Follia.

Nell’attuale momento storico dove s’è ormai imposto un pieno totalitarismo liberista, come forma di dittatura sulla politica, è, a mio avviso vano e sterile cercare di manovrare all’interno delle coordinate dettate , esplicitamente o implicitamente, dalla sua inesorabile logica.

Insomma continuare a giocare con carte truccate porta alla sconfitta “reale” sul piano dei valori e dei principi sociali fondamentali per una forza di sinistra, anche quando si dovesse formalmente vincere.

Dato che la contrapposizione culturale, teorica e pratica non si è avuta ,fino ad ora, restano solo due strade.

Quella del PD che segue come l’intendenza i dettami della dittatura liberal/liberista entro un progetto di trasformismo denominato centro-sinistra e quella di chi guarda con speranza e comunque ardimentosamente, pericolosamente verso “nuove vie della seta” per la sinistra, nell’unico modo possibile.

Ripartire daccapo.
Forse dal livello zero
Ritentare ancora.

E’ quest’ultima una posizione ultra minoritaria che impone di fermarsi, prendere fiato e cercar di ripartire su basi diverse, radicalmente diverse, rispetto all’esperienza della sinistra comunista e socialdemocratica del novecento.

Per questo, al netto di qualche simpatia per i tentativi in atto a sinistra (del PD naturalmente) faccio fatica a ragionare in termini di razionalità politica a corto respiro.

Non so bene a cosa serva.

Non vedo dove porti una manovra classica entro le attuali coordinate.

Chi vuole ottenere peso politico ed elettorale per fare pressione sul PD e togliere dal campo Renzi e il suo arruffato trasformismo come condizione per ricostruire un centro-sinistra mi sembra rimanere del tutto interno alla realtà, sociale, politica psicologica plasmata da trent’anni di liberismo.

Alla fine anche se quest’operazione , dovesse andare (molto parzialmente) in porto, del ché è lecito dubitare, non farebbe altro che consolidare gli imperativi ideologici dell’attuale dominio dei poteri globali (per dirla sbrigativamente).

Tante volte ho detto a coloro che si ostinano ad intervenire su questa sottospecie di intermittente blog che c’è da intraprendere una traversata nel deserto.

Necessariamente minoritaria ma non per questo priva di una sua interna e forte verità.

Il coraggio di osare lasciandosi alle spalle il bagaglio di un passato che non passa , guardando oltre ogni attuale contingenza.

Oltre i limiti imposti da sistemi politici resi obsoleti da ormai tanto tempo.

L’efficacia politica oggi mi sembra risiedere in un immersione, senza zattere di salvataggio, nei problemi sociali del nostro tempo con il coraggio di cercare di erodere i miti e gli idoli che sono stati imposti come diffuso senso comune.

Via e fuori dal senso comune è la prima condizione per ritentare la scalata verso una società di liberi ed uguali.

Anche continuando a sbagliare.

Ma ritentare occorre.

Cosa vuol dire in termini pratici?

Di prassi politica?

Secondo il mio , sempre provvisorio, parere converrebbe operare sul medio lungo periodo.

Esempio, entro questa visione, da qui alle elezioni non c’è tempo né per seminare né per raccogliere.

L’uva è del tutto acerba.

Conviene, converrebbe puntare più in alto.

Persino saltare un giro dando forza eclatante al “partito” delle schede bianche.

Condizione forse per presentare una lista civica nazionale, un’alleanza tra cittadini, al prossimo giro di boa elettorale che , con ogni evidenza, ci sarà nel giro di non molto tempo.

E farlo, necessariamente con i protagonisti, la classe dirigente, che potrà formarsi nel frattempo.

E da lì ripartire dividendo la destra dalla sinistra in modo netto, alfine democratico in senso pieno e “reale”, per ricostituire l’autorità della politica basata sull’autorevolezza degli attori sociali.
E tra questi il ruolo , finalmente e politicamente centrale e trainante della classe sociale maggioritaria dopo la proletarizzazione della classe media.

E’ un modo per non rassegnarsi.

Per dirla in gergo mercatista :votiamo scheda bianca perché sul mercato della politica non c’è alcuna nuova offerta all’altezza delle prove ardue del presente e del futuro.

E intanto stiamo ventre a terra sui cosiddetti territori con un attivismo centrato su piccoli parziali successi che possano aggregare dal “basso” per far crescere idee nuove , proposte politiche non ancora elaborate.

Follia?

67 Risposte to “Follia.”

  1. Massimo di mascio Says:

    Ben tornato!!
    Altro che follia, assolutamente razionale
    Ma, temo e prevedo, poco interessante per i destinatari della tua riflessione.
    Neanche per la falcone e montanari che pure mi pare che abbiano chiaro il concetto ma, ahimè, ancora all’interno della logica di una rappresentanza parlamentare qui e ora.
    Rispetto il loro tentativo, ma sarà puntare all’obiettivo sbagliato, perché sbagliato è l’orizzonte temporale che si son dati.
    Ciao Mauro e se possibile, sii meno intermittente

  2. Massimo di mascio Says:

    Ah!
    Gli altri non li cito in quanto immeritevoli, semplicemente.

  3. Giovanni Says:

    Mauro,tu ed io condividiamo molte cose,ma ci separa la tua lunga militanza nel Pci,pds,ds
    Tu sei stato per lungo tempo un politico di professione e anche un serio amministratore
    Nel 2009 hai staccato la spina pur potendo ottenere un secondo mandato al parlamento europeo,perchè il Pd non era il tuo partito
    Puo’ darsi che anche i ds non fosse più il tuo partito ma é umano che in te albergasse la speranza di un cambiamento
    Anche io ho militato con il massimo impegno nel Pci ma fino al 1975 quando ho capito che il compromesso storico non era “un retropensiero” ma una politica che si sarebbe inverata da li a poco e che avrebbe portato alla distruzione del più forte partito di opposizione dell’occidente
    Era ancora lontano il crollo del Muro,l’Unione sovietica era all’apogeo della sua potenza
    I motivi della scelta di Berlinguer di abbracciare la democrazia cristiana mi apparvero alquanto puerile.Vi intravedevo la voglia di andare al governo ad ogni costo
    Al governo ci siete andati 21 anni dopo,al carro di un democristiano e in condizioni di estrema subordinazione
    Prodi di fatto esercitava una vera e propria dittatura.Fregava tutti,non solo gli ingenui bertinottiani ma proprio tutti
    Bersani faceva solo quello che Prodi consentiva,cioé preventivamente approvava
    Quando i bertinottiani ne ebbero abbastanza uscirono dal governo e alto fuori D’alema
    Mettiamo una pietra sopra il governo D’Alema per carità di patria
    Ebbene io non ho mai condiviso tutta quella roba.Se non ci fosse stata la vostra fretta di mettere le mani in pasta in italia sarebbe maturato un grande partito di governo di sinistra,come é accaduto in Spagna,in Portogallo,in Germania e in Inghilterra
    C’entrano un cazzo gli americani sulla mancata evoluzione positiva del Pci in un grande partito socialista dotato di personale politico all’altezza della situazione
    Perché uno dei problemi reali che affliggeva il Pci era l’assenza di una generazione di politici in grado di sostituire i dirigenti del Partito del Nord,nato dalla resistenza
    Il Partito di Berlinguer ha generato una classe dirigente in larga parte fatta di “scartini”
    Codesti scartini non sono da confondere coni amministratori delle regioni rosse ,i quali hanno amministrato la cosa pubblica al meglio delle loro forze e con grande onestà e con ottimi risultati fino al 1995

  4. maurozani Says:

    Giovanni ,abbiamo già a lungo discusso di tutto ciò.
    Ed io rispetto il tuo pensiero.
    Se dovessi definire oggi la proposta del compromesso storico la definirei “una forzatura leninista”.
    E come tale per me , necessaria. Per quanto pericolosa. Aldo Moro , il brigatismo etc…Ma certo anche pericolosa in senso politico generale.

  5. maurozani Says:

    Quando parlo di forzatura leninista mi riferisco al saggio di Lenin del 1922: “A proposito dell’ascensione sulle alte montagne”.
    Anche adesso c’è da prendere atto (come allora) di un fallimento e da ripartire da un’altra parte
    “…calcolare con sangue freddo dove, come, quando bisogna indietreggiare per meglio saltare…”
    In fin dei conti tale è almeno in parte, seppur piccola, il senso di quanto ho scritto sopra.
    Dopo il 1924 il fallimento iniziale fu invece violentemente utilizzato e volto nello stalinismo.
    A dimostrazione storica che dopo un primo fallimento esso va riconosciuto come tale . Se non si può raggiungere la vetta bisogna scendere dalla montagna e risalire da tutt’altra parte.
    Qui e ora si continua (mi scuso per la caduta in picchiata ) a blaterare di centro sinistra. Come se nulla fosse accaduto. Io son pazzo ma loro dippiù..

  6. claudiopagani Says:

    Scusate se mi inserisco nella dotta discussione in corso , ma mi inserisco per pubblicare il comunicato appena emesso da Montanari & c. che mi sembra illuminannte sulla oscena discussione in corso alla Camera.

