Lo stallo 2.

Si pesta acqua nel mortaio in attesa della direzione del PD che deciderà ciò che forse Renzi annuncerà di aver deciso in diretta TV tra qualche ora.
Da questa attività (passiva) non emerge alcun profilo programmatico che non sia ispirato a pura propaganda.
Non si capisce dove si voglia portare l’Italia.

Lo stallo diviene così più rischioso mentre da molte e diverse parti si teme e/o si preannuncia addirittura una nuova recessione di livello globale.
Ma in Italia siamo appesi alla pregiudiziale del “capo politico” che continua a dire : “io premier o niente”, mentre uno dei suoi maggiori imposta così il dialogo con il PD: “siamo forze diverse e alternative e dunque non proponiamo un’alleanza ma un contratto, senza scambio di poltrone”.

Insomma da voi vogliamo i voti. Le poltrone ce le teniamo noi.
Mi par complicato.
Più o meno come quando Bersani andò dal M5S a chiedere voti a mani vuote.

La politica diviene sempre più strana. Anzi straniante.
Poi magari dopo stasera (serata dirimente?) col risultato delle elezioni in Friuli (vabbé c’è anche la Venezia Giulia) tornerà a ballare Salvini.

Sarà però il ballo della mattonella fino a che Berlusconi resta di traverso.
E’ presto per rompere con Forza Italia e con il partito della Meloni.

Intanto continuo ad ascoltare definizioni artificiose come sovranismo contrapposto ad europeismo/globalismo.
Roba del tutto fuorviante.

Mi viene in mente che Gramsci nella prima metà del secolo scorso scrisse al proposito una pagina illuminante di straordinaria attualità.
Quel tale che viene dall’ENA e che fa parte della confraternita dei Gracchi sembra quasi averla letta.
“Non ci può essere internazionalismo, ma solo vago cosmopolitismo senza misurarsi con le questioni nazionali”.
Riassumo così (e chiedo scusa alla sua memoria) il pensiero di Gramsci.

Anche adesso, la contrapposizione tra paese, nazione e dimensione globale o europea costituisce un falso bersaglio, un atteggiamento di comodo che se non viene superato dalla Politica ( notare la maiuscola) , sarà propedeutico ad un nuovo esperimento tecnico.
Qualcuno s’incaricherà di costruire in un laboratorio tedesco/europeo una chimera per superare lo stallo. Tanto per riportare la nuova classe politica con i piedi per terra a rivoltarsi nella fanghiglia della sua totale insipienza.

Certo il francese interpreta a modo suo il rapporto tra nazione ed Europa.
Tuttavia qui è Rodi.
A modo suo Macron cerca di rinverdire ,almeno sotto il profilo dell’immagine, la grandeur nel contesto europeo e globale rinegoziando il rapporto con la Germania e
bastonando la confinante Italia, un tempo competitiva.

Noi invece siamo fermi .
Non saltiamo.

Tale è il risultato di un voto che si è svolto in assenza di una sinistra capace di riscoprire la questione nazionale e ricollocarla in Europa e nel mondo.
Così non siamo né carne e né pesce.

La responsabilità più grande è quella del PD. Del partito che ha abolito la sinistra.
Ma questo lo sappiamo da tempo.
Ciò che forse conviene ribadire, di fronte alle manfrine aperturiste, guidate dai soliti torinesi ( del pugliese non è neppure il caso di parlare) è che non si può chiedere a nessuno un puro e semplice suicidio.
E’ che è finito il tempo della tattica.
Per questo magari il Renzi pensa ad una formattazione del PD  sulla scia del francese.
Non ce la farà. Credo.

La sinistra?
Non c’è.

6 Risposte to “Lo stallo 2.”

  1. Giovanni Says:

    Non e’il caso di insistere con il paradigma destra/sinistra
    Tutto è’ assolutamente ibrido
    Credo che a questo punto si dovrebbe tornare alle urne per azzerare Berlusconi e Renzi ma anche l’impudico Bersani

  2. maurozani Says:

    Il paradigma non esiste più in effetti. E’ passata a miglior sorte la sinistra. Resta la destra. In molte varianti.

  3. Giovanni Says:

    Mauro,la sinistra esisteva nell’occidente capitalistico perchè vi era un contromodello: l’Unione Sovietica
    Oggi il turbo capitalismo non si preoccupa di redistribuire in qualche modo la ricchezza,come faceva quando vi era il contromodello ugualitario
    Se manca la possibilità che qualcosa si avveri,un’idea non puo sopravvivere,anzi esistere
    E’ questa la ragione perché tu vedi soltanto destra:il tuo contromodello non esiste più

  4. Massimo di mascio Says:

    trump da 30 giorni alla merkel, mostra rispetto, in genere alla colf se ne danno 15.
    Se l’europa non si adegua, mette i dazi.
    Ma a cosa deve adeguarsi la UE?
    Alla sua politica verso l’Iran.
    Se non denuncia anch’essa l’accordo sul nucleare, mette i dazi.
    E la sinistra non c’è.
    Le banche devono smaltire gli NPL, che sognifica svenderli ai grandi fondi di investimento, preludio ad una nuova grecia.
    E la sinistra non c’è.
    Magari perché abbiamo una sinistra che il massimo di elaborazione è costruire una lista elettorale a scadenze fisse.
    Lasciando il pallino in mano a degli incapaci. Come Di Maio e Salvini.

  5. Remo Tedeschi Says:

    Bisogna proprio trovare altre strade democratiche per governare noi stessi, questa roba politica serve solo a loro.
    In qualche zona del mondo ,qualcuno in divisa e occhiali scuri , parlerebbero già a reti unificate con sottofondo musicale tipo Radetzky march, cosa fare ? anzi, che fare?

  6. Massimo di mascio Says:

    Io non so a cosa pensasse d’alema, a gennaio, quando parlò di governo del Presidente.
    In ogni caso ci è andato molto vicino.

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