Il mio orto.

Dice , il Corriere di Bologna, che io agito il PD. Mi sembra difficile. Di gran lunga superiore alle mie forze.

Ci pensa già Bersani a scuotere i democratici dal loro torpore. Dopo l’ipotesi del governo Tremonti, il segretario lancia la campagna d’autunno : “porta a porta”. Senza dubbio destinata a provocare un terremoto. L’uomo di Arcore è assai preoccupato. Starà giusto strappando Bertolaso dai meritati ozi estivi per mobilitare la protezione civile.
Se mi posso permettere un consiglio,fossi in voi, cari democratici non perderei tempo a preparare la campagna d’autunno per schivare la campagna elettorale di primavera. Quest’ultima, anzi la pretenderei per contenderne l’esito a Berlusconi.

Mi scuso per la divagazione. E torniamo a noi. Anzi a voi.

Dice il Corriere che chi mi conosce, tra i democratici, accredita la possibilità di una mia scesa in campo. Come candidato o come padre nobile.

Dice anche che tutto ciò si può evincere dal mio “attivismo”. Il quale si riduce poi a tener aperto questo blog.

Dice ancora, il Corriere che vi sono almeno due ipotesi: partecipare alle primarie della coalizione del PD magari come candidato della sinistra (SEL) , ovvero capeggiare o ispirare una lista civica di sinistra.
Il tutto è corredato da una bella foto (grazie) a sua volta illustrata dalla definizione di “veterano” quasi che gli anziani giovanotti che si contendono la gara fossero nella loro più verde età. Per cui ringrazio di meno. Mi vien da dire: veterana sarà tua…

Insomma un gran bel “servizio”.

C’è gente , di mia conoscenza, disposta a pagare per questo. Scommetto che ne conoscete anche voi.
E poi anche remunerativo sotto il profilo meramente egoico. Sì perché, sol pel fatto di esistere, riesco ad agitare un intero partito. Troppa grazia.

Comunque oramai ci ho fatto il callo.

Non è la prima volta che qualcuno immagina che io possa candidarmi a fare il sindaco.

Confesso che ho avuto l’ardire di pensarlo io stesso, per almeno un buon paio di volte, in passato.

Si sa com’è finita.

Basterebbe questo annoso  antefatto a destituire di fondamento i cosiddetti rumors che vengono accreditati dal Corriere.

E, invece, no.

C’è ancora chi mi pensa acquattato (nell’ombra del blog?) pronto a saltar fuori all’ultimo momento utile. E perciò la gola profonda che ha ispirato il Corriere cerca di ottenere (per conto terzi, nella fattispecie qualche ben identificato dirigente del PD) una ulteriore pubblica smentita.

Tanto per andar sul sicuro. Non si sa mai coi tipacci come me.

Eh sì questi son ragazzi che han paura anche della propria ombra.

Figuriamoci dell’uomo nero.

Arrivo persino a sospettare che la gola profonda sia stato presente a una delle varie occasioni d’incontro conviviale di solito propiziate dall’appennino agostano.
Nel qual caso consiglierei di avvalersi per il futuro di un’ intelligence più intelligente.

Al netto dei sospetti, (certamente infondati) va comunque bene ragazzi!

Tranquilli.

Eccomi qui a, prontamente, smentire. Tutto. Va bene così?

Magari la prossima volta potete anche chiedere lumi direttamente.
Vi ho forse mai mentito? Anche quando si trattava di farvi rilevare con parole, poche e franche, i vostri limiti?

Ma se proprio vi ostinate a non fidarvi di me , vi suggerisco di pensare politicamente.

Nel qual caso capirete (spero presto)  che l’alleanza, che ho citato altrove per pura comodità, come asse Roma-Modena-Ravenna, ha già preso atto dell’irresistibile ascesa del candidato del popolo. Immagino pensino che ciò non impedirà loro di continuare a tener “bassa” Bologna nel contesto regionale e nazionale. Esattamente com’è avvenuto dal 1999 ad oggi.

Ah. Dimenticavo. La smentita vale per quel “tutto” che vi sta più a cuore: nessuna volontà/velleità da parte mia di candidarmi ad alcunché.

Quanto a far politica nei modi che ritengo e riterrò più opportuni anche in futuro, ebbene questi son cavoli esclusivamente miei. Del mio orto. Tutelato dalla Costituzione.