    “Così come già avvenuto in questa stessa legislatura in occasione dell’approvazione dell’Italicum, ancora una volta il Governo ha deciso di porre alla Camera dei deputati la questione di fiducia sulla legge elettorale.
    Ma il nostro ordinamento ammette davvero la possibilità per il Governo di porre la questione di fiducia su una legge elettorale? Ed in particolare, visto che è poi quello che qui interessa, può l’Esecutivo porre la fiducia su un testo di legge elettorale a Montecitorio?
    La risposta è no, o quantomeno sembra decisamente essere no se si cerca di interpretare le fonti con un minimo di onestà intellettuale: innanzitutto il combinato disposto degli articoli 49 e 116 del Regolamento della Camera, in particolare alla luce del dettato dell’ultimo comma dell’articolo 72 della Costituzione e dei precedenti incongruamente richiamati dalla Presidente Boldrini.
    Il quarto comma dell’articolo 116 del Regolamento della Camera sancisce il divieto per il Governo di porre la questione di fiducia «su tutti gli argomenti per i quali il Regolamento prescrive votazioni […] per scrutinio segreto». Guarda caso l’articolo 49 del medesimo Regolamento dice chiaramente che sono effettuate a scrutinio segreto, su richiesta, anche le votazioni «sulle leggi elettorali».
    E siccome tutto sarebbe, ed è, chiarissimo si è dovuta inventare una scappatoia.
    Essa consiste in una interpretazione maldestramente formalistica del significato della locuzione «gli argomenti per i quali il Regolamento prescrive votazioni […] per scrutinio segreto». Secondo questa lettura, la proibizione della fiducia varrebbe solo negli ambiti in cui lo scrutinio segreto opera senza bisogna di essere richiesto – cioè di fatto solo nelle votazioni su persone. Si tratta però di una interpretazione da respingere: non solo dal punto di vista sostanziale (perché priverebbe di fatto di operatività concreta il divieto posto dall’articolo 116), ma anche dal punto di vista formale perché, come è stato sottolineato anche dal Professor Villone in occasione dell’approvazione del c.d. Italicum (http://ilmanifesto.it/lossimoro-della-fiducia-segreta/), in realtà l’articolo 49 del Regolamento della Camera, in caso di effettuazione della relativa richiesta, prescrive (eccome!) lo svolgimento dello scrutinio segreto.
    Non bisogna poi dimenticare quanto fissato dall’articolo 72 della Costituzione, laddove si impone l’utilizzo della procedura legislativa normale anche per le leggi elettorali. La legislazione elettorale gode dunque di una copertura procedurale di rango costituzionale che non può certo dirsi sostanzialmente rispettata in presenza della coartazione del dibattito parlamentare imposto dalla maggioranza.
    Quanto detto vale alla ennesima potenza con riguardo a una delle tre specifiche questioni di fiducia poste dal Governo sul c.d. Italicum e sul c.d. Rosatellum-bis, ossia quella sull’articolo dei rispettivi testi di legge che contiene la delega al Governo stesso per la definizione dei collegi elettorali, perché le deleghe legislative fanno a loro volta parte degli ambiti procedurali protetti dall’ultimo comma dell’articolo 72 della Costituzione: in questo caso è come si assistesse a una sostanziale doppia violazione in una dei vincoli procedurali stabiliti dalla Costituzione, trattandosi di questioni di fiducia che impediscono il normale svolgimento dell’iter legislativo su una delega legislativa in materia elettorale!
    Per chiudere il cerchio è poi interessante sottolineare che i precedenti parlamentari (del 24 gennaio 1990, del 24 giugno 2004 e del 24 novembre 2004) che sono stati richiamati dalla Presidente Boldrini per giustificare la sua decisione di ritenere ammissibile la posizione della questione di fiducia da parte del Governo sul c.d. Italicum e che entrano dunque in gioco anche in questa occasione, non hanno mai in realtà direttamente riguardato votazioni in materia elettorale. Da una attenta lettura degli atti parlamentari emerge in particolare che nemmeno il primo precedente richiamato della Presidente Iotti, sul quale si fondano di fatto anche gli altri due, è da riferirsi (ad essere corretti) alla materia elettorale. Infatti, se è vero che in quell’occasione la richiesta di voto segreto era stata sollevata in relazione ad un emendamento che riguardava in qualche modo le elezioni amministrative, va però precisato che l’articolo sul cui testo la questione di fiducia era stata posta non concerneva affatto la materia elettorale. Si deve quindi rimarcare che tutti gli ambiti ai quali i citati precedenti si riferiscono, non trovano alcuna particolare prescrizione costituzionale circa il procedimento legislativo da seguire per gli stessi, come invece in materia elettorale, non essendo perciò rilevanti ai fini della risoluzione del caso che qui interessa.
    Per dimostrare una volta di più la portata della stortura costituita dalla posizione della questione di fiducia sul Rosatellum-bis, e dunque la sua totale e assoluta strumentalità ad un unico preciso scopo, è infine bene richiamare due aspetti che in qualche modo rendono del tutto peculiare quest’ultima.
    In primo luogo è emblematica la circostanza che su questo provvedimento, ora ritenuto nella sua precisa fisionomia così determinante da parte del Governo da portare lo stesso ad investire su quello specifico testo la prosecuzione del rapporto fiduciario con la Camera dei deputati, quest’ultimo non abbia espresso praticamente nessun parere sugli emendamenti allo stesso presentati durante l’esame referente in Commissione, rimettendosi costantemente alle sue determinazioni.
    Secondariamente va chiarito che questa scelta non è stata dettata dalla necessità di superare un qualsivoglia scellerato comportamento ostruzionistico da parte delle opposizioni non favorevoli al testo in discussione, come peraltro testimoniato dall’esiguo numero di emendamenti presentati per l’esame in Aula del provvedimento e dalla speditezza seguita da questo stesso iter legislativo da quando la maggioranza ha deciso di riprendere l’esame della legge elettorale.
    Perché si è allora giunti all’assunzione di questa decisione? Naturalmente per imbavagliare l’opposizione interna all’accordo sul testo elettorale fin qui elaborato ed evitare nuovi “intralci” costituiti dall’approvazione (da darsi per certa anche sulla base di quanto accaduto pochi mesi fa proprio durante l’esame della legge elettorale) di emendamenti a scrutinio segreto.”

  7. Giovanni Says:

    Mauro,io penso che per costruire qualcosa di nuovo bisogna distruggere primail vecchio.Questi partiti vanno cancellati dal parlamento ovvero ridotti ai minimi termini.Il Ms5 e il mezzo per fare tabula rasa.
    Poi si potrà pensare ad un nuovo percorso
    Tirarsi indietro significa lasciare il campo libero ai politici che hanno piegato il Paese al metodo camorristico

  8. marina Ventura Says:

    Concordo con l’opinione espressa nell’ultimo commento, di Giovanni. Comunque ben tornato Mauro

  9. maurozani Says:

    Capisco perfettamente e ci fu un tempo vicino in cui anch’io la pensavo in tal modo.
    O almeno cominciavo a pensarlo.
    Poi ho osservato l’andazzo, gli argomenti , lo stile, le parole, i personaggi e son giunto a conclusioni diverse.

    Non voglio un’Italia a 5 stelle.

    Voglio un’Italia che si occupi della maggioranza di fatto sempre più esclusa.

    Mi par nelle parole e negli atti già riservata a chi ha i soldi con la copertura di un reddito di cittadinanza che pare una semplice foglia di fico. Oltre ad esser concettualmente assai confuso e problematico.

    Vedo inoltre chiaramente un attacco al Parlamento in quanto tale.
    La famosa scatola di sardine da aprire, facendo diventare, già ora e in futuro, gli eletti dal popolo semplici dipendenti statali.
    Con la differenza che possono esser assunti e licenziati da un capo partito cioè da un privato che detiene il potere.
    A ciò, naturalmente hanno contribuito tutti coloro (in primis il PDR) all’inseguimento (vano) dei motivi pentastellati.
    Insomma l’Italia che viene fuori , fino a questo momento, dagli atti del M5S non mi piace.
    Campeggia un’Italia “privatizzata”.
    Quando non corporativa.
    Non la vorrei vedere una cosa così.

    • Giovanni Says:

      Non esiste una”maggioranza di fatto sempre più esclusa.”
      Esiste una parte totalmente esclusa,una parte quasi esclusa,una parte parzialmente inclusa,una parte che non se la passa male,una parte che ci sguazza e una minoranza che ci sta benissimo
      Come tenere insieme questa complessa realtà sociale con proposte politiche nel mondo post moderno e globalizzato é il vero problema

  10. claudiopagani Says:

    Capisco tutti gli altissimi ragionamenti , tuttavia…. Tuttavia davanti allo SBREGO ANTIDEMOCRATICO che si sta consumando in queste ore auspico la cosituzione di una vasta e trasversale ALLEANZA DEMOCRATICA e POPOLARE che come 1 anno fa al referendum vada a SCHIANTARE l’incombente regime Renzi -Berlusconi -Salvini. E secondo me i 6 MILIONI di elettori che 1 anno fa furono DECISIVI ( e che oggi nessun sondaggio intravede) sono disponibili. Con 20 milioni di voti si vince e poi si da luogo aun PArlamento COSTITUENTE per il RITORNO della DEMOCRAZIA

  11. maurozani Says:

    Quanto tempo è passato da quando proposi, nel vertice del mio partito di allora un’assemblea costituente eletta in modo rigorosamente proporzionale?
    Troppo.
    S’arriva dopo la puzza caro Claudio.
    Di sbreghi se ne son perpetrati tanti.
    E temo che alla gente non freghi poi più molto.
    E comunque io non faccio alti ragionamenti, figurati.
    Ricordo solo che anche allora andammo per le vie brevi.
    Cambio forse idea solo se si dice con la chiarezza di un giuramento d’onore , in pubblico, che col PD (Renzi o non Renzi) MAI.

    Ma non avverrà.
    Politique d’abord.

    PS. Quanto al ritorno della democrazia è discorso lungo e impervio.

  12. icheitaly Says:

    bello rileggerti. Trovo che tu abbia quasi ragione quasi su tutto. Quasi nel senso che mi sembri inseguire un fantasma che pur attrae anche me, e lo fai parlando di montagne, salite, tentativi, rinunce e risalite per altri lati. Una cosa che mi piace e di cui so un poco . Per pratica.E citi Lenin, giustamente.Ma si allunga troppo l’orizzonte per i miei gusti pratici.La mia solitaria incertezza non ha ancora conforto.

  13. icheitaly Says:

    L’ha ribloggato su icheitalye ha commentato:
    bello rileggerti. Trovo che tu abbia quasi ragione quasi su tutto. Quasi nel senso che mi sembri inseguire un fantasma che pur attrae anche me, e lo fai parlando di montagne, salite, tentativi, rinunce e risalite per altri lati. Una cosa che mi piace e di cui so un poco . Per pratica.E citi Lenin, giustamente.Ma si allunga troppo l’orizzonte per i miei gusti pratici.La mia solitaria incertezza non ha ancora conforto.

