Buon voto.

L’argomentazione principe del fronte del B a favore del finanziamento pubblico delle scuole paritarie ruota intorno all’accusa di ideologismo.
Torna in campo , la brutta bestia dell’ideologia.
Chi sostiene la scuola pubblica è un ammalato terminale irrimediabilmente condannato dal virus dell’ideologia.

Per conto mio chi ragiona così è o un ingenuo o un infingardo.
O ci sei o ci fai.

Primo, perché qui si tratta di decidere dove e come impiegare le scarse risorse pubbliche. Una scelta pragmatica in un evidente stato dei necessità e urgenza.
Ciò che s’è potuto fare in passato, entro l’istituzione delle scuole cosiddette paritarie, è messo in discussione nei fatti in un’epoca di risorse calanti.
Si deve dunque optare sulla base di ciò che si ritiene in questa fase storica prioritario.

Secondo, perché , in un tal contesto, ci si può far guidare da due principi diversi e tra loro contrastanti.
Ed è ipocrita far finta che non vi sia anche un tal contrasto.
I sostenitori del B al quesito referendario ritengono , con ogni evidenza, che proprio perché le risorse pubbliche vengono a mancare è giunta l’occasione ulteriore per proclamare un pluralismo dell’offerta formativa che diventa imprescindibile nel superamento tendenziale di una libertà d’insegnamento affidata (secondo costituzione) ad uno stato non etico , né ideologico, garante del pluralismo culturale e rispettoso degli orientamenti religiosi.

In sostanza i sostenitori del B usano , volenti o nolenti, consapevolmente o no, la difficoltà del sistema pubblico come un ariete per aprire una breccia anche ideologica verso e contro la chiara indicazione e scelta dell’art 33 della nostra costituzione repubblicana.

Lo possono fare sulla scorta della legge Berlinguer.
E non a caso nella propaganda del B si cita , dopo i B di bambini e il B di Bologna, il B di Berlinguer.
Operazione quest’ultima che a me , personalmente suscita una leggera nausea.

Insomma , lo si voglia oppure no, a Bologna sono in campo anche due opposte visioni del pluralismo formativo.

Ideologie?

Naturalmente, è in campo anche qualcosa di concreto, dato che dietro l’etichetta della scuola paritaria v’è , in effetti, la scuola confessionale.
Prova ne sia l’enorme spiegamento di forze allineato dalla Chiesa.
Del resto stiamo parlando di 27 scuole “paritarie” di cui 25 cattoliche.

Anche allargando lo sguardo oltre i confini municipali , tutto si può dire ma non che in questo periodo d’austerità alla Chiesa manchino le risorse per mandare avanti il proprio sistema formativo.
E tutto si può dire ma certo non che in Italia siano emarginati, sottovalutati o depressi i valori cattolici entro il sistema pubblico.
Chi pensa questo, in buona fede è evidentemente persona bisognevole di cure appropriate.

Per farla corta, Domenica si gioca una partita che si compone di interessi concreti e di principi.
Contemporaneamente.

Gli interessi attualmente in grandissima parte prevalenti sono quelli della Chiesa, ma in futuro riguardano anche soggetti privati che intendono, legittimamente sulla base dell’apertura “riformatrice” di Berlinguer (Luigi) – vero sbrago ideologico aperto nel sistema pubblico- competere nel mercato educativo e formativo così come in qualunque altro mercato.

Da qui l’enorme schieramento di truppe a Favore dei Bambini, di Bologna e di Berlinguer(Luigi) che va da CL alle cooperative d’ogni colore passando per la Lega , per il PdL , per il PD, arrivando fino alla CEI.

In più si mobilita il ministro dell’Istruzione del governo delle resistibili larghe intese.
Eh certo perché l’estrema debolezza del governo di Letta, il giovane non consente il benché minimo scarto. Evidentemente ritengono basti una pietruzza per fermarne gli ingranaggi.

Comunque cari amici e compagni sostenitori della scuola pubblica, viviamo tempi difficili.

Tutto ancora una volta si gioca sulle ragioni del mercato, al di là dei volenterosi slalom argomentativi a quattro mani che leggo oggi su Repubblica.

Roba che serve a celare il nocciolo della questione dietro lo schermo- immancabilmente complesso, articolato,diramato e arzigogolato, fino a divenire emicranico- della necessità di tener aperto il dialogo e il confronto.
Con la Chiesa, essenzialmente.

Dialoghiamo, confrontiamoci.
Personalmente non ho mai mancato di farlo.
Rispettosi di ogni confessione religiosa.
E diciamo che ogni confessione può farsi la scuola che vuole : basta che se la paghi.
Di una cosa si può star assolutamente certi e lo ripeto : non sono le risorse che mancano, in Italia, alle confessioni religiose e in particolare alla Chiesa cattolica.

Ma perderemo, credo.
E’ già schierata l’artiglieria pesante, aviazione compresa.

E se si dovesse , putacaso, vincere la deriva “paritaria” del PD proseguirebbe .
In un modo o nell’altro.

Potete scommetterci.

Il PD intransigente capofila dello schieramento conservatore bolognese ha bisogno assoluto di una vittoria schiacciante nel suo prediletto laboratorio nazionale per arrivare alfine, dopo la confusa parentesi bersaniana, a definire sé stesso come partito compiutamente moderato di centro/ tenuamente progressista/degasperiano assumendo, in un ineluttabile futuro post berlusconiano, anche significative istanze dell’attuale PdL.
Ci penserà il Renzi(in buona compagnia) cui non fa certo barriera lo stralunato e straniante intermezzo di Monsieur Epifani.

