata l’implosione, quando il rimedio per scongiurarla era così evidente: vietare semplicemente e puramente le scommesse sulle fluttuazioni dei prezzi, proibendo l’uso dei derivati senza copertura. Oppure, l’altro rimedio: il condono almeno parziale ma sostanzioso del debito ormai impagabile, che avrebbe anche il vantaggio di non obbligare Goldman Sachs ad onorare i suoi CDS, in quanto il condono è “volontario”.

    Macchè! I nostri attuali padroni non vedono, e non vogliono questi rimedi. Vogliono trarre il loro pedaggio sui popoli in eterno, anche fino a dissanguarli.

    E ora, festeggiate pure l’uscita di scena di Berlusconi… per un bel po’ di tempo non ci sarà più nulla da festeggiare.

  13. Andrea Says:

    Addirittura l’ufficialissimo “Le Monde” se lo può permettere… la nostra “democratica” stampa serva (così compulsata e temuta, soprattutto a “sinistra”…), ovviamente no!

    “Goldman Sachs, le trait d’union entre Mario Draghi, Mario Monti et Lucas Papadémos”.

    http://www.lemonde.fr/europe/article/2011/11/14/goldman-sachs-le-trait-d-union-entre-mario-draghi-mario-monti-et-lucas-papademos_1603675_3214.html#ens_id=1603680

    “La rubrica telefonica è utile, ma non è più sufficiente in un pianeta finanziario complesso e tecnico, di fronte a una nuova generazione di industriali meno plasmati dal rispetto per l’establishment. I padroni europei partiti alla conquista dal mondo si sono emancipati dai crociati dell’alta finanza stile Goldman Sachs. Le richieste di valorizzazione delle azioni, le esigenze di trasparenza dei conti e l’obbligo dell’espansione all’estero hanno smussato l’”effetto rete”. Infine, diventati più esigenti sulla qualità e l’indipendenza del mestiere di consulente, i clienti europei, ma non solo, pretendono ora il rispetto di un minimo di etica.

    È qui arrivano i problemi per Goldman Sachs. Perché la banca ama posizionare i propri uomini senza mai lasciar cadere la propria maschera. Questo perché i suoi incaricati, sempre ligi, nascondono questa affiliazione quando concedono un’intervista o sono in missione ufficiale (come fu il caso di Monti, che nel 2010 si vide incaricare di uno studio sul mercato unico europeo dal presidente della Commissione, José Manuel Barroso).

    Mario Draghi ha dichiarato che, essendo entrato in funzione nel 2002, non ha avuto niente a che fare col trucco dei conti greci orchestrato due anni prima dalla banca. Aveva dato le dimissioni nel 2005, l’anno precedente alla vendita degli swap di Goldman Sachs alla Banca Nazionale della Grecia, la prima banca commerciale del paese, diretta da un vecchio goldmaniano, Petros Christodoulos, oggi responsabile dell’organismo che gestisce il debito greco”.

    Marc Roche

  14. Andrea Says:

    La surreale lingua di legno degli ex-post-comunisti, addetti alla pulizia delle scuderie di ronzini per Pet Therapy:

    “Abbiamo dato conferma dell’intenzione di metterci a sostegno di un governo autorevole di caratura tecnica – ha puntualizzato Bersani – , non per sostenere meno ma meglio e consegnare alla politica il compito di un impegno convinto e organizzare un percorso per costruire qualche urgente riforma”.

    ( http://www.corriere.it/politica/11_novembre_15/monti-consultazioni-seconda-giornata-pd-pdl_fe15c21e-0f64-11e1-a19b-d568c0d63dd6.shtml )

    Avete capito qualcosa al di là del punto più importante?… “metterci a sostegno”… Uno sgabello? Una zeppa?

  15. mauro zani Says:

    Sì Andrea abbiam capito Bersani. E anche tu. Il PD,in un certo senso, cerca di andar a messa e star a casa. Rassicura che sostenere la “caratura tecnica” non significa prendere le distanze da Monti. Solo, non impegnarsi direttamente con propri uomini/donne per non pagare troppo dazio alle prossime elezioni dato che il PDL potrebbe trasformare il parlamento in un Vietnam con La Russa e compari nel ruolo dei vietcong.
    Comunque da tutta questa confusa faccenda,posto che duri fino alla fine della legislatura, ne uscirà rafforzata la posizione politico ed elettorale del terzo polo il quale s’appresta ad avvantaggiarsi di un quasi certo sgretolamento del PDL e di una probabile, comunque non impossibile, diaspora nello stesso PD. Verso quel country party di cui parla Letta il giovane.Non avendo voluto/potuto il PD preparare e tenere in campo per tempo un’alternativa politica, pur indicata dai sondaggi, da un anno a questa parte, Bersani è nei guai fino al collo e si destreggia come può avendo avvertito il pericolo mortale che si profila all’orizzonte della legislatura.