  14. marco capponi Says:

    Condivido la soatanza ma faccio due osservazioni: 1-durante la traversata nel deserto si possono incontrare dei predoni, anche all0’inizio dell cammino ed i predoni vanno eliminati se si vuole proseguire; 2- Le schede bianche non le guarda più nessuno e non vengono coteggiate in nessuna statitistica, ergo non esistono, nella civoiltà della comunicazione. La comnclusone che ne traggo è estrema: pur condividendo quello che scrive Zani (che è poi quello che mi diceva CEsare Masetti e quello che ha anche affermato Montantani) io sono rfortemente tentato presentare la mia candidatura nel mio collegio uninominae. Non ho un curriculum prprio da buttar via e forse qualche voto lo tiererei anche su. E poi il mio temperamento “combattivo” non mi p oermette di guardare solo ai tempi lunghi (e l’erà).

  15. Marco da Bologna Says:

    Non abbiamo i soldi per mandare la gente in pensione,gente che ha lavorato una vita e versato fior di contributi e questi cioccapiatti parlano di reddito di cittadinanza.Si vogliono prendere i voti dei giovani disoccupati,quando questi senza ricambio generazionale non lavoreranno mai.Poi i pentastellati dicono anche cose giuste,ma fra il dire e il fare ne passa,servono a dare un’idea di democrazia,con tutti i teatrini mediatici,ma la sostanza delle cose importanti non muta,su i grandi temi non abbiamo voce in capitolo,a livello locale qualche buon politico può nascere ma per le piccole decisioni ,meglio di niente.Chi ha il potere: il PD fa cose che riducono la democrazia come leggi che ti permettono di licenziare con tutta una rincorsa al ribasso sulle condizioni dei neoassunti.Sicuramente una ripresa economica un piccolo impulso anche in senso democratico lo può dare,se la gente non è più costretta ad accettare tutto,si può dare una mossa in qualche modo,o forse per ripartire bisogna toccare il fondo,in questa direzione ci stiamo dando dei bei cucci!!!!!

  16. maurozani Says:

    Caro Marco, vedi mai che anch’io mi candido nel tuo , che è anche il mio, collegio uninominale.

    PS. Tranquillo. Non lo farò.
    Rassicura pure anche altri, ex compagni ed ex amici.
    Ma certo, con tutto l’affetto, non ti voterò.
    PPS. Proprio per la tua età dovresti pensare ai tempi lunghi.
    Se i vecchi , come noi, servono, servono proprio a questo.

  17. maurozani Says:

    Caro Fulvio, siamo almeno in due a non esser confortati dalla nostra solitaria incertezza.
    E ciò, in qualche modo mi conforta/sconforta.

    PS. D’ora in poi non leggere mai ciò che scribacchio con l’assillo della politica corrente.

    Poi magari più avanti mi contraddirò (si sa son umorale) e scriverò qualcosa di prassi politica.
    Ma solo per far vedere che una volta fui politico di professione.
    E, in fondo , me ne vanto.

  18. claudiopagani Says:

    IL VERO KILLER DELLA SINISTRA
    Oggi l’ineffabile Eugenio Scalfari di questi tempi si è addirittura superato nel suo fondo domenicale sull’house organ del PDR , spingendosi fino a giustificare quell’autentica schifezza che è il cosiddetto Rosatellum.
    Nel contempo si è lamentato perchè il suo “amico “ Zagrebelski e quasi tutti i giornalisti del quotidiano lo hanno lasciato solo su questa posizione.
    Così , tuttavia, Scalfari ha celebrato il suo de profundis politico ammettendo , implicitamente, che il PARTITO DI REPUBBLICA , quel partito di cui lui è stato il fondatore e l’ideologo e Carlo De Benedetti il braccio armato nonché il grande finanziatore , è sostanzialmente fallito soprattutto nell’idea CATASTROFICA per le sorti della Sinistra di trapiantare un cervello azionista nel corpo della sinistra italiana gia gravemente debilitato dalla crisi prima dei partiti comunisti e poi dei partiti socialisti e laburisti ( gli unici che si stanno riprendendo tornando alle origini).
    Secondo me è NECESSARIO fare una riflessione COMPIUTA e DEFINITIVA sul Partito di Repubblica perche questo partito , sebbene non dichiarato , è stato insieme al PARTITO MEDIASET ( questo almeno esplicito ) il vero dominus del Centrosinistra italiano fin dalla fondazione del nuovo partito di Sinistra ,dopo la chiusura del PCI, nella cosiddetta Seconda Repubblica ( in realta secondo tempo pessimo della Prima ).
    Ebbene questo partito , purtroppo mai dichiarato , è stato condizionante per la sinistra italiana fin dalla fondazione del quotidiano nel 1976. All’inizio , e per tutti gli anni 80, ha svolto un ruolo di VERO LABORATORIO di idee per il PCI influenzando PESANTEMENTE non tanto i vecchi dirigenti , comunque dotati di una loro autonomia culturale, ma soprattutto le generazioni intermedie e quelle nuove desiderose di trovare una piattaforma culturale che fosse a fondamento di un nuovo partito di Sinistra , resosi politicamente necessario dopo la tragica morte di Enrico Berlinguer nel 1984 ( l’unico che , forse , avrebbe potuto traghettare il PCI verso un orizzonte di vera Sinistra Moderna). Naturalmente in quell’insieme d dirigenti di cui scrivo ci furono alcune LODEVOLISSIME e peraltro sparute eccezioni , tra le quali penso di potere annoverare il “padrone “ di questo blog , libero di smentirmi se lo riterra opportuno. Tra le cose PESSIME di questa fase di Repubblica come suggeritore intellettuale , c’è quella di avere indotto la grande maggioranza dei nuovi dirigenti ad abbandonare non solo una sigla , ma anche l’armamentario ideologico , UTILISSIMO QUANTOMENO COME STRUMENTO DI ANALISI della REALTA’ , costituito dai tratti essenziali della teoria marxista e questo a favore di un indistinto “sociologismo USA “ magari anche liberal , ma comunque subalterno alle logiche del capitale , soprattutto del capitalismo in epoca di globalizzazione finanziaria. Ebbene questo “sociologismo “ a cui potrei aggiungere ELITARIO ha avuto sempre questi tratti fondamentali :
    1) ANTIPOLITICA ESPLICITA ; i partiti sono SEMPRE degenerati e impediscono il libero organizzarsi della società civile ( il che è ANCHE vero se si considera quale autentica societa civile quella costituita da quelli che non avendo bisogni primari da soddisfare , rivendicano la loro totale autonomia e vedono qualsiasi organizzazione sociale come “camicia di forza”);
    2) PLEBISCITARISMO leaderistico quale unica forma di organizzazione politica della democrazia; naturalmente per fare cio lo STRUMENTO PRIMARIE diventava , come in USA , un POSTULATO FONDAMENTALE;
    3) Liberismo come unico strumento di sviluppo dell’economia , sia pure nella forma , almeno all’inizio e prima dell’avvento definitivo della Globalizzazione , del Capitalismo Renano , cioè una capitalismo temperato da qualche forma solidaristica ( del resto il conservatore Bismarck è stato il fondatore del welfare state);
    4) Giustizialismo ESTREMO per colpire senza pietà oltre che , naturalmente i veri corrotti , anche i politici troppo poco sottomessi ; 5 Moralismo , come sostituto della vera etica che deve essere la cornice in cui si eplica l’azione di ogni buon politico . Del resto in USA il moralismo è uno strumento POTENTEMENTE brandito dalla destra per colpire gli avversari , naturalmente prima di scoprire che i politici di destra che brandiscono questa arma hanno compiuto COSE orribili e/o provocato guerre con centinaia di migliaia di morti civili.
    Ebbene questi tratti fondamentali della ideologia di Repubblica ha intossicato le menti di quasi tutti i giovani dirigenti del morente PCI , anche in assenza di qualsiasi “scuola di partito” che potesse fornire un minimo di “difesa.
    E cosi , dopo la caduta del Muro , e nella “necessita “ ravvisata dal nuovo gruppo dirigente ed in particolare dal Segretario di un “nuovo inizio ,” l’ideologia era gia bella pronta e non restava che applicarla. Tuttavia l’esordio del nuovo partito POLITICO ( quello che si presenta alle Elezioni) fu accompagnato ca NUMERI DRAMMATICI nelle elezioni 1992 in cui il nuovo partito conseguì il 16,1 contro il 26,6 del PCI nelle elezioni 1987 e anche sommando Rifondazione perse 5 punti che non è proprio un buon viatico per un partito che ambiva ad “Unire e Rifondare tutta la Sinistra” . .A quel punto sarebbe stato opportuno fermarsi ed affrontare una riflessione approfondita che rimettesse in discussione tutto , ma si continuò a spron battuto , illusi anche dai risultati delle amministrative e dal sostegno CONVINTO del Partito di Repubblica che aveva scommesso su quel partito , anzi ne era la guida ideologica, e quindi, non voleva cambiare cavallo. Così si arrivò alla sconfitta dei progressisti nel 1994 e alla inopinata vittoria di Berlusconi che gettò nel panico non solo i gli elettori della Sinistra , ma , anche e , forse ancora di più ,il Partito di Repubblica che temeva di essere SCHIACCIATO dal PARTITO MEDIASET ( e quindi con tanti preziosi affarucci in pericolo). Il Partito POLITICO ebbe un sussulto di dignità e di autonomia e , nonostante una campagna martellante , comprese primarie svolte tramite fax, elesse , in autonomia un segretario . Il PARTITO DI REPUBBLICA mal digerì quel colpo di arresto , tanto è vero che , il giorno dopo, titolò stizzito a tutta pagina :
    “HA VINTO IL PUGNO del PARTITO.” Naturalmente per quel partito MEDIATICO ( dotato di MEZZI STRAORDINARI rispetto ai partiti sempre piu poveri ) si trattò di una semplice battuta d’ arresto . Tanto è vero che , quasi subitoquel Partito torno ad esercitare una INFLUENZA MALEFICA sull’intera Sinistra in concomitanza con la designazione di Prodi . Il quale Prodi ,uomo pratico e concreto avulso da qualsiasi ideologismo , tuttavia si era contornato da una squadra di intellettuali radicalmente ANTICOMUNISTI e ANTISINISTRA che elaborarono ,rapidamente , sotto la guida del Prof. Parisi una nuova ideologia per giustificare un insediamento che Si VOLEVA DURATURO di Romano Prodi ; Questa nuova ideologia fu L’Ulivo movimento /partito e non semplice alleanza elettorale come si era concordato e che era , in sostanza ,una rielaborazione basata sui 5 fondamentali punti teorici del Partito di Repubblica con il quale si manifestava una convergenza di interessi sostanziale con qualche leggera differenza sul piano sociale , più cattolico sociale l’ulivismo , piu liberal-liberista l’altro. Fin da subito , tuttavia , i 2 Partiti/movimenti furono accumunati da una PREMESSA di FONDO e cioè: era ASSOLUTAMENTE NECESSARIO ANNIENTARE in fretta quel poco di partito autentico che restava a sinistra e cioè PDS E Rifondazione . E cosi quei partiti , dopo aver conferito insieme il 30% dei voti ( pari ai ¾ dei voti totali ) alla coalizione di Centro-sinistra si trovarono , dalla sera alla mattina , letteralmente BOMBARDATI dal quartier generale perchè erano visti come ultimo ostacolo per il libero dispiegarsi delle “grandi “ potenzialità ULIVISTE. Si sviluppò quindi una battaglia che apparve impari da subito . Infatti il combinato disposto del POTERE MEDIATICO di REPUBBLICA ( che entrava direttamente o indirettamente in milioni di famiglie ) unito all’azione della Presidenza del Consiglio era soverchiante rispetto al lavoro politico di un gruppo residuo di qualche centinaio di migliaia di militanti. . Militanti , per altro , sempre più avviliti e , alla fine , convinti anch’essi che all ‘ideologia ulivista /Partito di Repubblica non conveniva resistere , visto che la massima parte dei dirigenti politici si erano “convertiti” ( meglio abbracciare una ideologia non del tutto convincente e restare nel governo/sottogoverno , piuttosto che restare in una ideologia piu dignitosa e dovere , magari , lasciare il potere un’altra volta . A quel punto la frittata era fatta , nonostante qualche battaglia d’arresto combattuta da alcuno in modo piuttosto abboracciato e nonostante l’insipienza politica di qualche teorico ulivista ,non esperto di matematica ,che mandava inopinatamente in crisi il governo Prodi . A quel punto tornò al governo il Partito Mediaset e il Partito di Repubblica tornò a tessere la sua tela individuando in un nuovo partito unico del Centrosinistra , il PARTITO DEMOCRATICO l’ UNICO BALUARDO POSSIBILE contro la DESTRA . Questa è è secondo me , la confusione di fondo che fu instillata nella mente degli elettori di centrosinistra nelle elezioni del 2006 e che piu di altre motivazioni ,contribuì a rendere cosi asfittica la vittoria di Prodi in quelle elezioni. Molti infatti , secondo me, non votarono i partiti morenti che ancora si presentarono a quelle elezioni , perchè attendevano la nascita del “magnifico partito del futuro “ . Nel contempo il PROPRIETARIO in PERSONA del noto gruppo editoriale lanciò un suo proclama annunciando URBI ET ORBI che : “ .. Se nascerà il Partito Democratico di Rutelli e Veltroni io sarò la Tessera numero 1.. “ .NON SI CAPI’ A fondo la portata di quella che la stampa di regime derubricò a boutade, mentre era cosa da prendere assolutamente sul serio. Infatti quella affermazione era fatta da quello che non era SOLO il proprietario del Gruppo EDITORIALE , ma anche esponente di spicco di quella Massoneria internazionale, basata prevalentemente nei paesi anglosassoni e che un svolse ruolo cosi fondamentale nella globalizzazione; era anche un segnale alla massoneria domestica perchè si tenesse pronta a colonizzare il nuovo partito . Tuttavia questo non avvenne subito , perchè prima fu lasciato spazio al “figlio prediletto “ Veltroni che se la giocò malissimo . Poi subentrò Bersani tentativo ESTREMO , e probabilmente fuori tempo massimo, di configurare il PD come un “simulacro di partito “ nella tradizione dell’Europa Occidentale. Contemporaneamente intervenne sullo scenaro globale la Grande Crisi del 2008 e questa , purtroppo per il PARTITO di REPUBBLICA, minò le fragili basi teoriche del partito Democratico nella Concezione Scalfariana/De benedettiana. Questa crisi economica minacciò di favorire perfino l’esile partito di Bersani alleato con l’ancora piu esile partito di Vendola e allora . “ a mali estremi , estremi rimedi”. Fu dato l’ ordine di prendere tempo , ordine che l’Emerito raccolse prontamente con il governo Monti . E , contestualmente, furono invitati gli esponenti di quella che De Bortoli defini “ maleodorante massoneria provinciale” di rendersi operativi a favore di un politico fiorentino , in vista di una OPA DICHIARATAMENTE ostile sul PD . Naturalmente il PD di Bersani li favorì mettendoci del suo e indicendo , esempio supremo di dilettantismo politico, primarie NON NECESSARIE e affiancando , discretamente , una rottamazione ad Personam che alcuni dei suoi giudicarono propedeutica ad un governo di legislatura non disturbato dalla presenza troppo ingombrante di un “antico maestro “ . Finì come finì e il PARTITO di Repubblica non ebbe troppi problemi ad imporre il fiorentino in “primarie dei passanti “ inconcepibili in altro paese dell’ Europa Occidentale . Il quale fiorentino , nel frattempo era stato formato , fin dal 2007 attraverso soggiorni mirati negli States , ufficialmente per assistere a Convention democratiche mentre , in realta e a lato , incontrava anche notori esponenti della peggior destra USA, a partire da quel Michel Leeden che fu accusato negli USA di avere fatto spionaggio militare a favore di Israele, mentre in Italia si era distinto fin dagli anni 70 come aderente alla loggia Propaganda 2 e affiancandola nei peggiori eventi di quegli anni . Sia come sia, Renzi andò al governo con feroce determinazione tanto piu evidente se contrapposta alla inerzia dei suoi compagni di partito , e arrivato al governo, attuò il programma che gli era stato comunicato dai suoi veri sponsors nel mentre si dedicava all’annientamento brutale di quel poco /pochissimo di Sinistra rimanente ( anche questo faceva parte dell’ordine di servizio iniziale e che il fiorentino attuò con vero entusiasmo ) .. Tuttavia si manifesto quasi subito che il pupo aveva un problema MOLTO GROSSO : un NARCISMO ESTREMO e SOVERCHIANTE , e MOLTO MOLTO superiore alle sue reali capacita . Di conseguenza i i suoi GRANDI SOSTENITORI pensarono per un attimo ad abbandonarlo al suo destino soprattutto dopo la rovinosa sconfitta referendaria. Il primo che si manifestò fu l ‘ Emerito che , recentemente in una intervista ha dichiarato “ Lui è il responsabile della mia principale sconfitta politica “ … Altri seguirono e anche alcuni commentatori del Partito di Repubblica cominciarono ad avere dubbi . Tuttavia il Fiorentino da autentico furbastro intuì il pericolo e decise , tramite apposite primarie , che lui e il PD ERANO LA STESSA COSA e quindi che abbandonare lui era abbandona ipso facto il Progetto Politico sottostante . In questo modo Renzi ha lanciato un GRANDE RICATTO al Partito di Repubblica che si puo cosi sintetizzare : SE MI AFFONDATE , AFFONDERETE CON ME . Il Partito di Repubblica ha cercato di reagire affiancandogli il “figlio prediletto “ Veltroni, come antidoto a quell’altro nel frattempo uscito dal Pd , ma sembra mossetta da 4 soldi e del tutto inefficace . E cosi oggi , in questo grave impasse , ha ritenuto di dover intervenire DIRETTAMENTE il fondatore di quel Partito mediatico per avvertire i molti dubbiosi del suo stesso Partito che il Partito DeMOCRATICO è il nostro e viceversa e perfino la schifosa legge elettorale varata in fondo è buona perchè è l’unica , aggiungo io , che puo salvare , in qualche modo Renzi e con lui il Partito di Repubblica ( che ha ancora molto interessi materiali da salvaguardare). L’esito di questa lotta che vede impegnati fianco a fianco i 2 partiti , quello dichiarato e che si presenta alle elezioni e quello molto piu potente che non si presenta alle elezioni ma che ha PLASMATO E PIEGATO la Sinistra in tanti decenni , come ho cercato di tratteggiare nei momenti fondamentali. l’esito di questa lotta è ancora incerto , ma oggi , magari non volendolo, il fondatore di Repubblica ci ha informato TUTTI che SI TRATTA di LOTTA Mortale per entrambi.
    E così oggi , per la prima volta in 30 e passa anni , Scalfari stesso fa intrevedere e una POSSIBILE SCONFITTA del PARTITO di REPUBBLICA e questa è una buonissima notizia per la Sinistra italiana , anzi la migliore possibile !

  19. maurozani Says:

    Appunto, notizia migliore possibile.
    E’ esattamente il senso di ciò che ho scritto nel post.

    Per il resto manca qualcosina Claudio e tu lo sai.

    Ad esempio quel disgraziato passaggio da partito a movimento dal PDS ai DS.

    E manca anche, per la verità storica, tutto il balletto d’amorosi sensi con Bill Clinton e Tony Blair.

    Manca anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio D’Alema che vola sul Kosovo.

    E mancano i meravigliosi Lotar dello staff, quelli che : caro Zani se non hai capito noi vogliamo una Forza Italia di sinistra”.

    Almeno oggi sappiamo, in chiaro, (dopo la citazione da Italo Balbo) quali sono idee le origini e la genesi , per così dire personale, del braccio destro del nostro comune amico .

    Il militare.

    Ardimentoso.

    Che accusava feroce mal di denti quando si trattava di affari difficili Con la concreta possibilità di lasciarci un pochino di penne , se non tutte. Come la selezione dei candidati nei collegi del Mattarellum.