Tuttavia ci son battaglie che vanno date anche a futura memoria.
A prescindere.
Il tempo a volte è galantuomo.
Buon voto.

54 Risposte to “Buon voto.”

  1. Giovanni Says:

    1. Le scuole confessionali,ma anche quelli paritarie. In italia sono di pessima qualità
    Per quanto riguarda i nidi d’infanzia e gli asili i “ricchi”, parlo dei veri ricchi hanno sempre fatto carte false,nel vero senso della parola,per essere accettati nei nidi pubblici come negli asili
    Le scuole elementari pubbliche a tempo pieno sono prese d’assalto.
    I casini iniziano alle medie ionferiori.Non c’e tempo pieno. Bisogna andare dalle monache di S Giuseppe.
    2. In quella scuola anche i bambini non credenti devono dire la preghiera e partecipare alla catechesi Gli insegnanti sono scadenti,ma i bambini dei genitori che lavorano non hanno scampo .
    3. Il pubblico alle medie inferiori non ti da il tempo pieno.
    La qualità delle scuole cattoliche é paritarie è attestata dal fatto che tutti gli studenti poco volenterosi ,ma con i denari in tasca,saltano dal Galvani al San Luigi. Money e preghiere facilita notoriamente l’accesso alla conoscenza.
    Con questo non voglio dire che buona parte degli insegnanti della scuola pubblica siano er meio de er meio, ma un pò di decoro e di politica di compensazione attuate dai presidi piu attenti attenua l incontro con l’insegnante somaro o che ha disturbi della personalità(succede in tutti i mestieri)
    Non credo che questo quadretto offra il fianco a grosse contestazioni,trattandosi della semplice realtà esperita quotidianamente da alunni e genitori.
    Ebbene tu vorresti dire Andrea che noi dobbiamo dare ai preti i soldi per far funzionare scuole che arrecano danno agli alunni.
    Ma hai idea di quanta grammatica,matematica,latino e inglese insegnano le monache e i preti.
    4. Lo si misura quando i ragazzi vanno alle superiori o quando qualche studente del San Luigi ha la pretesa di presentarsi alla preselezione nelle facoltà a numero chiuso. Parlo di preselezioni “trasparenti”,ovviamente.
    Insomma,generalmente,si può dire ,con qualche eccezione,che non riguarda Bologna,che le scuole cattoliche e paritarie laiche(?) producono somari.
    All’estero,ad esempio in Francia,è tutto un’altro paio di maniche. Tempo pieno dal nido alle superiori,mensa sport e musica per tutti. In quel paese lo stato assolve la sua funzione
    In realtà,i politici dicono che la supplenza dei privati è necessaria per supplire al deficit di bilancio
    Ora secondo te,solo per prendere un numero a casaccio,con i duecentomilioni di euro regalati per Civis a Montezzemolo quanti nidi e dade ci pagavamo?
    Bologna non é il profondo sud .Il Comune ha un bilancio di 600 milioni,cosa cazzo ne fa dei soldi.
    5. Il sindaco Merola ha un suo gabinetto privato con 80 dipendenti e non so quanti addetti al cerimoniale.
    Prima la scuola ,poi l’igiene pubblica,infine la cultura e se ne avanza il resto.
    6. Basta con le dissipazioni.
    Poi avremmo qualche principio da far valere .Parlo dell’art 33 cost.
    Se i Politici i Sindaci sono i primi a violare le leggi,cosa ci si aspetta dalla gente comune?
    Ultimo ma non ultimo,i preti non hanno bisogno di soldi,ne hanno anzi troppi. A Bologna soltanto l’eredità FAAC vale 1,5 Miliardi di euro,quasi tre bilanci del comune.
    Di più sono dei questuanti che non hanno il limite della decenza.
    Lo stato italiano ha scucito 7 milioni per il restauro di S Petronio, e ciò nonostante i preti dentro la chiesa sbarrano l’accesso alle cappelle e all’altare questuando soldi e ancora soldi per la ristrutturazione della medesima chiesa senza essere arrestati.
    Quanto alle cure erogate da cliniche riconducibili alla diocesi,normalmente si tratta di attività intramuraria prestata da” luminari” che prendono lo stipendio dalla Regione ma a cui,con regolamenti di favore, é consentito svolgere attività sia al Tonioli o addirittura a Bari,Catania e Napoli, ancorché l’attività,come dice la parola “intramuraria” dovrebbe essere svolta dentro il Rizzoli.
    Ma al Rizzoli ci vanno ormai a farsi operare soltanto gli extracomunitari e i meridionali,co i risultati ben noti alle assicurazioni
    7. La connessione Rizzol Tonioli ovviamente é soltanto un esempio
    Ma stai sicuro che quanto c’è da fare un trapianto o altra roba seria la medicina privata non esiste. Troppi i costi

  2. claudiopagani Says:

    Cari Mauro e Giovanni, sono CON VOI INCONDIZIONATAMENTE e sono molto rammaricato….di non essere un cittadino di Bologna.
    Quanto agli sviluppi del PD e conseguente PAX RENZIANA ,anche su questo temo che Mauro Zani abbia ragione all 100% ; proprio per questo , resterò lì dentro fino al prossimo congresso ( questi autentici dillettanti scemi che sono gli attuali dirigenti del partito ,in particolare, come dicono i giornali, quelli della componente neo-dorotea di Bersani/Franceschini/Letta vorrebbero addirittura rinviarlo al 2014(!!!) ; resterò li dentro per GRIDARE CHIARO E FORTE IL MIO DISSENSO; poi ,dopo il congresso si vedrà…..

