Ossi di seppia….

I mercati esultano. Ma , come fanno notare i molti che ne sanno più di me,il rialzo delle borse non ha ancora grande significato ,considerato il modestissimo volume degli scambi.

Lunedì si capirà meglio.

Monti ha comunque ottenuto un successo personale e d’immagine che gli consentirà di arrivare al termine della sua missione nella primavera prossima.

Ciò premesso, il risultato del vertice di Bruxelles, potrà esser valutato seriamente solo dopo il 9 luglio, quando si metteranno a punto i dettagli operativi.

Il diavolo sempre lì, s’annida: nei dettagli.

Alcuni sono già in chiaro.

1)Scudo anti –spread.

Lo ESM conserva una potenza di fuoco assai limitata con i suoi virtuali 500 MlD.
La Corte tedesca deve ancora dare il via libera alla partecipazione della Germania, tanto per dirne una. Ma al di là di ciò restano pur sempre una manciata di quattrini di fronte agli oltre 4.000 miliardi impegnati per salvare le banche.
In ogni caso il fondo potrà intervenire solo ad un certo punto, ancora da definire per quanto riguarda il livello di spread, e potrà farlo non in modo automatico. Un vero peccato, dato che tramite il fondo si poteva (le carte false di cui ho parlato un paio di post addietro) aggirare il blocco posto al ruolo della BCE assegnando al fondo stesso la funzione bancaria.

Insomma, al momento : poca roba e tutt’altro che chiara e comunque non in grado di portare l’euro in zona sicurezza.

2)Crescita.
Hollande porta a casa un sacco vuoto dopo averlo scambiato con l’accordo sul patto fiscale.

Non un grande affare.

Dei 120 miliardi gabbati come un grande risultato per affiancare la gamba della crescita a quella del rigore, 55 sono fondi strutturali non spesi. Tutto da vedere se si potranno effettivamente utilizzare. E anche se è giusto e corretto distoglierli dalla loro destinazione istituzionale.
60 miliardi invece sono del tutto virtuali dato che dovrebbero scaturire , da un effetto leva composto , in parte da una ricapitalizzazione ridicola della Bei (10 miliardi) la quale presuppone una disponibilità dell’iniziativa privata.
Tutt’altro che scontata.

Insomma il solito project financing.

Non a caso si “rilanciano” i project bond per 4,5 miliardi che dovrebbero mobilitarsi in virtù della bella cifra “fresca” di 250 milioni che la UE mette , generosamente in campo di tasca sua.

Grosso modo è il metodo Passera nel quale una manciata di milioni deve mettere in moto ben 80 Miliardi.

Conclusione.

Risultato politico per Monti. Ben orchestrato nei giorni precedenti.
Chapeau.

Niente o poca carne al fuoco

Si è preso tempo , sostanzialmente.

Può anche essere importante averlo fatto . O meglio lo sarebbe se con la conclusione del vertice si fosse definita la cosiddetta road map per la nuova Europa.
La quale al primo punto dovrebbe dare un ruolo (ripeto , in un modo o nell’altro) di prestatore di ultima istanza alla BCE, senza di che, dopo un attimo di tregua, i mercati ( e i mercanti) torneranno all’attacco.

E lo faranno nel mezzo di una crisi sociale che, ad autunno esploderà letteralmente, in Italia e non solo.

Forse solo di fronte ad una crisi “materiale” di eccezionale gravità e durata che coinvolgerà anche il nord Europa la politica deciderà di assumere piena responsabilità. Con la forza del diritto degli stati e dei popoli da esercitare energicamente in faccia ai mercati nel tempo del capitalismo globale.