    Insomma : “siete due stronzi” come ebbi a definirli nel 1998 in un incontro riservato a tre.

    Qualcuno tra i due mi smentisca se può!

    Per il resto siam d’accordo.

    PS. Sto attendendo un’autocritica sincera su questi ed altri punti da vent’anni.
    Naturalmente non arriverà.

  20. claudiopagani Says:

    Caro Mauro , consentimi , si tratta di tutte questioni VERE e che ti hanno ingiustamente ferito , ma alla fine INESSENZIALI ai fini di ricostruire la trama dell’ETERODIREZIONE COSTANTE che negli ultimi 30 il PARTITO di REPUBBLICA ha esercitato sulla SINISTRA italiana e che alla fine l’hanno Schiantata . Ti dirò di più , caro Mauro . Lo stesso Achille Occhetto ha subito qualche trattamento umanamente immeritato e che ha determinato in lui una “ferita narcisista” non sanata , viste le ultime esternazioni. Ma anche qui sono cose che attengono la psicologia delle persone e non i tratti essenziali di una storia politica . Dal punto di vista politico , e capisco la difficoltà sul piano umano , Lui avrebbe dovuto capire, dopo l’esito numericamente disastroso delle elezioni politiche 1992, che il partito appena nato aveva fallito l’obiettivo STRATEGICO di costruire una nuova SiNISTRA UNITA e che unisse davvero tutti “i riformismi italiani e farsi da parte per aiutare una drastica correzione di rotta che , a quel momento e SCALFARI PERMETTENDO ( e non è particolare di poco conto ) forse avrebbe potuto essere efficace. Dopo era troppo tardi e la Sinistra NON POTEVA PIU ESSERE AUTONOMA e SOGGETTA ANCORA di PIU’ ad essere eterodiretta . Tanto è vero che il generoso tentativo , TUO E DI POCHI ALTRI , , di scegliere un nuovo segretario che , quantomeno fosse espressione del partito, si infranse rapidamente contro la DURA NECESSITA di scegliere Prodi e , quindi , il PARTITO DELL’ULIVO un alias del Partito di Repubblica. E cosi , appena vinte le elezioni del 1996, grazie anche al tuo grande lavoro, l’ULIVO /PARTITO DI REPUBBLICA presento IMMEDIATAMENTE il CONTO chiedendo , in pratica lo scioglimento dei partiti sopravvissuticelt a sinistra (PDS e Rifondazione) . IL Segretario in carica , avendo capito , quasi unico , che l’ACCERCHIAMENTO era ormai quasi completato cerco di giocarsela TITANICAMENTE uno contro tutti , e questo spiega certe scelte di collaboratori “infami ” ma fedeli , piuttosto che collaboratori leali ma autonomi . Naturalmente la Partita era già persa e si manifesto PERSA SUL SERIO nel 2000 quando il Presidente del Consiglio si ritenne costretto a dimettersi , per salvare almeno formalmente il centrosinistra che INEVITABILMENTE sarebbe tornato nell’alveo del Partito di Repubblica . Ma , credimi , anche la scelta della battaglia solitaria du una scelta DISPERATAMENTE CONSAPEVOLE CHE CONTRO QUELLI NON SI PUO VINCERE e quindi bisogna cercare almeno di condizionarli. Del resto caro Mauro , l’ipotesi alternativa e cioè che nel 1996 il Segretario scegliesse di continuare la collaborazione con gente come te , in vista di organizzare davvero un partito di Sinistra autonomo e disposto ad andare rapidamente all’opposizione visto il dissenso sul nocciolo neoliberista del programma di Prodi che successo avrebbe avuto , visto anche che quelli erano anni affluenti e c’era un po di grasso residuo da spartire , non come oggi dopo l’esplosione della GRANDE CRISI della GLOBALIZZAZIONE? Che successo si sarebbe potuto ottenere, visto che la stragrande maggioranza dei Dirigenti si erano spaparanzati sul governo e sul sottogoverno ed erano diventati “prodiani ” proprio per garantirsi il “futuro ” . Ma c’è di piu , caro Mauro : il mitico “popolo di sinistra ” aveva gia le menti OTTENEBRATE dal verbo del Partito di Repubblica che entrava ogni giorno nelle case , mentre il Partito faticava a fare riunioni e l’elaborazione politica autonoma era ZERO? Guarda l ‘altra scelta avrebbe riscaldato di piu i cuori , ma avrebbe dato luogo ad un partito numericamente debole e vocato all’opposizione , mentre gli altri avrebbero fatto nascere prima il PARTITO DEMOCRATICO con OTTIME PROBABILTA di SUCCESSO. Questo suggerisce la politica che non è affatto roba per “cuori teneri ” ma per essere EFFICACE deve spesso essere SPIETATA e spesso , neppure basta:Mi viene , in mente la rottura consumata nel 1956 , dopo i fatti d’Ungheria, tra Togliatti e Giolitti , uno degli allievi prediletti : in quella circostanza Giolitti aveva ragione , ma con troppo anticipo e Togliatti , comunque , salvò , nell’immediato, il suo partito con un atto “brutale E infine , Mauro mi parli di autocrtica pubblica e , se tu seguissi alcuni dei migliori interventi del nostro , magari poco pubblicizzati, ne vedresti alcuni brandelli significativi ( ultimo pochi giorni fa in un dibattito alla CGIL tra Lui e Landini). Tuttavia , come ho già scritto proprio su questo blog , per me è politicamente sufficiente , almeno per ora , una “resipiscenza operosa ” che si manifesta abbastanza ampiamente dalla campagna referendaria e poi vedremo…

  21. tedeschi remo Says:

    Ma è così deleterio il contributo politico che può dare un giornale?
    se Bersani nel “2013, dava retta a Ezio Mauro e compagnia non pareggiava con Grillo , ricordo i solleciti a sintesi ,5 / 6 punti-forza e non uno squallido balbettio della seg.bersaniana che regalò 2/3 milioni di voti al comico. E facendo strada ai fiorentini.
    Anche il referendum costituzionale ha visto Repubblica contribuire non poco…. capisco le super-analisi…. ma la vedo così.

  22. maurozani Says:

    Vedi Claudio, non devi credere che io mi senta particolarmente ferito e dunque rancoroso.

    Solo che nell’analisi obiettiva della situazione che tu descrivi, il fattore “subalternità culturale” (non importa se per ragioni tattiche o meno) ha avuto un peso determinante.

    Aggiungo che non tutto può esser giustificato a posteriori.

    Aggiungo anche che io so bene che sarebbe andata comunque male, molto male.

    Tutto il mondo andava in direzione opposta e contraria.
    Non c’era alcuna titanica possibilità di resistere.

    Purtroppo qualche sprovveduto pensa che la mia indicazione (grossolana , certo) della traversata nel deserto corrisponda a follia politica.

    Da qui il titolo del post.
    E’ vero l’esatto contrario.

    Capisco che MPD punti a condizionare il PD dopo che si sarà, giocoforza, derenzizzato.

    Ma non cambia nulla.
    Il PD nacque per fuggire il più lontano possibile dalla sinistra.

    La mutazione genetica è irreversibile.

    Ergo , il primo obiettivo, la prima oasi, è la sconfitta, anzi la distruzione politica del progetto del PD.

    Temo che questa non sia affatto l’ipotesi, ancora una volta realistica, che si sta perseguendo.

    D’altro canto gente che ha voluto chiamarsi democratici e progressisti, prefigura una sinistra pallida , o se vuoi arancione.

    Non li cagherà nessuno.

    Oggi invece, paradossalmente , ma non tanto, per avere consenso occorre radicalità.

    Chiarire , subito dove si vuole andare. Poi ci si mette in cammino.

    Invece siamo ancora alla tattica.

    Una miopia assoluta proprio mentre almeno alcuni segni dimostrano che il mondo può cambiare un’altra volta.

    E i “progressisti” saranno una volta ancora in ritardo.
    Né carne , né pesce.

    Non c’è più tempo né spazio per ipotesi di centro sinistra.
    Né tantomeno di centro-centro-sinistra. Come pure si disse ai tempi.

    Un esempio. Il più pericoloso, come dimostrano anche le elezioni in Austria.

    Immigrazione?

    Ebbene sì. La vogliamo. Tutta quella che ci serve. Cioè tanta. Ogni anno decidiamo quanta.

    E qui bastano tempi medi per dimostrare di aver avuto ragione contro tutti.

    Altro esempio.
    Pensioni /lavoro?

    Diminuzione dell’orario di lavoro e liquidazione della riforma Fornero.

    Ribaltare i paradigmi correnti. Utile, necessario, mentre (oggi ho sentito) il governo italiano sta decidendo quale sarà la speranza di vita degli italiani.

    Biopolitica.

    Roba da matti: decidiamo a tavolino quanto i cittadini devono vivere.
    Un vero serraglio di mentecatti.
    Perché non dirlo?

    Potrei proseguire molto a lungo.

  23. Giovanni Says:

    La radicalità massima é ascoltare “il popolo”,o meglio le ragioni del popolo.Non quello raffigurato nel famoso dipinto iconico della sinistra che fu,Ma le ragioni della comunità alla ricerca di sicurezza e identità contro il mondo globalizzato e le ragioni del grande fratello
    Chi non ascolta é fottuto
    E’ finito il tempo della democrazia cristiana e per consequenza il mondo di D’Alema,Bersani & C
    Effettivavente chi vuoi che li caghi ?