  3. Anna Grattarola Romano Says:

    sono d’accordo e mi prendo la libertà di inoltrarlo a qualche incerto
    Anna Grattarola

    • Giovanni Says:

      La battaglia si vince fuori le mura con questo slogan:vuoi tu dare 1 milione alla Curia che ha incassato già 1500 milioni dall’eredità FAAC

      • Andrea Says:

        Vedo che la volgarità ti prende sempre per il collo, caro Giovanni… non ce la farete né ora né mai. Giungo a dire che preferisco il Pd alla vostra idea di sinistra.

      • Giovanni Says:

        Parlare di soldi é sempre volgare i veri signori incassano in silenzio.
        L acosa che più mi colpisce tuttavia nella tua impostazione é il doppio standard che utizzi:l’Italia non deve subire il dictat della finaza-imperialista ango,però deve acconciarsi a tutte le pretese della chiesa Cattolica Apostolica Romana,che dal 1923 non fa altro che depredare la penisola.
        Anziché sparare giudizi prova a replicare nel merito a quello che ho detto della scuola cattolica e della sanità privata cattolica
        Non hai fatti per contraddirmi.Se ne hai,vieni pure avanti

      • Andrea Says:

        Va bene così. So che cosa vi aspetta. Sul doppio standard non posso istruirti. Spiacente.

      • Giovanni Says:

        Non tenerci sulle spine:dacci qualche anticipazione.Se poi si tratta di brogli ,non ti chiedo nulla.
        Per quanto riguarda il doppio standard mi basta quel che so

      • Andrea Says:

        Può ritornare un fiume alla sorgente?
        Stranamente, dopo il Pci, preferite i cibi non cucinati, ovvero la materia prima. Io no.
        Fin dove si cucinava c’era Roma, oltre, invece, i barbari.
        Siete ritornati al cibo gettato malamente sul fuoco, ovvero alla griglia degli americani. Peccato.

      • Giovanni Says:

        Andrea,semplicemente non siamo codini.
        Le pietanze che consumiamo si sono sempre più affinate.
        Ll’unica cosa rimasta immutata e lo spreto verso i preti .Non perdoneremo mai chi ha scorticato viva Ipazia e chi ha bruciato vivo Giordano Bruno.
        Bestie di un altro mondo,estranee alla cultura greco-romana

  4. Milli Says:

    Bene. Ci conteremo, ci conteranno. Per consolarmi sono andata a vedere ‘ La grande bellezza ‘ di Sorrentino. Una Roma superba piena di scuole confessionali. La dolce Vita, 50 anni più tardi, senza speranza e senza futuro. Un Toni Servillo stupendo, un cardinale molto mondano e poco spirituale, una Santa di 103 anni e cocaina a volontà. Brindo alla A col bicchiere colmo d’acqua. Auguri a tutti noi per una sinistra ‘lontana da Bisanzio’, come scrive Marco Revelli su il manifesto.

  5. mauro zani Says:

    Quando leggo Revelli non posso fare a meno di ricordare il suo endorsement a Monti, assieme ad Asor Rosa……

    • Andrea Says:

      Asor Rosa fece peggio: invocò il golpe bianco delle “forze sane” del Paese (Forze Armate, Carabinieri) per abbattere Berlusconi. Non ricordo che abbia suscitato nessuna risposta né reazione. A sinistra si può essere allievi ideali del Generale De Lorenzo e di Edgardo Sogno senza lasciare né traccia né sangue: la sinistra lava più bianco. Omnia munda mundis! Indecente e intollerabile dove possa portare la “superiorià morale” e la capacità di digerire… con lacrime o senza lacrime.

  6. mauro zani Says:

    Caro Andrea.
    Sia detto senza ironia, tra me e te.
    Forse tra breve potrai ancor più apprezzare il vero volto del PD……anche al netto di una sinistra che in realtà è svaporata nel pensiero debole da quel dì…..

  7. Milli Says:

    Non ricordo l’endorsement a Monti di Revelli e Asor Rosa. Mi sono persa qualcosa. Mi sono persa del tutto. Poco male, per quel che conto!

  8. Giovanni Says:

    @Milli,ho fatto partire 245 SMS.Stasera mi attacco al telefono,fallo anche tu
    I laici baciapile pubblici son molti ma nell’urna possiamo batterli.
    Molti fan dichiarazione per la B per una crosta di pane,ma stai pur certa che non sono disposti a spendere neppure un eurino.Son mercenari.E come Mauro ben sa nelle guerre moderne i mercenari non hanno mai vinto una guerra
    Noi vogliamo una scuola pubblica moderna,con insegnanti competenti e scolari che han voglia di studiare con impegno e passione.

  9. Milli Says:

    Grazie Giovanni, farò del mio meglio. Sono iscritta al seminario di Benni e nelle ultime due puntate sono intervenuta sul Referendum. Sia don Ciotti che l’assistente del prof. Carlo Galli (assente perché impegnato in parlamento) la molto precaria Paola Rudan mi hanno dato ragione. La Rudan voterà A. Ma sono stata contestata dal conduttore Alessandro Castellari. Mi ha dato del Catone. Vai a capire perché. Comunque i presenti mi hanno applaudito. Non mi importa niente degli applausi. Complessivamente erano un centinaio di persone. Molti, quasi tutti votano Pd o Sel. Passo di palo in frasca ma non troppo. Commentando con amici di Napoli l’elezione di Papa Framcesco e il libro di Horacio Verbitsky : L’isola del silenzio, il ruolo della chiesa nella dittatura argentina, mi sono sentita rispondere testualmente : ” Chi, ch’ella cummare ‘nanzi ‘o vascio! ” Beppe Barra si sarebbe incantato.