  16. Andrea Says:

    Caro Mauro, innanzitutto ti ringrazio dell’opportunità di scrivere sul tuo blog. Cerco sempre di non esagerare, per non offendere la suscettibilità dei tuoi lettori e anche la tua: cerco, insomma, di non essere imbarazzante per un pubblico di sinistra “normale”.
    Le ultime mosse del Signor Fini Gianfranco, esperto di venti e condizioni del mare, sono utilissime per capire: il “terzo polo” non può che essere il partito più allineato al nuovo governo e, visti i “dispiaceri” che esso – governo nuovo – arrecherà agli italiani, non si aggiudicherà molti voti. La “sinistra” ha chiuso perché non può dire la verità, nessuna verità imbarazzante per i poteri che reggono il mondo odierno: la verità non si può dividere e non si possono sommare le mezze verità.
    Due mezze verità non producono la verità intera… quindi: ciccia!
    Il Pd dissiperà (questa è la mission affidatagli dai poteri di cui sopra) sé stesso per la difesa inutile del matrimonio già giunto al capolinea fra capitalismo e democrazia. Il Sistema ha affidato al Pd il compito di piangere a volontà, come una prèfica, a questo funerale: è nato per questo… si chiama “partito democratico” perché deve piangere fino a inumidirci tutti di lacrime e renderci tutti più sensibili al dolore umano, così inevitabile in questa valle di lacrime, appunto. Il suo ruolo finisce qui. Punto. Il Sistema ha perfettamente ragione: gli imbecilli devono morire e beato lui Sistema che riesce a farli estinguere con tanta pazienza. Ho grande stima del Sistema.
    Un centro-destra senza il Berlusconi non esisterà in modo unitario se non come federazione di potentati, quindi come cartello elettorale, che potrà giungere non oltre i suoi attuali confini di consensi e privo per un bel po’ di appoggi dentro il Sistema, da cui è stato espulso per l’inaffidabilità in politica estera: l’unica che conta per gli americani.
    Casini è una nullità che aspira alla Presidenza della Repubblica e poi “che vadano tutti a fare delle brutte cose…”
    Insomma, il partito del sistema non può che essere un centro-sinistra virato al centro con il taglio delle ali come ha già scritto Carlo Galli che se ne intende… non ha scritto proprio così, ma trasuda.
    Renzi è il “futuro” del Pd: io auspico fortemente, perché amo la chiarezza. La “sinistra” normale (cioè tu e gli altri) avrà la Cgil da amministrare e una “federazione della sinistra” allargata che è giusto che – con l’antipolitica a cinque stelle – giunga al 10 -12 %: quella percentuale storica del Front National che la Marine Le Pen si lascerà alle spalle, raddoppiandola o triplicandola. Lei è francese e antisistema: se ne fotte di piangere e ha le palle! Insomma… Renzi, che conquisterà al centro (un po’) e a destra (molto) e vi lascerà la Cgil e un circa 10% per presentarvi ai convegni di Confindustria e dell’Aspen (quando previsto).

  17. Fausto Says:

    Ma che dalla caduta/crisi della destra si sarebbe aperta una stagione volta a instaurare un’egemonia moderata a parti invertite non ci voleva un genio per capirlo. Anche andando alle elezioni il terzo polo avrebbe fatto man bassa a destra (e un poco anche nel centro-sinistra). Il suo potere contrattuale verso la sinistra sarebbe cresciuto enormemente. E comunque un governo Pd-Terzo polo sarebbe stato comunque a termine. Per dire che questo passaggio è comunque inevitabile. I condizionamenti che ne deriveranno dipenderanno certo (per limitarne lo spazio) dall’acume tattico delle sinistre, ma anche dal peso che avrà ciò che rimane della destra.

  18. Andrea Says:

    Grazie, Fausto, per avermi liberato dal fardello del “genio”: l’acume tattico si compra in cartoleria all’apertura dell’anno scolastico.

  19. mauro zani Says:

    OK. Avanti con l’acume tattico.

  20. Andrea Says:

    Un altro mondo è possibile: la Lego!
    http://www.lego.com

  21. Giovanni Says:

    Una banda di predatori dietro le insegne di Goldman Sacks si aggira per l’Europa e punta decisamente sul Belpaese con l’obbiettivo di scarnificarlo con altre privatizzazioni/liberalizzazioni
    Il Paese è terrorizzato a sufficienza ed è disposto ad accettare tutto:padri di famiglia vivono notti insonni chiedendosi se domani potranno ritirare gli ultimi risparmi per pagare la retta dell’asilo.
    .La diagnosi/ terapia più indolore è già pronta:ieri le privatizzazioni per entrare in Europa (Prodi-Bersani),oggi le privatizzazioni per restare in Europa(Monti-Bersani)
    Bisogna tuttavia riconoscere che nell’arco degli ultimi 15 c’ è stato l’auspicato miracolo :i salari più bassi in Europa a petto dei prezzi più alti. Cosi è stato ridotto alla mera sussistenza chi vive del proprio lavoro.
    Come uscirne?
    Qualcuno vorrebbe che i virtuosi tedeschi pagassero “il debito italiano”con gli eurobond,
    Altriipiùingenui vorrebbero far pagare i ricchi d’Italia.Altri non vorrebbero pagare affatto(default).Geniale,astuto ,facile!Roba da “bocconiano”.
    Dopo vent’anni di manovre,svendite e professori a gò gò ,la situazione e peggiore del 1993.C’è da rimpiangere il dottor Sottile,che sottile lo era per davvero,visto che privatizzò l’intero sistema bancario con tre righe.
    Cosa si fa?Alternative non sono all’orizzonte. L’ ex ministro di Prodi non ha neppure i capelli da prendersi nelle mani. Il Vendola si dice disposto ad appoggiare Monti senza avere neppure un parlamentare. L’uomo di Montenero come al solito è poco chiaro
    E’ la solita storia :vincerà lo straniero ,perché noi siamo estranei in patria e pure estraniati. Un popolo sentimentalmente sconnesso.
    Venduti ieri a “sciur patrun”e oggi allo straniero