  24. claudiopagani Says:

    Trovo un po sconcertante che , in risposta ad un mio lungo post sulla Eterodirezione esercitata dal partito di Repubblica , a partire dalla eterodirezione intellettuale negli anni 80 mi si risponda cosi ; o citando i problemi di MDP ( a cui non sono iscritto e per cui non ho affatto deciso di votare ) o , meglio ancora , scrivendo del “grande bisogno di sicurezza ” cui anela il popolo e che ” va ascolltato” ( ormai lo dicono tutti partiti ) . E poi scrivendo del Partito di Repubblica volevo segnalare l’ENORME PRESSIONE esercitata da quel Partito ( ricco di lettori e di mezzi finanziari) sui partiti sempre piu poveri , ai limiti dell’indigenza, rispetto ai quali gli errori soggettivi del ceto politico sono poco piu di nuances Cioè intendevo parlare delle enormi difficolta del Sistema politico visibile rispetto a quello invisibile e molto piu forte ( ho scritto del Potere Massonico della finanza globale e mi si risponde con gli errori di d’Alema , già ampiamente esposti da Mauro per altro! ). Comunque insisto , ( sperando che non mi si risponda neanche fossi il biografo ufficiale di qualcuno cui , per altro non aspiro . Allora nella post-democrazia i pr
    oblemi fondamentali sono 2;
    1 ) se e come è possibile sottrarsi , in politica , ( anche solo un po) al potere strabordante dei media e ancora piu della finanza globale principalmente quella massonica angloamericana )che ormai è incistata in ogni partito /movimento politico dei quali sceglie e fa scegliere i dirigenti non piu bravi , ma piu funzionali ai suoi interessi;
    2 ) quali strumenti concreti abbia a disposizione un ceto politico non subalterno a prescindere per costruire , con un minimo di autonomia un progetto politico.
    Questo mi sembra molto piu interessante e significativo che infilarsi nell’ennesima e INUTILISSIMA discussione su d’Alema in cui peraltro le posizioni reciproche sono notissime o , peggio , in discussioni di naturamente meramente propagandistica sui “veri bisogni del popolo “; tanto per chiuderla qui per me il popolo senza corpi intermedi e dirigenti politici è puro POPOLACCIO URLANTE e , quasi sempre , FORCAIOLO. E il fatto che oggi si parli , da parte di quasi di tutti di “ascoltare il popolo ” , mi sembra l’espressione più significativa della GRAVISSIMA E PESANTISSIMA REGRESSIONE POLITICA in Corso , con ENORME soddisfazione di LORSIGNORI

  25. Giovanni Says:

    Dobbiamo partire da un fatto universalmente accettato:non vi sono più ceti intermedi.
    I media non solo in Italia ma in tutto il mondo sono al servizio del pensiero unico:vedi la campagna di tutta la stampa americana contro Trump:wsj,nyt,bloonberg ecc.
    Di cosa ti meravigli ancora?Di un vecchio rimbambito che scrive su Repubblica e che nessuno più si preoccupa di leggere.Negli ultimi 40 ,da quando in Italia è cessata la crescita economica,la sinistra ha sempre chiesto al popolo di farsi carico dei problemi di un sistema economico gestito da pezzenti capitalisti assistiti dal debito pubblico
    Sindacalisti,politici di sinistra hanno così perso il diritto di pensare,parlare e in nome di chi regge sulle spalle la baracca
    Vadano a casa per sempre a rimeditare sulle malefatte

  26. claudiopagani Says:

    Giovanni sei monotono e ripetitivo , come un disco rotto. Io cerco di tratteggiare i veri NEMICI di una poitica autonoma e democratica UNICA che possa affrontare le crescenti diseguaglianze e tu , as usual, ripeti le tue tesi sulla sinistra italiana. Io “non mi meraviglio” affatto cerco di fare ANALISI EFFETTUALI perchè penso che se non si riesce a trovare la strada per reiventare una politica non del tutto asservita a LORSIGNORI e , in questo contesto , ripristinare un minimo di veri partiti politici è del tutto inutile continuare a parlare . E poi ho scritto di “corpi intermedi ” che sono cosa diversa dai ceti intermedi. Certo se si continua ad ingannarsi ( e ad ingannare ) con l’idea che il popolo è ipso facto buono e si sa autoorganizzare , basta che i cattivi politici lo lascino fare , allora non ci sono più speranze e si da libero corso al darwinismo sociale . E bada che quando io parlo di un minimo di partito politico non mi riferisco a partiti del passato ma a partiti come quelli attuali in GB ed in Germania in cui la politica viene finanziata pubblicamente per circa 1 Miliardo l’ anno e i partiti stessi ( sia pure indeboliti ) e un forte e credibile sindacato sono parte essenziale della forte economia tedesca

  27. Giovanni Says:

    I “corpi intermedi” sono mutevoli nel tempo e nei luoghi. Sicuramente la mafia, la camorra,le cricche,i massoni,comunione e liberazione, i sindacati,i partiti ecc,in Italia sono corpi intermedi che hanno tutti come obbiettivo quello di preservare e accrescere i rispettivi interessi.Nulla a che fare con la democrazia
    In questo momento storico é molto importante frantumare e re ridurre ai minimi termini questi “corpi intermedi”che ciucciano il sangue di chi lavora
    Dopo la pulizia potremmo parlare di qualcosa di nuovo che evidentemente non può essere la riesumazione di idee ottocentesche

  28. claudiopagani Says:

    Commento molto molto immaginifico che potrebbe essere sposato tranquillamente e messo come slogan dell’establishment economico-finanziario . La sinistra , secondo me , DEVE TORNARE a CAPIRE che il VERO MOTORE della STORIA é LO SCONTRO TRA LE CLASSI e ADEGUARSI di CONSEGUENZA. Tutto il resto è noia o , peggio , fumo gettato negli occhi delle masse . Se esiste solo l’individuo e tutto il resto , corpi intermedi compresi va abbattuto , trionferanno , come già accade oggi , gli individui Piu RICCHI , PIU AUTONOMI CULTURALMENTE , , PIU ISTRUITI , piu , piu . E gli individui meno ritorneranno , come nel medioevo “servi della gleba” . Tutto si può fare , meno che assecondare un pensiero cosi regressivo…..

  29. maurozani Says:

    Dite quel che volete io sono fermamente contrario a “servire il popolo” .
    Lo ero all’epoca del libretto rosso .
    Lo sono oggi a maggior ragione.

    I servitori del popolo di solito , nella storia, hanno provocato morti a cataste.
    fortunatamente oggi sono solo paraculi.

  30. Giovanni Says:

    La rivoluzione francese fece e fuori tutti i corpi intermedi a cominciare dalla chiesa.Cosi nacque il moderno stato borghese e perirono le corvèe medievali
    Quando non ci sono cittadini ma vassalli quella é la via.

  31. maurozani Says:

    Mah non mi vorrei imbarcare in un dibattito, ma non mi pare che la rivoluzione francese abbia fatto fuori tutti i corpi intermedi dato che ha dato rappresentanza e portato al potere il Terzo Stato. La moderna borghesia , appunto. Facendo fuori nobiltà e clero che numericamente corrispondevano a circa il 2% della popolazione. Con ciò inventando il termine Cittadino.

    • Giovanni Says:

      Non credo che la borghesia fosse “un corpo intermedio” ma semmai l’alternativa alla sudditanza e perciò l’affermazione del individuo come cittadino con diritti e obblighi
      Il codice civile napoleonico ne delinea compiutamente i tratti e il paradigma di fondo:non vi sono più rapporti perenni e immutabili

  32. Alessio Says:

    Siamo alle favole Giovanni….Non risulta che la Chiesa sia sparita in Francia a causa della rivoluzione, siamo seri. E un’ esaltazione acritica della rivoluzione francese è comunque una cosa abbastanza superficiale. I corpi intermedi sono dati da gruppi più o meno grandi di cittadini che si mettono assieme. La tua è una retorica antipartitica che si trova già nelle cronache antiparlamentari dell’ Ottocento, durante il fascismo e nel secondo dopoguerra con l’ Uomo Qualunque. Fino alla finta rivoluzione di tangentopoli, Berlusconi, Grillo e Renzi. Ma i corpi intermedi, partiti in primis, non sono creature del demonio, sono stati costruiti dalla parte più debole della società, da quei cittadini che se non si mettono insieme non potranno contare nulla. E tutte le volte nella storia ed in qualunque luogo quando si sono attaccati i corpi intermedi (partiti in primis) in realtà si intendeva attaccare la democrazia. La retorica antipartitica, antipolitica, di questi ultimi 25 anni, portata avanti da grandi giornali, dai sermoni domenicali di Scalfari, dagli strali forcaioli di vari autori, etc..nasconde in verità gli interessi forti di chi dei media è il proprietario, di chi vuole la politica sottomessa ai propri interessi, di chi vuole perseguire interessi particolari ed esclusivi a scapito della stragrande maggioranza dei cittadini

  33. maurozani Says:

    Ancora una volta sono d’accordo con Alessio.

  34. maurozani Says:

    Ah , Giovanni , posso dirti in tutta sincerità che la “pulizia” di cui parli mi procura un qualche brivido?
    Non di paura.
    Dato che aspetto da tempo un vero combattimento.
    Frontale.
    Con tutti i produttori di sporcizia e , a pari merito, con tutti i facitori di pulizia.
    Due facce della stessa medaglia.