    • Giovanni Says:

      Milli,preti e fascisti sono sempre andati a braccetto:Italia Spagna,Portogallo,Cile,Argentina,Nicaragua ecc.
      In Argentina i preti del vescovado di Francischiell,salivano sugli aerei da dove venivano lanciati vivi nell’oceano ragazzi/e di 21 anni con la pretesa di somministrare la estrema unzione o magari ottenere la conversione
      Che dire.Le solite bestie.Gli stessi che con la croce scortavano Cortez alla conquista delle Americhe.Allora i morti furono milioni.C’e’chi stima 40 chi 80 milioni di morti.Non possiamo sapere quanti perirono sotto la croce.Sappiamo soltanto che furono milioni.
      Ora succede che chi non ha mai sconfessato la violenza come pratica sistematica per affermare la propria ideologia e perseguire i propri interessi,vorrebbe educare i nostri figli.Roba da pazzi

  10. Remo Tedeschi Says:

    Povera chiesa, nel servizio bolognese di Repubblica (un pò di tempo fà) contarono gli immobili di loro proprietà, dite una cifra?
    trecento? mille? Noo tremila! L’arcives,Stagni fece un’incazzata furibonda, dicendo che loro danno da mangiare a un pò di gente
    quanto vale il patrimonio immobiliare dell’Arcivescovado?
    votoAAAAAAAAAAA

  11. Giovanni Says:

    Erano tremila……A Bologna da qualche anno a questa parte succede quello che succedeva a San Giovanni Rotondo.Tutti testamentificavano a favore dei “lebbro ‘ di Padre Pio,salvo la legittima per figli o coniuge.
    A Bologna i testamenti in favore della Curia crescono come funghi per importi sempre più elevati.Il fenomeno e’ favorito da una semplificazione introdotta da Bassanini-ministro Ds.
    In pratica secondo la legge fascista ogni bene immobile o mobile ricevuto per donazione o testamento dalla chiesa o altri enti collaterali ,poteva essere acquisita soltanto dopo l’autorizzazione prefettizia,non sempre scontata.In ogni modo quel sistema consentiva allo stato di monitorare il patrimonio della chiesa.Con l’abolizione della preventiva autorizzazione da parte di Bassanini oggi non sappiamo più quanto sono colmi i forzieri dei preti.
    Le monache,a proposito di parità di genere,sono trattate dai preti come schiave.Devono lavorare sodo senza paga e portare ogni mese il gruzzolo raccolto in curia.
    I parroci sono invece liberi di versare anche sui loro conti personali.
    Un tempo,quando c’erano i libretti al portatore,riconoscevi il libretto del parroco dalla denominazione di fantasia:”cerino”,”candela”,”incenso”ecc

  12. mauro zani Says:

    Andrea .Vero su Asor Rosa. Naturalmente non condivido la generalizzazione incongrua et strumentale…..

  13. Milli Says:

    Dall’isola del silenzio di Horacio Verbitsky, Documenti Fandango Libri, pag. 126, 127, 128 .
    ” Allo stesso laboratorio fu assegnato l’operaio grafico Basterra. Di tutti i sequestrati della ESMA, Basterra fu quello che rimase più a lungo nelle mani dei carcerieri. Non volevano lasciarlo andar via
    perché era molto utile nell’attività di contraffazione. Ogni giorno fabbricava quattro set completi di documenti che includevano carta d’identità, passaporto, patente, lasciapassare e carta verde di autoveicolo. Arrivò a effettuare turni di lavoro di dodici ore. Nel marzo del 1980 gli venne concesso per la prima volta di far visita alla famiglia. Lo lasciarono un sabato alla stazione e gli ordinarono di tornare alla ESMA la domenica. Gli davano il denaro appena sufficiente per viaggiare e fumare. Al ritorno doveva telefonare da un bar nelle vicinanze perché venissero a prenderlo. Dormiva su un materasso steso sul pavimento del laboratorio fotografico. Le uscite si fecero sempre più frequenti,prima mensili e poi settimanali. Al suo ritorno gli descrivevano con estrema precisione ogni luogo da cui era passato perché non dimenticasse che era in loro potere.
    Nell’aprile del 1981 gli consentirono di fabbricarsi un pass che gli sarebbe servito per entrare, uscire e circolare all’interno della ESMA.
    Basterra inizio’ a mettere da parte foto e negativi. Le conservava nella camera oscura, dentro le scatole di carta di sviluppo, che le guardie non aprivano per non rovinarla. In seguito, quando prese a entrare e uscire indisturbato, trovò il coraggio di portar via con se’ quel materiale, nascosto sotto i vestiti. Tra il 1981 e il 1983, in ciascuna delle sue uscite dalla ESMA si portò dietro parte del prezioso carico, che poi nascondeva a casa sua, in quelle di due fratelli e di alcuni conoscenti. Di statura bassa e pelle scura, ben piantato, taciturno, fedele militante di una delle organizzazioni di base più responsabile, Basterra preparò la sua vendetta con metodo e costanza. Il 3 dicembre 1983, una settimana prima che terminasse la dittatura e assumesse l’incarico il neoeletto presidente Alfonsina, gli dissero che poteva rimanere a casa e cercasi un lavoro, ma che avrebbero continuato a controllarlo. Tornato in libertà sporse denuncia al Centro di studi legali e sociali, alla Commissione nazionale sulla scomparsa di persone e alla magistratura, allegando oltre ottanta fotografie degli uomini del reparto speciale, delle loro vittime e di due dirigenti politici del Giustizialismo che collaboravano con la Marina, documenti falsificati, manoscritti dei suoi sequestratori, elenchi di detenuti- desaparecidos………………….Tra i vari documenti contraffatti che gli uomini della Marina fecero confezionare a Basterra, c’è n’erano quattro destinati a Licio Gelli, della cui loggia P2 era membro l’ammiraglio Massera. Gelli era fuggito dall’Italia dopo che la giustizia italiana lo aveva condannato per lo scandalo del Banco Ambrosiano. Con uno di quei documenti d’identità argentini il burattinaio tentò di prelevare 55 milioni di dollari in una banca svizzera e fu arrestato a Cannes nel 1998 .
    Buon sabato e buona domenica. Se vi va andate a vedere No, i giorni dell’arcobaleno.
    Dopo il voto, la settimana prossima parto per Napoli. Vado a casa di parenti. A settembre?