Spero vi sia chiaro il concetto.

Dunque a presto.

37 Risposte to “Il mio orto.”

  1. Rudi Says:

    Penso anch’io che le primarie dovranno farsi, e che il Pd sia ridotto a una scelta: farle “per” Cevenini o contro Cevenini.
    Lo sforzo per farle “contro” richieda un altro candidato sicuramente vincente, e in grado di non far esplodere il partito. E non c’è.

    Cevenini ha tutte le caratteristiche per interpretare l’unica esigenza su cui il Pd riesce ancora a stare insieme: rivincere in Comune.

    Quello che mi fa ridere – visto che era tutto prevedibile fin dall’esito delle Regionali – è che a sinistra nessuno abbia avuto il coraggio, lo spirito, il senso di responsabilità per costruire un’altra proposta politica.

    Immagino che i più furbi – quelli che tu chiami “alleati innocui” – abbiano contrattato posti all’ombra del Pd.
    Altri dovranno acconciarsi a votare un “candidato di sinistra” alle primarie che incoroneranno Cevenini.
    E qualche altro migliaio di bolognesi finirà per ampliare l’area del non voto…

    Lo so che non c’è un Vendola, a Bologna: ma senza una forza decente alla sinistra del Pd, capace di raccogliere 20-30mila voti, il duello elettorale di primavera mi sembra privo di senso.

    Forse è già troppo tardi, fra un mese lo sarà di certo.

  2. roberto Says:

    Caro Mauro, non si fidano più delle smentite, e dopo aver favorito, coperto e agevolato la ciarlataneria di Cofferati (parole sue – e maldestre), pensano che qualcuno si voglia mettere in proprio.
    Pare la scena di Frantic in cui Harrison Ford si rivolge al commissario che avanzava l’ipotesi di una scappatella piuttosto che qualcosa di grave, dicendo: “Parla di mia moglie pensando alla sua”.

  3. giovanni Says:

    Se Mauro fosse stato Sindaco di Bologna nel 1999-2004,ci saremmo quanto meno risparmiati Guazzaloca,Cofferati e Delbono. Mica poco.Ma dopo Vitali era inevitabile che ciò accadesse ovvero che Mauro non accettasse di scendere a duellare con l’ectoplasma Bartolini.A mio sommesso giudizio Mauro avrebbe stravinto Ma qui subentrò Mauro L’orgoglio, o meglio, la stima di sè non ha prezzo Mauro porto a casa la dignità e altri filetto e buon vino d’annata
    Chi si oppose a Mauro?Tutti quelli che pascolavano all’ombra dell’Ulivo,il cui portavoce-sponda era proprio quel l’ormai “pelato” Vitali,che aveva regalato bologna a Prodi,Montezemolo & C
    Si comprende allora perchè Mauro ha sempre fatto paura ad i “dirigenti” PDS e DS: avrebbe amministrato la città nell’interesse dei cittadini Insomma,un’amministrazione eversiva,che avrebbe ostacolato ed impedito agli affaristi di ogni risma ,di succhiare il midollo alla città.
    Oggi la paura torna ad agitare i sonni di quelli che”scialano” all’ombra dell’ulivo bolognese,più vegeto e utile che mai, Una lista civica di sinistra priverebbe i trafficanti di ogni associazione ,pubblica o segreta, formale o informale, della necessaria agibilità politica.Qui,dunque,non è più questione di chi sarà sindaco.Certo non lo sarà Campagnoli, ancorchè abbia trascorso giorni agitati per votarsi su Repubblica ,saltando da un computer a l’altro dei suoi conoscenti.
    Rudi,non è ancora troppo tardi.Abbiamo uomini,idee e mezzi per fare ciò che deve essere fatto, nell’interesse della città
    Insomma,al posto del portavoce Vitali non dormirei tra due guanciali.