  35. Giovanni Says:

    Ovviamente il discorso è’ molto più complicato di come l’ho presentato
    Potremmo iniziare dalla notte dei tempi ma per semplicità possiamo ripartire dall’ascesa al potere di Giulio Cesare
    Vi erano a Roma due partiti,quello degli ottimati è quello dei popolares
    Come saprete i populares non erano i popolari ma i patrizi convinti che per gestire l’impero ci voleva una distribuzione delle terre e delle risorse per evitare la concentrazione della ricchezza fondiariaria e del radicamento in profondità del lavoro servile
    Ne ha trattato anche Marx
    Fatta questa basilare ed elementare premessa,vi è semplicemente da prendere atto che nel momento storico che stiamo vivendo vi è una forte concentrazione di potere finanziario che riguarda un piccola percentuale della popolazione,sia in Italia sia nel resto del mondo
    C’è allora da chiedersi come ciò sia potuto accadere nonostante la presenza dei partiti,dei sindacati et similia che lottano(dovrebbero)per i populares
    E’accaduto semplicemente perché i corpi intermedi hanno smesso di fare il loro mestiere
    Ciò in Italia è’ accaduto più o meno agli inizi degli anni 70 con la crisi economica e politica della rappresentanza dei popolares
    Crisi di identità,prima e confusione mentale poi e per finire tradimento vero e proprio verso i rappresentati
    È’ così accaduto che il nostro pezzentissimo capitalismo si è’ dato alla rapina delle casse pubbliche e delle banche privatizzate sotto gli occhi di tutti e senza che alcuno battesse ciglio
    Si doveva salvare il Paese(Berlinguer,Lama Trentin ecc)e perciò sacrifici salariali e riduzione dei diritti
    Oggi anche la Fiom non scherza.Ha scavalcato la CISL
    A fianco di tutto questo è cresciuto un corpaccione di parassiti,iper garantiti e nulla facentiCricche di potere sociologicamente definite caste,tutti organizzati in “corpi intermedi”
    Quindi se individuiamo concretamente questi corpi intermedi,non possiamo non concluderi che siamo di fronte ai nemici della democrazia economica
    La democrazia economica e’il substrato della giustizia sociale
    Hai voglia a ciarlare di giustizia equità e balle varie
    Perciò il ripulisti per quanto possa spaventare è’ la premessa di qualsiasi cambiamento
    Cominciamo a mettere le orecchie d’asino ai professori che truccano i concorsi e gli esami e così via
    Mauro,non vorrai negare che la rivoluzione culturale e’ alla base del grande balzo della Cina
    In quel paese il merito,l’opportunità ,l’istruzione è il benessere sono alla portata di tutti checche ne dicano i nemici del popolo
    I cinesi hanno compreso che il capitalismo può funzionare solo se vi è democrazia economica ben diretta e governata.Le elezioni politiche sono sempre state e saranno una enorme presa per il culo
    I voti si comprano o con le scarpe di Lauro,o con gli sgravi fiscali nella povera italietta costretta ad emigrare per sfuggire ai corpi intermedi

  36. dbuzzetti Says:

    Leggo solo ora il ‘post’, come adesso si dice. Condivido pienamente, e per due ragioni, che sono espresse con cristallina chiarezza: (1) uscire radicalmente dalle “coordinate” dettate dal “totalitarismo liberista” e (2) lasciarsi alle spalle “il bagaglio di un passato che non passa”. Di qui (3) la proposta politica di una immersione “nei problemi sociali del nostro tempo” rendendo “centrale e trainante” il ruolo della “classe sociale maggioritaria dopo la proletarizzazione della classe media”.
    Al di là di come io riassumo, mi pare che non ci possa essere niente di più chiaro. Molti commenti ragionano ancora troppo entro i limiti di schemi “obsoleti” da ormai troppo tempo.
    Nei giorni scorsi, sono andato a sentire Varoufakis al TPO. Il primo e il secondo imperativo erano ribaditi con forza, ma non mi convinceva pienamente la proposta politica, se mai quella che ho percepito era la vera intenzione. Dopo i falliti tentativi di mobilitare gli sparsi frammenti di quello che resta delle formazioni politiche della ‘sinistra’, mi è sembrato che l’attenzione si rivolgesse più direttamente ai movimenti espressi dai centri sociali. A parte la presenza, scontata, dell’attuale Coalizione Civica e di Rifondazione, niente di male. Ma se è vero, come qualcuno ha detto, che fin dagli scontri di Seattle durante la conferenza della World Trade Organization (WTO) del 1999 il movimento no-global aveva già capito tutto, è anche vero che, contestazioni a parte, questo movimento non ha prodotto un’opposizione politica efficace al neo-liberismo. Dunque, se era questa, la proposta politica di DIEM25 mi è sembrata debole, e ciò proprio perché quel movimento e quelli attuali non sono riusciti a incidere più di tanto sulla proletarizzazione della classe media. Pensate solo, per dirne una, alla proletarizzazione degli insegnanti, ma la lista come sapete bene è molto lunga… Tutto ciò per ribadire la validità della proposta politica non tanto “folle”, ma assolutamente fondata, che ci è stata qui presentata.
    Un’ultima cosa: forse mi ritrovo trotzkista, ma penso che se non si forma, su questa proposta, una forza politica transnazionale non si vada da nessuna parte. Non era forse nato, il movimento operaio, come movimento internazionale? e questo mi sembra tanto più attuale ora, nell’era della globalizzazione.

    • Giovanni Says:

      Diversamente penso che gli insegnanti facciano parte del corpaccione dei parassiti,al netto di poche eccezioni
      Dali tempi di Don Milani(lettera a una professoressa) siamo andati di male in peggio

  37. maurozani Says:

    Mah, risulta che il Deng Xiaoping (oppositore del grande balzo) organizzò in seguito il vero e grande balzo economico/capitalistico (capitalismo di stato a partito unico) contro la rivoluzione culturale lanciata da Mao.
    Le asinate di mettere le orecchie d’asino agli insegnanti non avevano portato, infatti, da nessuna parte.
    Al netto di una caterva di morti che al confronto Stalin era un angioletto.

    • Giovanni Says:

      Scusa Mauro,ma questa è la versione neocom
      La rivoluzione culturale servi a seppellire il vecchiume,a sradicare i burocrati con il culo di pietra,il vecchio modo di pensare e agire
      In una parola venne dissodato e sarchiato il terreno su cui poi semino Deng
      Ancora oggi funzionano i campi di rieducazione dove si potrebbe organizzare un significativo soggiorno per Bersani,così tanto per fare un nome,visto che rappresenta il normo tipo politico della sinistra Italia

      • Giovanni Says:

        Dimenticavo.La storia cinese insegna che le purghe sono ricorrenti e benefiche

      • claudiopagani Says:

        Neocons ( neo Conservative ) non neocom ( neo comunicatori?). Comunque visione “mitica” della Rivoluzione culturale ( 10 milioni di morti !!) che non trova riscontri nella realta . In ogni caso l’attuale sviluppo cinese trae i suoi fondamenti nel grande patto ( successivo a Tien An Men) tra la “necessita ” americana ( principalmente di destra ) di ABBASSARE il costo del Lavoro ( e la classe operaia dell’intero Occidente SENTITAMENTE ringrazia ) e la grande offerta di mano d’opera , anche specializzata ” a bassissimo costo della Cina . Il guadagno della Cina è evidente , ma per noi…. Da allora comunque in occidente si è preferito puntare sulla Finanza ad altissima remuneratività e bassissimo impiego di forza lavoro . Infine per quanto attiene la “rivoluzione culturale ti consiglio di andare in Cina a parlare con l’attuale classe dirigente cinese e …auguri. Gli ultimi estimatori della rivoluzione culturale cinese risiedono in qualche frangia minoritaria dell’Europa occidentale…

    • Giovanni Says:

      Non posso che invitarti a leggere un pochino di storia cinese.Basta che tu parta dal quarto secolo A.C.
      Per quanto riguarda la realtà economica della Cina,non posso darti alcuna dritta.Troppo complicato
      Quanto al “grande patto” di cui parli evidentemente te lo sei sognato
      La divisione del lavoro nel mondo ha logiche complesse e storicamente variabili
      Lo sai per esempio che il furto della tecnologia della seta e della ceramica ad opera dei gesuiti provocò la grande depressione economica della Cina nel XVII secolo?

      • claudiopagani Says:

        Sono convinto la storia cinese di conoscerla almeno quanto te. la realtà economica cinese l’ho sentita recentemente raccontata dal rettore del Politcnico di Shangai, in una conferenza pubblica in lingua inglese che , ho l’impressione , ne sappia piu di te ( e me ovviamente).. Il “grande “patto ” di cui scrivo è stata ripetutamente analizzato da moltissimi economisti cinesi insegnanti a Pechino , Shangai , Harvard , Princeton ( e tutti membri del Partito comunista cinese) . E loro hanno TUTTI , ringraziato ( con assai ironia) gli USA per averli aiutati a divntare la seconda potenza mondiale e in attesa di diventare la prima. Ben piu recente , di quello che racconti tu è la grande guerra dell’oppio del 1800 con cui la GB , per motivi biecamente commerciali , asservi la Cina rendendo tossici moltissimi cinesi: questa drammatica guerra imperiale è raccontata magnificamente dal grande scrittore indiano Amithav Ghosh in un suo recente libro . Infine per quanto riguarda la “rivoluzione culturale ” cinese io mi attengo a quanto affermo pochi anni fa l’ambasciatore di Cina in Italia il quale ebbe a dire ; ” Sono sorpreso , ma non troppo , che voi in occidente siate cosi ben disposti; Per noi cinesi è stata “UNA DRAMMATICA PERDITA DI TEMPO”

  38. maurozani Says:

    Non v’è alcun dubbio, Dino. Solo un movimento internazionale capace di saldare un’alleanza tra punti alti dello sviluppo attuale e spinta all’emancipazione dei dannati della terra (che esistono ancora), potrebbe dar luogo alla sinistra di questo millennio.
    Il rapporto tra locale (regionale) e globale andrebbe rivisitato in tal senso.
    Al momento i “vecchi” motivi della geopolitica hanno la netta prevalenza su ogni altra considerazione di tipo sociale e/o culturale.
    E’ di oggi l’apertura del congresso del Partito comunista cinese che si pone come traguardo il 2050.
    Tanto per dire….
    In Europa si naviga a vista…

  39. dbuzzetti Says:

    Grazie, Mauro, per il commento. Il mio riferimento agli insegnanti era in questa logica di emancipazione e non certo in quella della rivoluzione culturale e delle orecchie d’asino—i talebani spuntano numerosi a tutte le latitudini, purtroppo…

  40. maurozani Says:

    Dino non era riferito a te.

  41. maurozani Says:

    Giovanni, andiamo piano con le purghe.
    Ecco perché non voto M5S, anche se , tatticamente, andrebbe incontro al mio obiettivo di schiantare il PD.
    Ripeto c’è una zona d’ombra che , certo non riguarda la maggioranza degli elettori grillini , il cui stato d’animo ben comprendo e anzi condivido.
    In quella zona d’ombra ci può stare anche il famigerato agente purgatore . Come l’olio di ricino.
    Sia come sia, adesso come adesso non mi fido.
    A me piace l’olio d’oliva.