    • Giovanni Says:

      Milli,anche da Napoli potrai sputacchiare il conduttore.I conduttori….Ha ragione Grillo,i nostri sono una “fetecchia”

  14. Giovanni Says:

    La verità storica é una e indivisibile.Percio devo fare una rettifica
    Ieri ho riferitro erroneamente,probabilmente spinto da pregiudizi verso i preti cattolici,che la loro presaenza sui vuelos della muerte,serviva per dare l’estrema unzione ai condannati o per ottenere la loro conversione in punto di morte.Il che costituisce l’attività tipica sei preti durante le esecuzioni.Dopo aver scritto la replica mi é sorto un dubbio di ordine logico,che sarebbe sorto a chiunque conosce la tecnica di sterminio utilizzata da Videla e Massera.
    Ho cosi facilmente appurato che i preti cattolici erano sui voli della morte per assistere e confortare spiritualmente gli assassini.
    Mi sono chiesto allora quanti preti cattolici erano presenti sul volo ulilizzato per l’eliminazione delle madri di Plaza de Majo,Esther Balestrino,Maria Eugenia Ponce,Azucena Villaflor,i cui poveri corpi furono restituiti dll’oceano e successivante identificati nel 2004
    Lo sapremo un giorno.?
    Dubito

  15. Giovanni Says:

    Caro Mauro,quando si attribuisce a qualcuno strumentalizzazioni e discorsi incongrui,bisogna contare fino a dieci.
    Io non ho inteso imporre il mio punto di vista sul voto di domenica con argomenti capziosi e/o falsi.Più semplicemente ho descritto il rapporto tra scuola pubblica e scuola privata a BolognaPunto
    “Qualcuno però ha scritto che io sarei un barbaro che mangia carne approssimativamente cotta ovvero al”sangue” conme fanno gli americani
    A petto di un costrutto retorico cosi penoso e offensivo,ho replicato con i fatti della storia,per dimostrare al nostro amico che i preti cattolici,nel corso di 2000 anni ,non si sono comportati da barbari bensì da bestie
    Fino ad oggi non hanno mai voluto riconoscere i fatti di cui sono stati artefici e/o corresponsabili,Anzi continuano a mistificare la realtà o a trincerarsi nella comoda regola del silenzio.
    In conclusione se Andrea affronta un’argomento deve stare sul pezzo,senza deragliare nella euristica,roba buona per certi ambienti culturali ma non per chi é abituato a confrontarsi con fatti reali

  16. Andrea Says:

    Giovanni, tranquillizzati: sei gradito in ogni caso, a prescindere. Io ritorno nel mio sarcofago. Questo è un magnifico sito fellinian-buñueliano.

  17. Giovanni Says:

    Andrea,sono tranquillissimo, a prescindere dalle tue rassicurazioni.
    Mi auspico che il tuo sarcofago sia debitamente foderato,climatizzato e ben illuminato e ,soprattutto,munito di buone cuffie per non udire i rumori di sottofondo.I più fastidiosi

  18. Gianluca Says:

    Ottimo Zani, aggiungo se posso:
    A o B?
    Se la cosa fosse rimasta tra le mura di questa piccola città bastardo posto(cit. quel trombone di Guccini) e il nostro amato Sindaco fosse stato meno arrogante, gli argomenti occupazionali farebbero breccia così pure il sempiterno ” qui si è fatto sempre così” oppure “è un esempio di buona amministrazione tipica ER” (invece è consociativismo falsamente tollerante perché basato sul danaro che oggi si chiama inciucio ma che in ER, appunto, ha radici lontanissime). Invece si è risposto picche sempre e comunque sino ad arrivare a chiudere la casa comunale(pubblica ed aperta per natura) a delle proprie dipendenti (maestre) per bloccare una legittima dimostrazione. Non credo che Zangheri o Imbeni le avrebbero bloccate sulle scale, erano molto più bravi (leggi bravi o furbi non m’interessa) e non si sarebbero fatti impallinare sulla questione democrazia partecipata. Adesso il topolino è diventato un elefante (Lateranense) una specie romana di difficile maneggevolezza soprattutto per degli amministratori inadeguati in particolare dal punto di vista culturale. Come andrà il voto non importa oramai a nessuno, adesso interessa quanto i propri stendardi saranno avanzati nel territorio nemico. Quelli che mi fanno più pena sono i pasdaran di partito atei, anti-illuministi, anticlericali costretti ad una giaculatoria degna di beghine da sacrestia in difesa di una pluralità che, mutatis mutandis, il Clero negherebbe alla scuola laica. E’ Storia non opinione.