  22. Fausto Says:

    Andrea, da quando sei diventato il portamatite dell’acume strategico di Zani ?

  23. Andrea Says:

    Ti sbagli, per presunzione, come sempre. Mauro Zani ha avuto la pazienza e la gentilezza di ospitare alcune mie matite sul suo tavolo.
    Non ho mai adulato nessuno, e quando ringrazio è perché voglio far giungere un messaggio di riconoscenza, pur nell’enorme distanza che ci separa. Il problema non è mio, che le cose importanti le vado a scovare, ma la mole enorme di menzogne di ogni tipo che vengono diffuse a piene mani su tutto, e fatte bere come un digestivo soprattutto all’opinione pubblica di sinistra, ovvero alla maggioranza odierna dell’opinione pubblica in Occidente. Tu ti accodi al mondo – in senso paolino – perché sei un pigro “progressista” e ti sei ritagliato un ruolo di cesellatore all’estrema periferia del potere, che, come è noto ai più avvertiti, si amministra usando il linguaggio liberal e l’universo valoriale liberal, molto più ricco di crudeltà, menzogne, sottintesi del precedente universo liberal-conservatore: molto più totalitario e intollerante.
    Mi sembra che Mauro Zani, al di là del desiderio di avere una farmacia ben fornita di farmaci per sé stesso e la “sinistra”, abbia soprattutto nostalgia di un linguaggio, di una famiglia linguistica, e in assenza di quella che desidererebbe, tolleri, a volte, anche lingue astruse come la mia.

  24. Andrea Says:

    The EU’s architects never meant it to be a democracy. The rise of a “technocracy” was always part of the plan for Europe.

    [Gli architetti dell’UE non l’hanno mai pensata come una democrazia.
    L’ascesa di una tecnocrazia è sempre stata parte del piano per l’Europa]

    (Sul “Telegraph” del 12 novembre a firma di Christopher Booker)

    Non è un caso che per leggere qualcosa di buono occorra ricorrere alla stampa liberal-conservatrice e di destra, meno sottoposta alle pressioni delle consorterie élitiste massoniche liberal che dominano il mondo con l’universo simbolico-semantico-valoriale di cartapesta del “politicamente corretto” (e presenti in massa con i loro figuranti in tutte le maggiori famiglie politiche del Parlamento Europeo): filo-business (quello grosso, non i cari, vecchi “padroni” del manifatturiero, a cui è fermo, in gran parte, il pensiero astioso della gente di sinistra), europeiste ad oltranza, filoisraeliane, filoamericane (soprattutto ora, quando al vertice del potere visibile c’è un pupazzo liberal colorato e preventivamente reso “Nobel per la Pace”, che può commettere tutte le nefandezze che vuole, perché “battezzato” di “sinistra”, quindi: “Ok, il prezzo è giusto”).

  25. Andrea Says:

    Un altro esempio: Luca Ciarrocca, direttore di Wall Street Italia on-line.
    Wall Street Italia è stato antiberlusconiano a tal punto da far impallidire “il Fatto Quotidiano”, ma oggi il direttore firma un articolo onestamente e doverosamente apocalittico sulla situazione europea.

    “L’Europa, come suggerisce un report appena pubblicato da Deutsche Bank, ha gia’ toccato il “Tipping Point”. Proprio con la crisi italiana, con il prezzo dei Btp a 87 e il rendimento sopra la quota d’allarme del 7%.

    Corollario, lo scenario che si prepara e’ il seguente: la Banca Centrale Europea guidata da Mario Draghi si mette a stampare euro per decine di miliardi, come la Fed stampa dollari (il che scuote la Germania perche’ crea inflazione anzi iper-inflazione). Bruxelles – cioe’ Merkozy – spinge per una svolta politica che preveda il varo a tappe forzate (il 9 dicembre) del progetto di un ministro del Tesoro Ue e di una politica economica e fiscale integrata. Se questo scenario non si avvera, l’euro cessera’ di esistere. Tertium non datur.

    Ma il fatto che il petrolio sta per toccare di nuovo quota $100 pur in fase di economie in semi-recessione, conferma che il mercato si sta gia’ orientando alla exit piu’ vigliacca: stag-flazione, debiti che alimentano altri debiti, stampaggio di moneta, piani di austerita’, popolazioni tenute al guinzaglio o affamate, logoramento del potere d’acquisto. Il tutto, per non dichiarare in modo trasparente che certi asset valgono 30 centesimi di euro rispetto al valore di bilancio.