    PS. Naturalmente il tutto è metaforico. Dato che non è pensabile un ritorno a qualche forma di aperto fascismo.
    PPS. Per quanto se il ministro degli interni cita Italo Balbo in positivo, cosa che in un altro paese ne avrebbe provocato le immediate dimissioni, siamo in là un bel pezzo. Anche per questo se dovessi scegliere , ma non lo farò , come ho detto, beh allora meglio, anzi meno peggio, i grillini.

  42. claudiopagani Says:

    Apprezzo l’ultima frase , Mauro . Io continuo a pensare che ” a brigante brigante e mezzo ” e quindi dopo l’approvazione del Rosatellum sia legittimo , come autodifesa , praticare una desistenza tecnica che tra l’altro farebbe man bassa di di collegi . Poi se i parlamentari della “sinistra civica” fossero necessari per fare partire un loro governo gliele garantirei SOLO per la fiducia e poi si vedra provvedimento per provvedimento . Vedo che anche i 5ST cominciamo a porsi problemi di alleanze . Se anche facessero molti deputati e non avessero possibilita di governare si aprirebbe dentro i 5ST una crisi drammatica per rischi per la stessa esistenza perchè , tra loro , li differenze politiche ci sono e come !

  43. Giovanni Says:

    Il gioco degli scacchi insegna che l’unica tattica vincente è’ quella demolitiva
    Ma per vincere in poche mosse devi sacrificare qualcosa
    La tua tattica e’ pura inerzia
    Cosa spetti ancora Claudio
    L’araba Fenice che notoriamente nessuno ha mai visto e che si dice risorga ogni 500 anni?

  44. Giovanni Says:

    Dovresti consultarti con Putin
    Maestro di tattica e strategia

  45. claudiopagani Says:

    Aspetto che anche tu capisca , tardivamente , che i con i tuoi amici 5ST qualche dialogo è iniziato e che loro sono meno IDEOLOGICI di te…

  46. claudiopagani Says:

    Piu che Putin è meglio leggere Sun Tszou e la sua Arte della guerra !

  47. claudiopagani Says:

    A volte per fare 40 è piu importante 8 che 32…

  48. Giovanni Says:

    Il Cinese era un Master per quelli di Wall Street fino alla crisi del 2008

  49. claudiopagani Says:

    Vedo Giovanni che “scantoni ” sulle questioni piu delicate, ma penso te ne farai una ragione..

  50. Giovanni Says:

    Leggi sul wsj l’articolo su Xi ,Mao e Deng
    Vale anche Mauro

    • claudiopagani Says:

      Tu ti informi sulla Stampa imperialista : io cerco di ascoltare le fonti dirette cinesi che insegnano la e i n Usa ne sono anche membri del PCC. Mi fido molto , molto di piu.

      • Giovanni Says:

        Non leggo soltanto i media “imperialisti”.Semplicemente utilizzo più fonti
        Ti segnalavo l’articolo del wsj perché il redattore evidenziava una convincente linea di continuità tra Xi ,Deng e Mao.Tutto qui
        Poi cosa vuoi che dica un’ambasciatore cinese:siamo ancora maoisti?
        Non ci sono più maoisti,perché la Cina oggi non ha più bisogno di Mao,ma di Xi
        Una dittatura evoluta in grado di competere con la dittatura imperiale degli Usa
        Vedremo come sarà modificata la costituzione cinese
        Solo cosi avremo una chiara risposta
        Xi é più forte di Deng

  51. Marco da Bologna Says:

    Alcune idee in cui credo,il Pci di Togliattì non fece mai una vera pulizia dei fascisti,un po’perche’ gli americani non lasciarono mano libera per paura dell’Unione Sovietica,e poi a malincuore bisogna ammetterlo non tutta la classe dirigente fascista era uguale,in una Italia che era nella prima ora quasi tutta fascista purtroppo,e sempre purtroppo non si fece per l’ennesima volta della storia d’Italia una vera pulizia o rivoluzione che dir si voglia.Il partito Berlinguer con tutto il bene di cui si può dire visto il prima e il dopo non fece mai una vera rivoluzione,poi concordo con quanto dite voi sul dopo Berlinguer,che fra l’altro lo avete vissuto in prima persona.La classe operaia c’è ancora,non lo so,è frantumata,in alcuni casi crede di essere diventata borghese,però i borghesi si sono ridimensionati,se fossimo in grado di individuare il vero capitalismo finanziario che governa il mondo si potrebbe combattere,ma aimè questo ci sfugge, ,ci sfugge molto bene!!!!!!

  52. maurozani Says:

    Mi sa che non vi sia troppa continuità tra Mao, Deng e Xi Jinping.

    Certo nel mondo attuale solo un paio di dittatori , che tali in verità non sono (discorso complesso), possono elevarsi al rango di statisti dotati di una visione strategica: Putin e Xi.

  53. dbuzzetti Says:

    Penso che la possibilità di coinvolgere il ceto medio produttivo, come si diceva una volta, passi attraverso un’alleanza per lo sviluppo di servizi ad alto contenuto conoscitivo e attività manifatturiere. Credo che la proletarizzazione del ceto medio sia legata, tra l’altro, ad un effetto della finanziarizzazione nelle società avanzate, quello della delocalizzazione delle manifatture. Per questo insisto sull’alleanza tra servizi avanzati e manifattura con alto grado di qualificazione e di competenze specifiche. Mi si dirà, questa è una banalità, e non ho difficoltà a riconoscerlo, perché non sono competente in questo campo, ma credo che uno dei motivi dell’attuale crisi della politica stia anche nell’assenza dal dibattito corrente dei grandi temi della politica economica. Mi interessa poco analizzare i rapporti tra i resti di quelle che furono le nostre più importanti formazioni politiche —
    involontariamente, mi sembra quasi di citare il bollettino della vittoria del generale Diaz, ai miei tempi ancora affisso sui muri di tutte le scuole 🙂 — prescindendo dai temi centrali di politica economica, se non addirittura dal fatto che nessuno ne parla. Questo mio goffo intervento, in effetti, non è altro che un tentativo di richiamare l’attenzione sulla necessità di riportare riflessione e la discussione su queste questioni, che a me paiono sinceramente le questioni essenziali.

  54. maurozani Says:

    Certo Dino dovremmo concentrarci su ben altri temi.
    Esempio. Oggi l’Istat ha deciso che gli italiani vivranno 150 giorni in più rispetto agli ultimi cinque anni. Dico ha deciso poiché non credo affatto alla bontà tecnica di questa previsione.
    In ogni caso, automaticamente l’INPS aumenterà (legge Fornero) l’età pensionabile sulla base della media del pollo.
    Ecco , secondo me, quest’idea , biopolitica, contiene un’ispirazione addirittura nazista.
    Ho scritto nazista.
    Perché, al limite per stare tranquilli coi conti pubblici basterebbe ammazzare una qualche milionata di anziani.
    Ergo bisogna mettersi di traverso e dire che bisogna andare in pensione prima, molto prima di adesso per ragioni di umanità evidenti e anche come condizione per fra largo ai giovani in lavori sicuri.
    Bisogna andare contro corrente.
    E’ urgente.

  55. marco da boogna Says:

    Mi sembra una emerita minchiata.che l’età media si sia alzata,ha parte che si fa di tutto per andare in senso contrario,perchè le visite specialistiche preventive costano sempre di più,la gente è sempre più in bolletta,si va verso il modello inglese se lavori hai una certa assistenza medica,quando vai in pensione sei molto meno tutelato,ma tanto poi in pensione non ci andiamo,ma poi forse il modello inglese andrebbe anche bene,mi sa che qui’sara’ pure peggio.

  56. marco capponi Says:

    LA TRAVERSATA NEL DESERTO
    CAPISCO COSA INTENDA ZANI (ED ALTRI) CON QUESTA SPRESSIONE MA TEMO CHE IL DESERTO NON CI SIA. C’E’UN TERRENO MINATìTO, IRTO DI TRAPPOLE PER LA DEMOCRAZIA, PERCORSO DA PREDONI E DELINQUENTI DI OGNI SORTA.
    PER PROCEDERE, ANCHE VERSO UN ORIZZONTE LOONTANO, OCCORRE DISINNESCARE LE UNE A FAR FUOSI F GLI ALTRI, SECONDO ME.
    ALTRIMENTI TUTTO QUELLO CHE SI PUO’ FARE E’ RACCOGLIERSI IN LUOGHI PROTETTI A STI UFIARE, APPROFONDIRE, ELABORRARE C OME FECERO, CON GRANDE UTILITA’ , I MONACI DURANTE IL NEDIOEVO. ESSI TRAMANDARONO LE CULTIRE PASATE E PREPARARONO IL RINAASCIMENTO.
    STUDIARE, ELABORARE ASPETTANDO CHE LA “STORIA” CAMBI IL MONDO.
    MA ESISTONO OGGI LUOGHI PROTETTI?

  57. Massimo di mascio Says:

    Buongiorno!!
    Provo a commentare, sperando di non finire fuori tema, il raggiunto accordo tra SI, MDP, Possibile, più la Falcone e Montanari per presentare una lista unica.
    Eravamo rimasti che il contributo dei singoli cittadini sarebbe stato valorizzato, siamo finiti al solito accordo di vertice tra i dirigenti dei partitini citati più la resa incondizionata dei promotori del Brancaccio.
    Nemmeno il pessimo risultato siciliano, scaturito dalla candidatura di Fava, anch’essa imposta a prescindere dalle indicazioni dell’Assemblea dei cittadini è servito a farli desistere.
    È evidente che lo spirito di autoconservazione della poltrona ha prevalso su qualsiasi progetto di ricostruzione della Sinistra.
    Come a Bologna, si persegue la stessa strategia del cuculo.
    Come a Bologna, gli unici che restano coerenti all’appello iniziale sono quelli di Rifondazione e bisogna dargliene atto.
    Mi è piaciuta la battuta di Acerbo “se era una questione di qualche candidato da mettere in lista bastava una telefonata a d’alema”.
    Per tanto: al momento una scelta verso la scheda bianca credo che sia l’unica coerente con gli appelli lanciati e poi disattesi.
    Magari poi cambio idea e cercherò tra le liste a sinistra di questa cosa che sta nascendo.
    Saluti

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