Avverrà solo con nuove classi dirigenti.
In Italia come altrove, in tutto l’occidente. Dato che le attuali s’accontentano delle ossa della polenta.
Ossi di seppia…

17 Risposte to “Ossi di seppia….”

  1. Giovanni Says:

    Una rinascita che segue ad una crisi materiale di eccezionale gravita.E ‘ la ‘vecchia palingenesi’ Ci affidiamo alla catastrofe per un futuro migliore
    E’ vero,non abbiamo un “Santo”a cui votarci

  2. anventur Says:

    “In un nuovo centrosinistra europeo Monti può trovarsi a perfetto agio. E’ una personalità liberale che con la sua azione può mitigare positivamente le resistenze stataliste che ci sono ancora tra i socialisti.” (Intervista a D’Alema, oggi sul Corriere).

  3. anventur Says:

    “Il giudizio verso il governo sarà la cartina di tornasole per le future alleanze. Non staremo mai con chi ha contestato l’esecutivo Monti”.
    (Gianfranco Fini, oggi sul Corriere)

  4. Giovanni Says:

    @Andrea
    D’Alema ha le sue ragioni:tra poco si svenderà tutto,come ai bei tempi andati.Pagheremo le bollette della luce,del gas e dell’acqua direttamente ai francesi.L’appoggio del socialista Holland ha un prezzo.E ,perdinci,anche la Francia ha dei problemi
    Fini,invece,lo vedo alla frutta,non sa a che santo votarsi.Gli conviene chiedere scusa al Cavaliere

  5. Andrea Says:

    D’accordo, Giovanni, ma sono roso dal dubbio atroce che Mauro abbia delle resistenze stataliste, che lo porrebbero fuori dal centrosinistra europeo del “futuro”.
    Il signor Gino, invece, lo sento, lo percepisco più pronto, più dinamico, più ben disposto a superarle…

  6. Giovanni Says:

    @Andrea

    Sí, hai ragione, ma il signor Gino mi sembra attardato più sulla vecchia linea neo-imperiale di Veltronix, che qui rappresenta in effige
    http://www.google.it/search?q=le+origini+del+modo+capitalistico&hl=it&client=safari&tbo=d&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=khLwT7bfJPT34QSps93YDQ&ved=0CDkQ_AUoAQ&biw=1024&bih=690&sei=jRbwT6jpCYan4gS7iNXgDQ#biv=i|66;d|EVucg178CNja_M:

  7. giovanni Says:

    @Andrea

    Sì, sì hai ragione, ma il signor Gino mi sembra attardato più sulla vecchia linea neo-imperiale di Veltronix, che qui rappresenta in effige

  8. Andrea Says:

    Ritornando a D’Alema: ho trovato qualcosa – in Anna Karenina – che gli si addice.
    “Sotto questo riguardo gli era accaduto (a Lèvin, protagonista dell’opera, quanto Anna – ndr) quel che si dice accada con gli ubriaconi: il primo bicchierino è come un palo, il secondo come un falco, e dal terzo in poi son come uccellini.”
    (Nota del grande traduttore Pietro Zveteremich: “Cioè il primo lo bevi con sforzo, il secondo ti fa ardito, e gli altri volan via come uccelli”)

    (Traggo dall’edizione Garzanti – Collana: I grandi libri -, vol. secondo, pag. 682)

  9. Andrea Says:

    Giovanni, non verrei che si facesse torto al signor Gino: vorrebbe la moglie piena e la botte ubriaca.

  10. Andrea Says:

    Caro Mauro, Gino e Giovanni, la “narrazione progressista” è proprio finita.
    Ma occorreva giungere a tanto per prenderne atto?