  19. Remo Tedeschi Says:

    ma Giovanni, le bestie non hanno mai messo sui tondini di quercia
    nessuno, e nemmeno dato dei tratti di corda ,(stretching,originario)
    sono oneste.la Chiesa è la chiesa, hai visto il Guzzanti-Vescovo?
    dice alla Dandini; i neonati? niente da fare il peccato”so o’ caricaa.anche lui.

  20. Giovanni Says:

    ” Bestie”. Il plurale, me ne rendo conto, può far pensare che io volessi giustapporre le anime sataniche ad innocenti animali,
    No, Tedeschi,sarebbe un sacrilegio contro la natura.Avrei dovuto piuttosto usare il singolare:la Grande Bestia,che designa una collettività di bestie.
    Ti chiedo scusa.
    Sinceramente

  21. mauro zani Says:

    Giovanni cerca di leggere prima di scrivere. Così magari capisci che il mio incongruo e strumentale non era riferito a te. Non è difficile.

  22. Giovanni Says:

    Se ti riferivi ad Andrea,me ne compiaccio e mi scuso con l’attenuante che pur mi devi riconoscere per lo stress che provoca il medesimo Andrea con il suo spiritualismo tridentino
    Quel ragazzo avrebbe potuto far grandi cose.Ma cosa gli e’successo ?Sara’mica caduto dalle.scale di San Luca?

  23. Remo Tedeschi Says:

    come mai sempre più ladri di alto calibro, vedi Luzi tesoriere Margherita sen. (lo dico? pd)scelgono luoghi religiosi per meditare
    oggi è libero, le prime parole? …sono commosso.(“25milioni,grattati)
    Giovanni, cosa ne dici?

    • Giovanni Says:

      Remo,dopo la caduta dell’impero romano la chiesa divenne proprietaria del più grande latifondo di tutti i tempi.Parlo di proprietà privata sottratta ad altri privati.Ovviamente i preti arraffarono anche tutte i preziosi privati e pubblici che si trovava sul territorio dell’impero.Insomma i barbari presero le briciole perché il vero saccheggio fu attuato dai preti.Quando si parla di “sacro furto”,non ci si deve limitare al furto culturale ai danni della cultura greco-romana,ma anche di furto dei beni materiali.I preti cattolici hanno sempre rubato per mandato divino.
      Molte ricchezze furono portate al sicuro nei monasteri,che come tutti sanno costituivano al tempo una sorta di banca di tutto ciò che serviva:derrate alimentari,attrezzi,soldi,preziosi,libri ecc.
      Per non fartela lunga ti rimando al molto divulgativo “nel nome della rosa”
      Insomma Remo ,dove vuoi che trovi rifugio un ladro cristiano.In un convento,naturalmente.

  24. Gianni Says:

    Meno male che è venuto Renzi a portarvi la verità annunciata sul voto al referendum!
    Se no sai te, voi bolognesi potevate anche smarrire la retta via!
    Certo che vederlo tenere lezione di rottamazione a un pubblico scelto e seduto di fianco al vostro Magnifico rettore fà una certa impressione………… Mah

  25. Federico Says:

    Non mi è chiara una cosa: se la curia è stramiliardaria ha un obbligo morale di fornire ai cittadini il servizio nido gratis? O un conto è la curia e un’altro le strutture di supporto, confessionali o private che siano?
    Io so solo una cosa: 18, 19 anni fa mi trovai, piccolo imprenditore da 4 soldi con moglie impiegata, a collocare (il verbo giusto è COLLOCARE) la prima figlia al nido (la moglie doveva tornare al lavoro, pena essere cacciata a pedate). Essendo un “ricco autonomo” rimasi fuori dalle graduatorie, perfino quelle delle convenzionate (tanto c’era penuria di posti!) mentre due conoscenti (bravissime persone, beninteso), entrambi medici dipendenti del Comune di Bologna, viventi in villetta bifamiliare periferica con giardino di loro proprietà, con i nonni al piano di sopra, ebbero il posto al nido (io in squallido affitto e i nonni in Piemonte e nelle Marche: a Bologna soli come cani). Mancavano, nonostante le convenzioni, i posti; e qualche stronzo doveva pur rimanere escluso. Io. Morale, dovetti impazzire per trovare un posto alla figlia, e alla fine ci riuscii a prezzo di svenarmi: pagavo quasi quello che la moglie prendeva di stipendio, ma NON avevamo alternative.
    Ora voi vorreste togliere la convenzione con i privati: benissimo, sai che me ne frega dei preti e delle suore, non li posso vedere. Ma togliere la convenzione senza aver risolto il problema (il che significa stanziare i dollaroni, di cui mi sembra di capire ci sia tragica penuria) lasciando altri poveri stronzi come me a bagno del liquame è un atteggiamento INACCETTABILE.
    PRIMA trovate i soldi: il sindaco Merola ha troppi consulenti? Benissimo, che ci rinunci. Trovate questi soldi però SENZA aumentare le tasse comunali, di cui avrei già a basta (posso averne a basta? Grazie). Solo DOPO che avrete il budget potrete riorganizzare le scuole dell’infanzia. Sapete che me ne frega se i preti godono e ingrassano? Niente, che ingrassino pure: basta che i bambini siano collocati in una struttura appropriata, convenzionata e certificata dal Comune e i genitori possano tornare al lavoro (il lavoro è importante, davvero!).
    Grazie per l’attenzione. Ah, ho votato B, ovviamente.