  4. roberto Says:

    Certamente cosa non da poco risparmiare a Bologna le sindacature di Guazzaloca, Cofferati e Delbono!
    Per dire, l’obbrobrio in zona Fiera e Porta Europa sarebbe stato risparmiato ad almeno a 5 generazioni.
    Quanto alla Bertolini, non direi tanto ectoplasma: capace con pochi numeri di farsi candidare nel listino di Errani, quindi senza sottoporsi al giudizio degli elettori, definitivamente scansato con la presidenza della Consulta degli “Emiliani Romagnoli nel Mondo” che costa alla Regione circa 1 milione di euro all’anno. Evidentemente non solo a Delbono piaceva viaggiare.
    Ecco curriculum della Bartolini pubblicato nel sito:
    Precedenti esperienze:
    Dal 1980 al ’95 è stata consigliera comunale a Bologna, ricoprendo anche la carica di assessore con il sindaco Renzo Imbeni con deleghe alle politiche sociali e casa (1988-90) e all’Università, innovazione, affari istituzionali e decentramento (1990-93). Sempre in qualità di assessore ha seguito per l’intero mandato le politiche giovanili e il Progetto Donna.
    Consigliera regionale per due legislature, dal 1995 al 2005, ha fatto parte in entrambe della commissione sanità e politiche sociali, anche come vicepresidente. Durante la seconda legislatura, è stata componente della commissione speciale per la revisione dello Statuto regionale dove, all’articolo 2, è inserito il riconoscimento degli emiliano-romagnoli all’estero come elemento fondamentale della società regionale.
    Dal 2000 è presidente dell’AICCRE (associazione dei Comuni e delle Regioni per l’Europa) sezione Emilia-Romagna.
    Altri incarichi attuali:
    Fa parte del Consiglio Direttivo di AICCRE. E’ vicepresidente dell’Onlus Arte e Salute, associazione che promuove la formazione professionale e l’avviamento lavorativo in campo artistico di pazienti psichiatrici in carico ai servizi sanitari, nonché componente, nominata dalla Regione Emilia Romagna, dell’Associazione “Women”, rete di enti locali e associazioni femminili impegnata nella promozione di progetti di cooperazione e sviluppo rivolti alle donne in difficoltà nei Paesi del bacino mediterraneo.

    Come si può vedere, le dimissioni dalla giunta regionale, la candidatura a Sindaco e la successiva trombatura sono state completamente rimosse.
    Ci vuole del fegato poi a sottolineare che si è stati promotori di una modifica statutaria che ha dato origine ad un organismo di discutibile necessità e di cui è diventata Presidente.
    Ha del filo da tessere, la Signora!

  5. vanni pancaldi Says:

    Scusatemi io come sempre sarò rozzo e ripetitivo. Ritengo che dal 1 settembre sia imperativo dedicare le energie sopravissute alla lunga catena di scoramento, disillusione, incazzatura, non voto, masochismo nel rimanere nel PD per cambiarlo dall’iinterno (incredibile la coazione a ripetere di alcuni) per costruire una lista di orgoglio civico e dimensione metropolitana sfacciatamente di Sinistra (senza aggettivi) con pochissimi punti prioritari (meglio 3 max 5). Ritengo che già nella definizione che indico da tempo (orgoglio civico e dimensione metropolitana) siano già praticamente impliciti quasi tutti i punti di un possibile programma.Negli incontri promossi ad inizio settembre da un insieme di possibili attori di una auspicabile lista civica spero sia possibile dettagliare e fare opportuna sintesi almeno di questa prima indispensabile fase.
    Questa fase deve procedere senza curarsi di “loro” (quelli del PD ed esangui alleati) come si farebbe per costruire uno “zero based budget”, per non essere travolti dalle mille fibrillazioni che li scuotono e che da sole basterebbero a far crolalre le due torri (altro che il Civis…)
    Poi capisco che la free zone che Mauro lascia a note come questa oltre che a conviviali incontri ferragostani da lui citati, inducono scariche neuronali anomale in soggetti avvezzi a considerare la politica cosa loro ( e talvolta casa loro…) ed immaginare orchi e demoni sulla loro strada lastricata di buone intenzioni. E’ cosa buona e giusta!

  6. Loris Marchesini Says:

    Caro Mauro,

    divertente questo tuo post sul “tuo orto”. penso ti sarai divertito anche tu a scriverlo dal tuo sito reale dell’appennino.