    La verita’ e’ che i 3 trilioni di debiti tossici in Europa non saranno mai ripagati e se potete affermare il contrario dimostratelo. Senza contare i debiti pubblici, veri mostri onnivori: Italia e Spagna da sole devono emettere € 930 miliardi di titoli di stato nei prossimi 3 anni, di cui € 300 e € 120 miliardi nel 2012. Qualche anarchico luddista questi debiti impagabili suggerisce di non pagarli affatto. E perche’ non succede? Bhe’ semplice: perche’ il default significa che ogni euro di debito di qualcuno e’ il credito o l’asset di qualcun altro. All’improvviso ci si impoverisce tutti. Le perdite sarebbero kolossal e Buenos Aires del 2001 un paradiso.

    Certo a volte viene voglia di una soluzione catartica, un cupio dissolvi che ci faccia ricominciare da zero, purificati. Qualcosa che porti al fallimento queste maledette banche malgestite a cui fa capo la responsabilita’ di rischi e buchi immensi, la vita andra’ avanti lo stesso, no? Possono andare gambe all’aria istituti bancari, societa’ di assicurazione, fondi comuni, aziende, tutti quelli che hanno sbagliato dovrebbero essere puniti, non e’ vero? Ma che razza di sistema e’ questo in cui chi sbaglia viene premiato e tutti noi dobbiamo accollarci a vita montagne di debiti, come cittadini, e pagare pagare pagare mentre i pochi privilegiati continuano a spassarsela? Capitalismo? Democrazia? Fascismo soft?”

  26. Giovanni Says:

    E’ nato il terzo governo Prodi

  27. mauro zani Says:

    Ti sbagli
    .Questa è roba di qualità del tutto nuova.
    E non è una buona qualità.
    Gli italiani però, dopo Berlusconi, cascan nella trappola con tutt’e due i piedi.
    Dopo il populismo subentra l’altra sua inevitabile faccia : la tecnocrazia, il governo dei “migliori”, compreso il casiniano Gnudi, compresi gli uomini di CL, e Banca Intesa e…..
    Questi si vendon l’Italia all’incanto.

  28. Andrea Says:

    Secondo me Giovanni ha saltato alcuni passaggi ma non ha torto.
    Prodi non può essere un uomo per tutte le stagioni perché tutte le sue possibili stagioni le ha già consumate.
    Il tempo consuma gli uomini e gli specialismi.
    Se Monti avesse organizzato il pullman, fosse reggiano, risiedesse a Bologna, abitasse in via Gerusalemme, andasse a messa (da cattolico liberale gradito al Vaticano qual è) in San Bartolomeo e Gaetano, avrebbe potuto gridare “abbiamo vinto!” anche lui come fece Prodi, e il centro-sinistra l’avrebbe amato come ha amato Prodi.
    Il caso ha voluto diversamente e i tempi non sono più quelli, impedendo una narrazione sovrapposta che – in via del tutto ipotetica – avrebbe potuto darsi senza nessuna incompatibilità né di formazione, né ideologica, anzi, con una piacevolezza maggiore a favore di Monti.
    Anche sul populismo non sono d’accordo, perché penso sempre a quelli autentici, sia nord che sud americani, che sono stati autentici movimenti anti-oligarchici e anti-capitalistici.
    Gli italiani non cadono in trappole; sono le trappole che cadono sugli italiani, e credo non si possa fare molto.
    Se c’è un Presdelarep che avvalora su telefonata l’aggressione alla Libia e il governo tecnocratico, cosa possiamo fare?
    Pensate cosa avreste detto e fatto se le stesse cose le avesse fatte un Cossiga, un Segni, un Saragat, un Leone… ma Napolitano è unto dell’unzione dei giusti: dal Grande Oriente al Grande Occidente, dal Pci al socialismo europeo, dal socialismo europeo ai valori democratici, dai democratici ai liberal-democratici, dai liberal-democratici ai liberali, dai liberali ai tecnici… e l’unzione rimane come le migliori creme per la protezione dai raggi solari.

  29. mauro zani Says:

    Vabbè,non son mai stato un prodiano, ma qui siam di fronte a qualcosa di ben diverso e , ripeto , nuovo. A me sembra che ci siano forti possibilità che nasca, con questo governo, anche in Italia quella destra liberale, legalitaria, rigorosa etc che la sinistra e in ispecie il PD auspicava versus Berlusconi. Quando vedo la destra penso di saperla riconoscere …..poi magari qui da noi questa destra avrà, necessariamente quella piegatura democristiana che la storia patria impone……