    • Giovanni Says:

      Hai votato B ma non hai compreso dove stava la fregatura quando sei stato escluso dalla graduatoria.
      19 anni fa era una bella pacchia per i furbi.Molti ricconi si facevano assumere dalle aziende di famiglia come lavoratori dipendenti.Cosi fregavano all’inps la maternità e il posto al nido al lavoratore autonomo
      Ovviamente la frode era la conseguenza anche della penuria organizzata dei posti al nido.Cribbio anche i preti devono incassare.
      La verità e’che il comune di Bologna ha una spesa per le scuole di infanzia pari a 37 milioni,mentre per aumentare le buche nelle strade della città corrisponde pacchi di milioni al global service.Indovina quanti milioni.E’quanti Hera e quanti ai dipendenti del suo gabinetto.
      Tutti i bambini hanno diritto alla scuola pubblica di qualità ,senza distinzione di censo e di categoria.
      Poi per stabilire la retta si guarda al patrimonio e non al reddito.
      Non e’detto che il dipendente dichiari tutto,così come non e’sostenibile che tutti gli autonomi siano dei briganti per regolamento comunale

      • Federico Says:

        Sono già in diversi che mi dicono che “non ho compreso”, deve essere proprio così! 😉
        Fatto sta che – pur posto che il sindaco spreca, la giunta pure, la malagestione impera, hera regala ai suoi sodali, global service ingolla e amministrazione e cooperative hanno fatto una orrida figura nella vicenda civis – i soldi non ci sono e l’importo riconosciuto ai pretacci e alle suoracce dal comune è pari a una cicca, se riferito a quello che spende per le “sue” ottime, sopraffine, egualitarie SCUOLE pubbliche (Ahò, son nidi, NIDI, chiaro? lì NON si insegna la Costituzione, si toglie il moccio ai bambini!!!).
        Quindi: o prima lorisignori ricchi di alti slanci laici trovano i soldi per sostituire il servizio dei mefistofelici preti, oppure si fanno carico di (a Bologna) circa 1700 famiglie messe di punto in bianco in braghe di tela.
        Poiché – ripeto sommessamente – di imu, irpef, tares, tarsu vari ne ho personalmente già a basta, vi invito a fare due conti e trovare la strada economicamente ragionevole per la sostituzione SENZA SPESE AGGIUNTIVE. Ripeto fino alla nausea, PRIMA di cassare la convenzione. Sennò è comodo.

    • Giovanni Says:

      Ma lo sa lei che alle materne oltre al” moccio “,si fa anche l’ora di religione
      In realta il moccio ai nidi confessionali non lo tolgono:ho visto bambini uscire dalle private con le candele congelate:si sa le monache risparmiano su tutto,altrimenti come farebbero a starci dentro con il miserabile contributo del comune,pari a !000 euro all’anno per bambino?Mica penserà che le monache utilizzino l8%?

  26. Giovanni Says:

    Il sindaco Merola ha portato il PD bolognese al suicidio.
    A natale si può defenestrare il sindaco.Basta bocciargli a sorpresa il bilancio
    Si può cambiare

  27. Giovanni Says:

    Remo,vedo che hai fatto il tuo dovere:uno che abita al Savena mi ha riferito di averti sentito urlare”Preti e carogne tornate nelle fogne!!!Ma sarà vero?

  28. Giovanni Says:

    Smargiassi sul pezzo nazionale di Repubblica di oggi ha fatto sparire il Il nome di Prodi e tutti gli altri perdenti.
    H avinto la A dice ma il voto è influente.C’é un illustre precedente quando i bolognesi dissero no alla privatizzazione delle farmacie e il sindaco Vitali se ne fregò
    Bravo Smargiassi continua cosi
    Ci sono megafoni insostituibili..Tu sei uno di quelli

  29. Remo Tedeschi Says:

    è vero, ma non è stato elegante, ininfluente?, Merola ha la misura di che aria tira,( anche in via Rivani), badano a scherzare, loro.
    I “giornalisti” di ètv, a spoglio ultimato, erano “offesi” da tale sgarbo,
    ah, questa Bologna agnostica.

  30. roberto Says:

    Sul referendum bolognese il PD locale accusa il colpo restando di sasso.

    Ho aperto il sito alle 10 am di oggi, e non un cenno ai risultati.
    Oltre a poco altro, e a informazioni di servizio sui seggi, la home page è fatta coi link a questi articoli:
    – Referendum Scuola Bologna. Votare B “per non tornare indietro”
    – Donini: perché votare B
    – Scuola e referendum: intervista a Francesca Puglisi
    – Scuola dell’infanzia. Appello dei sindaci
    – Referendum Scuola Bologna. PD per sistema integrato
    – Scuola infanzia. ‘Lo Stato faccia la sua parte’

    La Silvia Bartolini, un minuto dopo la trombatura e con abilità mefistofelica, aveva fatto sparire tutto ciò che la riguardava : un progresso c’è.

    Altra storia nazionale, ma con una coda a Bologna.
    Al ministero dell’Università è andata la prof. Carrozza, con ottimo curriculum accademico, cui sono stati affiancati 3 sottosegretari: Gabriele Toccafondi, Marco Rossi Doria e Gian Luca Galletti.
    Anche se nel sito del MIUR (http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/operazione-trasparenza/organizzazione) compare solo il curriculun di Galletti,
    solo Rossi Doria possiede competenze ed esperienze di alto
    profilo nel campo dell’istruzione.
    La presenza di Toccafondi e Galletti parrebbe solo una compensazione per la mancata rielezione.
    “Purtroppo, non soltanto è triste assistere ogni volta alla ripetizione di rituale spartitorio fra i partiti, ma è sconfortante pensare che i problemi chiave della ricerca e dell’istruzione dovranno essere gestiti da politici “paracadutati” casualmente su una poltrona qualsiasi, senza alcuna specifica preparazione”.
    (fonte: ANPRI – Newsletter 10 del 16 maggio 2013)

  31. Giovanni Says:

    Galletti?Ma per caso e’quel commercialista che si prese un “cartone “da Cazzola in via Orefici,senza fiatare?
    Non penso che Letta il Giovane possa essere incorso in un così eclatante infortunio.Uno che si becca un cartone in pubblico senza reagire o sporgere querela non può essere posto al governo del paese

  32. roberto Says:

    Non sono interessato a verificare, ma mi par di ricordare che uno strascico giudiziario per il fattaccio di via Orefici ci sia stato: magari finito a tarallucci e vino con reciproco ritiro di querele.