  11. marco capponi Says:

    “Mai senza Di Pierro”, auguri! E anbche l’idea Bassoliniìana del listone dei sindaci mi oare partcolarmente felice. Una furbata da vecchi politicanti sulla scia della personalizzazione della politica e della demagogia. I nomi che circolano stanno facendo tutti bene, mi pare, antipatia a parte. Alcuni paqrcolarmente stimabili (Pisapia) spero non prndano nemmeno in considerazione l’idea. A questo punto, di fronte allo scigolamento, non ci resata che ceracre quancuno che sia almeno serio (a prescibìndere), appellativo troppo vagp e prepolitico ma siamo a questo romai. Io, come tanti altri (a quello cìhe sento in giro sono alquanto rappresenativo) separndo di sopravvivere in unn paese democratico, in attesa (temoi lunga) del grande partito democratico e socialista. Auguri

  12. Giovanni Says:

    @Andrea
    Il signor Gino,come giustamente notavi,e’una persona dinamica,di movimento appunto,eppero’, come lui ha più volte orgogliosamente rivendicato,ha aderito al partito di Veltroni,il Pd.
    Ora quello che si apparecchia,non e’ più l’orgogliosa appartenenza al disegno neo imperiale americano,ma il neo vassallaggio alla finanza mondiale.Tu comprendi sicuramente la notevole differenza tra questi due ambiti.
    Insomma,mentre la linea di Veltroni attinge in qualche modo alla tradizione del Pci berlingueriano ,che scelse l’ombrello atomico della Nato per legittimarsi come partito di governo,oggi Pd di D’Alema – Bersani ,pur di partecipare al governo,si candida a consegnare l’Italia alla finanza globale
    .Perciò ho più di un dubbio che il signor Gino sia nelle condizioni psicologiche di ingoiare la più aggiornata visione del Pd.
    A meno che,come tu dici,non voglia rivendicare la “moglie piena e la botte ubriaca”

  13. anventur Says:

    Si, si tratta di ubriachezza, di stati alterati della coscienza, di stati alterati e spompati della fu coscienza di classe, come ho provato a mostrare citando da “Anna Karenina” fino all’adagio aforistico rovesciato. C’è una tradizione di vassallaggio in quella povera trappola turistico-ideologica-toponomastica che fu la togliattiana “via italiana al socialismo”, che ha prodotto, nel tempo, come contrappunto, numerose e patetiche narrazioni progressiste e riformiste; di un riformismo tale e tanto pregnante da far apparire plausibile e corretto parlare di “moglie piena e botte ubriaca”! L’affermazione di D’Alema non è forse da ubriachi incalliti? “L’acume tattico” di cui parlò il signor Gino alla nascita del governo Monti per tratteggiare i compiti prossimi del Pd non ha forse assonanza con i “compiti a casa” di cui si cianciò poi sulla grande stampa nei mesi successivi?… E di cui io con largo anticipo accennai, evocando e sbeffeggiando il caro Gino: non dissi, forse, che l’acume tattico si sarebbe dovuto comprare in cartoleria all’inizio dell’anno scolastico? “Ci vuole orecchio”… cantava Jannacci.

  14. marco da bologna Says:

    Pagheremo le bollette di gas e luce ai Francesi,senza avere il welfare che si ha in Francia,penso sopratutto alle pensioni e al welfare che riguarda chi mette su famiglia con figli a carico!!Ma poi il libero mercato aggiusterà tutto!!!!

  15. mauro zani Says:

    Ebbene sì. Il dubbio è legittimo. Nutro forti resistenze stataliste e persino nazionali, da non confondersi con anacronistici nazionalismi.Il giorno in cui si vendessero asset strategici dell’Eni, della Finmeccanica, ovvero dell’Enel magari dietro lo scudo di uno scudo anti spread verrebbe del tutto in chiaro un gioco sporco. Tecnico?
    Quanto a d’Alema è rimasto al suo autistico blairismo da center – center -left. Nonostante l’evidente, eclatante, deludente risultato del “centro” nelle recenti amministrative.
    Quanto alla palingenesi. Non ci credo, Non ci ho mai creduto. Io osservo. Dati alla mano. Il capitalismo, dopo duecento anni, nella sua “fase suprema” dell’imperialismo oligarchico finanziario non è assolutamente in grado di assicurare benessere in tutto l’occidente. Io muovo da qui.
    Se davvero si volessero battere in breccia i populismi di varie tinte beh allora sarebbe necessario ricostruire una sinistra di governo(potenzialmente) cosmopolitica (alla Ulrik Beck per intenderci). Un internazionalismo aggiornato, a rete, capace di surclassare idiozie etniche, pallidi e datati progressismi insieme alle radici cristiane per l’Europa (tanto per dire) e indicare una via radicalmente alternativa, tanto all’autarchismo populista che verrà, quanto a un liberlasocialismo imbelle e servo della finanza. Senza di ciò non resta che accodarsi, in Italia, ad un’infima minoranza , tra i monti- e i casini. E’ ciò che sembra maturare nel PD.Ma è nella sua natura.