  30. Andrea Says:

    Infatti è un problema della sinistra, che è nata sfigata ovunque perché è figlia della modernità; e la modernità – cioè l’essere all’altezza dei tempi della riproduzione eternamente mutevole delle forme capitalistiche – impone la rincorsa critica del già prodotto.
    E’ ciò che Karl Rove aveva intuito parlando a ruota libera dell’impero. Quella destra che tu intravvedi è quanto di più vicino alla sostanza si possa scorgere: i funzionari del capitale svestiti di ogni narrazione progressista o reazionaria. Fine delle narrazioni. Si deve riparare la macchina costi quel che costi. Le narrazioni sono un lusso che ora non ci si può più permettere, e la sinistra, che in mancanza di meglio, ha sempre vissuto di narrazioni, ora deve vivere con l’esposizione oscena del motore in pezzi del capitalismo terminale. Come sostiene da molto tempo Philippe Grasset su dedefensa.org, è l’impazzimento della comunicazione, esito dell’irrazionalità nello sviluppo di senso del tardo capitalismo, che assume una connotazione evidente di contro-civilizzazione ostile all’inclusione dei popoli e allo stesso funzionamento del motore. Immettere razionalità nel sistema, paradossalmente, diventa un non senso, perché il motore non è più predisposto a riceverla. Non ci sono obbiettivi, forse nemmeno la sopravvivenza: altrimenti non si spiegherebbe il rifiuto di punire la speculazione finanziaria, che non solo non è stata limitata o censurata con misure rooseveltiane, ma è stata ignorata, quasi fosse imprescindibile come la morte.
    Una civilizzazione che convive con il suo cancro terminale non ha nessuna possibilità di convincere, né di unire, se non con la minaccia e l’azione militare, come abbiamo visto, a colpi di menzogne, forzature e rotture del fu diritto internazionale.
    La sinistra è disarmata come una madre con il suo figlio degenere. Non voglio parlare di tradimento: forse è peggio. E’ una povera vecchia con il figlio tagliagole. Io mi suiciderei, ma una madre, invece, continuerà a cucinare risotti per il suo bambino divenuto un criminale, sperando che qualcosa possa redimerlo. Se fosse un film, sarei già uscito dalla sala. Invece è ciò che accade nella realtà.

  31. Giovanni Says:

    La sinistra non é sfigata ovunque. Lula e Dilma Rousseff,ad esempio, non sono sfigati.
    Madame Laguarde non si azzarda neppure a metter piede in Brasile.

  32. Giovanni Says:

    Mauro.a parte Passera,chi sarebbero i tecnici nel Governo.Il prefetto Cancellieri?Il commercialista Gnudi,quello di Civis.?Pura autoreferenzialità,dovuta ai molteplici incarichi ricoperti nel tempo per volonta dei politici.Tutti democristiani fino all’osso.Tutti figli di una “cultura “clericale”opportunista e ,ovviamente,antidemocratica.
    Non hanno mai smesso di governare.

  33. Andrea Says:

    Perciò non posso sopportare che Berlusconi oggi faccia sapere: «Vedete? Nominato Monti, lo spread non è sceso. Dunque non ero io la causa della crisi». Sì, è stato lui. Lui che negli anni di bonaccia non ha ridotto il debito pubblico, ma l’ha dissennatamente aumentato con spese da pessimo amministratore, mentre era prevedibile che il Paese col terzo debito del mondo, che faticava a servirlo negli anni buoni, alla prima crisi finanziaria seria si sarebbe trovato nei guai grossi, ossia senza credito. È stato lui a tralasciare quell’accordo e coordinamento fra Paesi periferici, che oggi bisognerà fare in fretta, e che nessuno qui sembra in grado di fare (noi pendiamo dalle labbra dei tedeschi, del FMI, della Goldman).

    I giornali che il Cavaliere paga (Il Giornale e Il Tempo, Il Foglio e Libero) si sono scoperti una vena complottista svergognata: proprio loro che deridevano chi indicava le trame dei potere forti, strillano che i banchieri e Goldman Sachs ci hanno rubato «la democrazia» togliendo la poltrona a Berlusconi. Accade persino che alla Radio RAI di Stato si parli apertamente dei «tre di Goldman», Draghi, Monti e Papademos, si dia voce a persone che denunciano il gruppo Bilderberg, si fa il nome della Commissione Trilaterale, che fino a ieri nessun giornalista pronunciava o scriveva…

    Come autori di volumi dal titolo Complotti, dovremmo rallegrarci? Invece no. Quando le teorie cospirative arrivano sui media, da una parte vuol dire che hanno perso la loro forza politica, dall’altra sono luoghi comuni fasulli: agitati oggi dal berlusconismo ormai impotente, e dalla classe politica in generale, come alibi per il suo fallimento.

    Monti delegato di Goldman Sachs? D’accordo: ma voi avete forse fatto meglio? Avete fatto peggio. Saccheggio dei beni pubblici, ostacoli al Paese che lavora, mantenimento di eserciti di parassiti, fantastiche «lotte all’evasione», servilità verso le lobby interne ed estere, mancanza di visione e prospettiva, e incompetenza; la mignotto-crazia di Berlusconi è stata solo l’ultima ditata (di cacca) sulla bancarotta della nostra vita politica. A tal punto, che la maggioranza oggi spera di farsi salvare da Monti e da Draghi proprio perchè hanno alle spalle Goldman Sachs.