    Naturalmente si tratta di ALFREDO CAZZOLA, ex candidato sindaco a Bologna.

    Non di GIULIANO CAZZOLA ex CGIL, ex deputato PDL, ex consigliere politico di Brunetta Ministro, aquirente A Roma di un appartamento in un palazzo di fine Ottocento che affaccia sul Palatino e sul Foro Romano per 210.000 euro (con battaglia legale con l’INPS), ex candidato al Senato con Scelta Civica con Monti per L’Italia non eletto, e attualmente strenuo difensore dei Riva dell’ILVA (“si sono mai visti dei magistrati prendersela con tanto accanimento nei confronti di uno stabilimento che rappresenta l’acciaieria più grande d’Europa, che sostiene l’occupazione e l’economia di una vasta area del Mezzogiorno ed è un pezzo strategico del nostro apparato produttivo?” Libero 28 maggio 2013).

    • Giovanni Says:

      Più che taralucci e vino direi champagne…. a fiumi.Se gli ha dato un cartone in pubblico ,significa che aveva argomenti per tacitare il commercialista dell’era Guazza

  33. roberto Says:

    Ops, di Giuliano Cazzola mi era sfuggita questa, sulla Repubblica di oggi:
    “Non partecipando in grande maggioranza al voto, i bolognesi hanno preso le distanze da un referendum insensato e caratterizzato da quesiti disonesti. Si è svolto quindi un confronto tra minoranze attive. Con i tempi che corrono è normale che abbiano vinto gli “sfascisti”, gli stessi che hanno trovato, in un laicismo talebano, prevaricatore e settario, il surrogato delle loro ideologie malate”, commenta Giuliano Cazzola, Scelta civica.

    O gli è andata in pappa qualcosa che continuo a ritenere importante, o ha imparato ad argomentare dal suo ex collega Maurizio Paniz.
    O meglio collega, visto che entrambi sono stati trombati, nonostante i buoni servigi resi.

  34. mauro zani Says:

    E’ Paniz è Paniz… solo meno perspicuo e più servizievole.

    • Giovanni Says:

      No,Mauro,semplicemente un’altro sindacalista pentito,pseudo specialista di pensioni,finito a scorreggiare ai giardinetti senza rispetto per i passanti.
      Speriamo di non incontrarlo ai giardini margherita

  35. Gino Says:

    Solo per accontentare il Giovanni. Marescotti era Pci-Pds-Ds…..usci subito dal Pd a seguito della diaspora sul caso Englaro, malgrado Fassino gli avesse fatto l’onore di cercare di farlo desistere scendendo per lui al Passepartout. Sono rimasto stupito quando è apparso a più riprese sul Fatto quotidiano e in taluni video come ‘stracciatore’ di una tessera che non aveva più da tempo. Se come mangiapreti mi stava simpatico da quel momento è uscito dalle mie grazie. Pensavo che gli stracciatori di tessere fossero finiti nel ’69 dopo l’accordo ‘bidone’ dei metalmeccanici. Poi da quando ho visto all’opera un nostro comune amico al teatro Navile, ho capito che anche come attore il Marescotti non è un granchè….

  36. Giovanni Says:

    Caro il mio Gino che piacere tornare a leggerti.
    Mi è capitato negli anni scorsi di andare all’Arena del Sole a sentire Marescotti nella sala piccola.Ti confesso che per un profano come me é difficile apprezzare un attore che non appartenga ai pesi massimi.Che so un Carmelo Bene.
    In te, invece ,io intravedo grandi possibilità attoriali.E ,giuro,non lo dico,per sfottò,ma per convinzione.L’ho compreso il giorno che ti ho visto presentare il tuo ultimo libro.
    Praticamente hai rappresentato” la noia “nella sua massima espressione mentre altri parlavano di te.Magari altri pensieri attraversavano la tua mente ma cio che all’esterno rappresentavi era appunto la noia.E ho pensato, Gino poteva essere un grande attore,domani puo essere un buon attore.
    Poi Roberto mi riferisce sul blog che tu reciti davvero.Vero o falso?
    Se davvero reciti a teatro,onora allora i tuoi estimatori e facci conoscere il tuo calendario
    Con Marescotti la ruggine deve essere davvero tanta,ma non puoi riconoscergli,tessera o non tessera o non tessera,che ha marciato vittoriosamente contro i neosanfedisti.
    A noi servono generali,ufficiali di complemento,vecchi rinservisti e truppe fresche.
    Dì la verità alfine :non ti aspettavi che saremmo stati in 50.000?
    Fatti sentire ogni tanto

  37. gino Says:

    Se coi 40.000 convocati da Luigi Arisio la Fiat cambiò il ciclo politico nazionale, oggi, coi tempi che corrono, con una marcia di 50.000, guidati da Marescotti, si dovrebbe poter sollevare il mondo, o, quantomeno, la Romagna. Arrivederci a teatro. Terrò informati gli amatori della prossima stagione teatrale interpretata dal nostro comune amico.

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