  16. Gino Says:

    Cari amici, dopo tanti richiami mi offro volentieri, seppure in ritardo (la Prinz ha avuto seri problemi meccanici), al vostro bisogno di cazzeggio. Da qualche tempo sono d’accordo col signor Zani. Quantomeno sulla premessa: impossibile cavare qualcosa in un orizzonte meramente domestico. Uno dei limiti del Pd è stato di procedere a carponi fra gli estremi di una provincialistica autarchia politica e vaghi richiami all’aggiornamento dei riferimenti internazionali. Alla crisi dell’Europa, peraltro, l’impotenza dei socialisti (sempre pronti, al dunque, a votare i ‘crediti di guerra’) ha offerto quantomeno una sponda rilevante. Perciò convengo col signor Mauro che un internazionalismo ‘aggiornato’ non è già, oggi, una questione di ricerca, bensì di decisione politica. Quanto al resto non darei troppo peso alle galanterie di D’Alema (cosa volete che dicesse di Monti, che è un servo della finanza, e persino uno stronzo ?). Però devo far notare al signor Mauro che mettendo al posto dei monti e dei casini, come egli rivendicava di dover fare da subito, i vendola e i dipietrini, il prodotto non cambia (come minimo, probabilmente peggiora). E adesso scusatemi se anch’io, ultimo dei dilettanti, mi concedo qualche tecnicalità (il signor Mauro che è stato anche un valido generale, sa che è impossibile farne a meno quando sono in gioco alleanze, tattiche, piani di battaglia). E’ vero il centro è debole, come ha richiamato il signor Mauro. Non così tanto come si pensa, come hanno mostrato certi ballottaggi, però debole. La ragione di questa debolezza sta nel fatto che l’elettorato in fuga della destra non vuol saperne di concedergli il testimone. Preferisce l’astensione (Pdl, in attesa di una nuova proposta di rappresentanza – che prima o poi verrà), oppure il voto di protesta a cinque stelle (la Lega). Perciò questo centro debole (che non vale più del 10 %) non ha altra alternativa che allearsi col Pd. Ora la cosa può non entusiasmare, però faccio notare che è meglio allearsi da posizioni relative di forza che di debolezza. Se dopo avere ingigantito Monti come l’anticamera di una nuova Dc, si scopre che il centro è un ‘tigrotto di carta’ tanto meglio. Ma anche Vendola e Di pietro non hanno alternative. Vendola la sua Opa allo yogurt greco l’ha gia tentata. Adesso è fuori tempo massimo e perciò resterà inchiodato al Pd qualunque cosa faccia. Di Pietro, invece, è finito dal momento in cui Casaleggio&company hanno creato Grillo. Tutti gli elettori Idv hanno infatti votato le cinque stelle. Perciò o si accoda a fare il vassallo di Grillo, oppure busserà alle porte del Pd (e il problema sarà come resistere alla tentazione di riaprigliele per l’ennesima volta).

  17. Andrea Says:

    Signor Gino, mi spiace per i guasti, ma… da 1 a 10 quanto pensa di essere fètido?

    “Ambarabà ciccì coccò
    tre civette sul comò
    che facevano l’amore
    con la figlia del dottore
    il dottore si ammalò
    e la figlia si sposò
    ambarabà ciccì coccò!”

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