    Saranno delusi. Perchè ormai il crack avanza ad una tale velocità, che è dubbio che anche i poteri forti ultra-sovrani stiano agendo in base a un progetto, e non siano invece sotto l’effetto del panico.

    Siamo nella fase che un famoso economista, Rudy Dornbusch (morto nel 2002) descriveva così:

    «La perdita di fiducia ci mette più tempo ad apparire di quanto si pensi, ma poi compare più rapidamente di quanto ognuno possa credere. Gli Stati riescono a finanziarsi finchè, di colpo, non ci riescono più. Il non-rischio resta non-rischio finchè è solo rischio».

    Maurizio Blondet, oggi.

  34. mauro zani Says:

    Giusta la replica di Giovanni. La sinistra non è sfigata ovunque. Resta, prutroppo che in Italia lo è parecchio.Per la semplice ragione che non pone , non lo ha fatto mai neppure nel corso della formazione del governo Monti, la vera questione. Cioè il fallimento dell’Europa politica che doveva seguire a ruota la nascita della moneta unica. Ancora adesso l’unica strada per evitare d’esser travolti è quello, non di rispolverare una narrazione , Andrea, ma di costruire rapidamente un’alleanza poltica europea con tutti coloro che sono sottoposti alla nuda e cruda realtà di una gestione della crisi ancora una volta liberista e puramente monetarista. La BCE fa la guardia al bidone di benzina dell’inflazione quando siamo in recessione .Così ha voluto la Germania. Si tratta di reagire alla dittatura delle compatibilità, sempre più ridicole a fronte dell’evidente impazzimento del capitalismo finanziario. Si può ancora fare.Ora qui non si tratta di avanzare teorie cospirative, ma di attaccare e rifiutare, andando controcorrente, il nucleo “culturale” del liberismo così plasticamente rappresentato dai Bocconi boys.

  35. Giovanni Says:

    Se un giorno Bersani,svegliandosi dicesse:”ci siamo fatti fregare,le privatizzazioni/liberalizzazioni servivano ai democristiani per continuare a perpetuare il governo dei democristiani nel paese.Adesso basta.riduciamo le tasse private sulle bollette.Riprendiamoci i telefoni,il gas,la luce,l’acqua,le banche,gli immobili e tutto quello che é stato sottratto al capitale sociale”,potrebbe essere un nuovo inizio.Tutti comprenderebbero..
    Altro che vendita svendita di quel che resta del patrimonio pubblico.per tappare i buchi della “mala gestio” berlusconiana.E poi tagli e ancora tagli :é possibile che si debba mantenere ancora un esercito di 250.000 uomini mentre una parte rilevante della popolazione é alla fame.
    E’ possibile che un metalmeccanico che ha lavorato alla catena di montaggio per 35 anni prenda 859.euro di pensione,mentre un polizziotto che ha lavorato 20 prenda 2.400 euro al mese
    E’possibile che il comune di Bologna con il patrimonio immobiliare di cui dispone debba pagare 60 milioni di fitti ai privati in un anno.?
    Palazzo D’Accursio é vuoto,il vecchio tribunale é vuoto:Perché?Da cosa nasce il debito pubblico?Cosa alimenta il debito pubblico? Davvero ci vogliono nuove tasse?
    Un bel taglio verticale alla rendita ed al vecchio sistema consentirebbe di non emettere BTP per un anno:zero spread
    La verità ultima é che il debito pubblico serve a governare chi lavora ed arricchire “la rendita”e le vecchie ed inutili baracconi

  36. Andrea Says:

    SINISTRA DEFAULT
    di Piemme

    Ieri sera (17 nov. – ndr) mi è capitato di seguire la trasmissione L’Infedele, di Gad Lerner, su La7. Tutta dedicata a osannare il nascituro governo, con le consuete comparse a fare da contorno, compreso un collegamento con gli studenti della Sapienza in agitazione (maionese accanto all’insalata).
    Lerner mette sul piatto lui stesso, in maniera dubitativa, alcuni bocconi di verità. E’ vero che Monti è “curatore fallimentare” (parole testuali di Luigi Zingales, Il Sole 24 Ore del 13 novembre)? Che dietro di lui ci sono poteri transnazionali, la grande finanza neoliberista? Che l’Italia ha ceduto la sua sovranità nazionale? Il governo è frutto di un colpo di stato tecnocratico?

    Ma lo ha fatto per ridicolizzare la tesi di chi appunto sostenga la tesi del golpe e che Monti sia solo un emissario dei poteri forti della finanza internazionale. Come ha fatto a sputtanare la verità e rendere veritiera la menzogna è presto detto. Ha sottolineato come certe posizioni siano comuni alla Lega e all’estrema sinistra, a Sallusti e agli studenti in agitazione. Si delegitima una tesi dal momento che è sostenuta da opposte fazioni politiche, dalla destra populista e dalla sinistra anticapitalista. Un vecchio cinico trucco.

    Lerner non ha esitato, per ridicolizzare chi si considera nemico di Monti-Quisling, chi denuncia il golpe bianco, a ficcarci dentro anche l’antisemitismo e il pericolo rosso-bruno —. la solita paracula paranoia sionista.

    Ma Lerner, per rendere credibile la commedia, ovvero per sminuire gli argomenti fortissimi di chi denuncia il governo dei banchieri, aveva bisogna di una spalla, di uno che gli reggesse il moccolo e che godesse di autorità a sinistra, per convincere chi è di sinistra a sostenere il nascituro governo dei banchieri. Gad Lerner e Marco Revelli, sembravano Ciccio e Franco.

    Questa mattina, su il manifesto, Revelli ha pensato bene di spiegarsi meglio, il perché, testuale “fa il tifo per Mario Monti”. Il titolo è tutto un programma «Bacio il rospo Monti… però», dove il “però” è come le scuse dopo avere fatto un rutto. Sostengo Monti però so che è un liberista; sostengo Monti però so che taglierà le pensioni; sostengo Monti però so che privatizzerà i beni comuni; lo sostengo però già so che è un governo del grande capitale finanziario e demolirà ciò che resta delle conquiste operaie.

    Un intellettuali senza intelletto? Non solo questo. Egli è l’ultimo voltagabbana, uno che da sinistra è passato a destra, alla destra vera, quella liberista. Pensate che ai tempi dei tafferugli tra Prodi e Bertinotti, in occasione della caduta di Prodi nell’ottobre 1988, Revelli, in soccorso a Bertinotti, sostenne la tesi delle “due destre”. Allora il Revelli non si fece intrappolare dall’accusa che facendo cadere Prodi si dava una mano a Berlusconi, oggi che non c’è nemmeno più il pretesto del pericolo Berlusconi, fa il salto della quaglia, per dare una copertura da sinistra al golpe bancario. Cossutta e i Comunisti unitari, che fino all’ultimo sostennero Prodi, ci fanno una bella figura.

    Il fatto degno di nota non è solo questo. E’ che il manifesto, con un editoriale di Norma Rangeri, gli da manforte, allineandosi, con contorsioni logiche e politiche che fanno addirittura tenerezza per la loro inconsistenza, ai banchieri di Dio.

    Il discorso della Rangeri, in linea con il Revelli è davvero eccentrico. Se prima si giustificava il bacio al rospo con l’argomento menopeggista che occorreva vincere Berlusconi, oggi bisogna appoggiare Monti per «depurarsi dal berlusconismo». Non si era mai sentita una simile cazzata.

    Una fesseria che la dice lunga, tuttavia, sulla siderale distanza che separa certa sinistra dalla realtà, dal popolo lavoratore, dai giovani. Una sinistra che non ha solo perso la testa, ma il cuore. Come Vendola, che di colpo ha perduto la sua seduzione narrativa. Nessun incantesimo questa volta. Dalla sua bocca solo parole di pietra, in perfetto e peloso stile politicista: «Ci riserviamo un giudizio compiuto e sgombro da preconcetti dopo aver ascoltato il discorso programmatico, da cui l’Italia si aspetta una radicale discontinuità, nel senso dell’equità e della giustizia sociale».
    Ci sorge spontanea una domanda: verra prima il default dell’Italia o quello di questa sinistra di Sua Maestà?

    ( http://sollevazione.blogspot.com/ – Foglio telematico dell’Associazione Rivoluzione Democratica )

    Dunque, Mauro, sei a sinistra del “manifesto”, di Vendola e di Revelli.
    Con questo biglietto da visita vorresti presentarti al Pd?

  37. mauro zani Says:

    Caro Andrea, constato che non hai letto i miei due ultimi post. In particolare l’ultimo dove ,non diversamente da te (che sei di destra) me la prendo esattamente con Gad lerner (io che son di sinistra). E con la teoria degli opposti estremismi di democristiana, rumoriana (nel senso Di Mariano Rumor) memoria.
    Quanto a Revelli dopo la sua performance televisa replicata sul Manifesto l’ho declassato a vecchio e prono bacucco.
    Quanto a Vendola è ormai il trapassato remoto, perchè alla fine di questa storia poco edificante sarà nato il country party evocato dal Letta il giovane, con l’aiuto discreto ma decisivo del più sveglio Letta il vecchio. Cioè moriremo democristiani.

    PS . Non ho alcuna intenzione e non l’ho mai avuta di presentarmi al PD. Ho poche idee , ma chiare. La partita sul PD è perduta , tanto più che sta crescendo nei sondaggi. Perchè mai dovrebbe prestar orecchio alle miei dure , ma oneste , critiche? Quanto a te dovresti esser abbastanza contentuccio, o almeno moderatamente dato che sta nascendo il partito nazional-cristiano-integralista con forti potenzialità sanfediste. Lerner lo dovrebbe esser di meno , ma forse gli fa difetto la perspicuità, o forse son c…i suoi…E adeso non perdere tempo a dimostrarto offeso sul mio sommario giuzio sulla tua persona . Lo so che le cose son più fini..e complesse…e complicate ..etcc. ciao

  38. Andrea Says:

    Dal 17 al 21 per rispondermi? Quattro giorni quattro? E per metterla “a puttane”? Mi prendi per i fondelli?
    Tu hai fatto il massimo e selezioni un tuo pubblico che ti segue. E’ un posto confortevole. Peccato che non vi sia la minima possibilità di andare oltre i luoghi comuni. Io sono una persona che cerca qualcosa che assomigli il più possibile alla verità. E’ troppo di destra? Ti farebbe piacere che mi definissi? Purtroppo non ci riesco. Sono sicuramente anti-imperialista e anti-sionista. Non sono antifascista e non sono anticomunista. Non ho simpatia per la democrazia e la libertà. Ero e sono favorevole alle azioni rivoluzionarie delle élites nazionaliste, rivoluzionarie, laiche e socialiste dei popoli non europei e lo sarei anche per i popoli europei. Avrei potuto essere trotzkista nella Russia degli anni Venti e Nazionalsocialista nella Germania degli anni Trenta. Militante del Poum nella Spagna della guerra civile e fascista repubblicano nell’Italia degli anni Quaranta. Sono vicino a tutti i popoli minacciati dall’Occidente: iraniani, venezuelani, palestinesi, cubani, siriani…
    Mi farebbe piacere assistere alla fine della falsa sinistra italiana, francese, tedesca, spagnola, inglese…
    Lascio perdere le buone letture. Quelle le fai anche tu, mentre il coraggio della follia lo possiedo solo io.

  39. mauro zani Says:

    Beh , Andrea il tempo intercorso per la mia risposta è solo dovuto al fatto che nel frattempo ho scritto altri due post sempre sullo stesso argomento e , di solito, guardo l’ultimo dando per scontato che nuovi commenti li trovo in calce a quello.
    Per il resto se trovi confortevole questo “posticino” restaci.
    Io ti leggo sempre con attenzione.L’attenzione dovuta a chi si prende il tempo di scrivere dopo aver pensato.
    Quanto agli anni quaranta, in Italia, come sai ci saremmo trovati di fronte. Armati. Tu ,immagino avresti aborrito affrontarmi con quel “tubo saldato a un pezzo di latta” con caricatore laterale.E solo l’estetico dispregio per quell’arma rozza, quanto imprecisa, ci avrebbe uniti……il tempo di far fuoco.
    Son contento non sia avvenuto e credo anche tu.
    Al coraggio della follia non son arrivato nè mai vi giungerò. Le conseguenze ,nella storia, di questo tipo di coraggio- elitario, ipnotico, autistico e populista ad un tempo , epperò sprezzante sempre del popolo reale , sporco, sudato e rozzo- son sempre state quelle di elevare cataste di morti.
    Perciò resto con convinzione, prima di tutto esistenziale, nella MIA SINISTRA.
    Ciò nondimeno riconosco nella tua ricerca di follia un’ onestà e sincerità di fondo che , non da ora , apprezzo.

    PS. Naturalmente a molti sembrerà criptica questa mia risposta, ad altri apparirà stravagante, inopportuno e forse persino sospetto mantenere un dialogo con te.Ma non credo proprio che te ne adonterai. Comunque lo spero. In ogni caso non è mai stata (anche quando è sembrato il contrario) mia propensione evitare un confronto ……con intelligenze altre dalla mia.

  40. Andrea Says:

    Perché scrivi in maiuscolo? Temi che la mia miopia si sia aggravata? Hai qualche dubbio sull’aggettivo possessivo? Volevi dirmi che è simile a “My Way” di Sinatra? Pensavi alla Pietà di Michelangelo?
    Ti immagini sempre la sfida all’O.K. Corral: ti capisco. E’ tutto così osceno oggi. Lascia perdere il popolo sudato: è più facile che vi appartenga io che tu, al netto di quando esci dall’orto. Se i tuoi lettori mangiano becchime non saprei dire. Io non ne ho mai sparso.

  41. mauro zani Says:

    Quale becchime? Al netto del tuo pessimo umore non ci arrivo. Un’offesa portata secondo il tuo stile.?
    Boh .
    Va bene così.
    Comunque nel mio cortile non ci son galline nè altri volatili.

  42. Andrea Says:

    Ho detto, infatti, che non saprei dire.
    Il becchime lo sparge quotidianamente la corazzata di “Repubblica” e il suo supplemento giornaliero “l’Unità”.
    Io non ho un cortile, mentre tu, qui sopra, affermi invece di possederne uno, dove, pare, non allevi pennuti. Sbaglio?
    “Elitario, ipnotico, autistico e populista ad un tempo , epperò sprezzante sempre del popolo reale”: mi astengo, per pudore, di indicare chi tratteggia, ma ti suggerisco di approfondire la voce: “identificazione proiettiva”.
    Per le “cataste di morti”, invece, vedi alla voce “Libia 2011”, scritto dal mio amico Paolo Sensini per Jaca Book.

  43. mauro zani Says:

    Non ho alcun bisogno di Sensini per sapere ,pur senza aver visto, ciò che i mercenari degli anglo-franco-americani hanno fatto in Libia spacciandosi per ribelli o rivoluzionari.
    Identificazione proiettiva.
    Nessun bisogno d’approfondire.
    Perfida.
    Ma non congrua.

  44. Andrea Says:

    Super Mauro.

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