    Due brevissime considerazioni:
    – a te Mauro chiedo (poi sono giustamente farai come ti pare) di partecipare a fare buona politica aiutandoci, aiutando il PD che non è poi messo così male, nonostante tutto (e guardandoci intorno, non solo agli altri partiti di centrosinistra che sarebbe oltremodo deprimente, ma anche guardando questa livida società)
    – a Vanni, mi ripeterò, ma pur cercando di capire che ce l’ha con il PD (o qualcuno di loro), non capisco quasi mai nulla di ciò che scrive; quando però eri un amministratore comunale andava tutto bene; chi è che è cambiato e perchè ?

  7. roberto Says:

    Caro Loris, instancabilmente sostieni che in regno caecorum monoculus rex.
    Questo non toglie che in via Rivani siano mezzo cecati.
    E tu, cattolico, lo sai che il Signore acceca chi vuole perdere.
    E non è possibile fare buona politica con personaggi come De Maria e (da quanto si sta sperimentando) con Donini.
    Ma poichè sono in grado di tessere tela, i buoni se la squagliano lasciandoci questi fichi nel bigoncio.

  8. giovanni Says:

    @ Roberto

    Ma dimmi un pò: tutti questi cattolici dove erano nascosti negli anni 60-70 e 80
    Stamane,come al solito ,ho visto visto un noto domenicano, del “Cenacolo ” di Piazza S. Domenico, nascondere sotto la tonaca “il Resto del Carlino.
    Non è per caso che tuttti questi cattolici sono ” entristi”,come dicevano quelli del PCdI marxista-leninista,linea rossa

  9. roberto Says:

    Forse c’è un equivoco, perchè io sono completamente estraneo ai cattolici, bolognesi e non. Conosco però persone perbene che lo sono e con le quali si potrebbe veramente fare un pezzo di strada assieme.
    Nel trentennio che citi direi che erano alla messa, o frequentavano Gioventù studentesca, poi Comunione e Liberazione .
    Nella bassa romagna (Rimini e dintorni) erano potentissimi, molto più del PCI che governava il territorio.
    Intendo per le cose materiali, ovviamente.
    (E Giovanni sa meglio di me quanto fermento c’era nel mondo cattolico negli anni 60)

  10. Arturo Says:

    Caro Zani, mi permetta di intervenire per rinnovarle la mia stima e per compiacermi della scelta, saggia ed ecologica, di ritirarsi sulle nostre montagne a coltivare la terra. Però, al “netto dei sospetti” e pensando alle volte passate in cui è stato sfiorato dal desiderio di candidarsi, credo che anche lei sia stato assalito dal dubbio di sbagliare, nel momento in cui il pensiero atterra sul tema della scelta delle persone a cui rivolgersi, per affrontare il potenziale salto sulla poltrona di Palazzo d’Accursio: in questo senso almeno, il “governo dei migliori” attanaglia tutti gli schieramenti e la mancanza di “padri nobili” induce a a scartare anche l’ipotesi che esistano “figli illustri” su cui contare. Sulla nobiltà di noi “vecchi” o “veterani” non mi sento di esprimermi, ma sul fatto che la sinistra potrebbe avere in lei un padre mi sento di spendere una parola di giusto apprezzamento.
    Cordiali saluti.

  11. franco potitò Says:

    Caro Zani,
    Malgrado il tuo rifiuto di prendere in esame qualsiasi candidatura ( decisione saggia, anche se mi dispiace ) credo tu possa aiutare molti, me per primo, a riprendere in mano i fili di un pensiero politico, partendo dal passato e tornando a vedere un futuro possibile.
    Magari partendo da piccole cose.
    L’alternativa è lascia perdere, prendere atto dei limiti ( enormi ) di un PD autoreferenziale, e dei nostri. Personalmente sono tentato ogni giorno di abbandonarmi con languore assecondando la corrente che scorre in città da almeno 10 anni.
    A Bologna non è comodo essere una minoranza critica, fuori dal cerchio del potere.
    Pasolini diceva che qui non si accetta neppure l’ alterità. Credo lo penserebbe anche oggi.
    Quindi mi aspetto che tu qualcosa la faccia.
    D’altra parte la politica è una malattia e la medicina bisogna pur prenderla, amara o non amara che sia.
    franco potitò

  12. maurozani Says:

    Caro Arturo,
    la ringrazio per l’apprezzamento. Lei è persona informata dei fatti. Di conseguenza sa come, almeno una volta, quella volta, andarono le cose. Di certo nel mio schieramento non spadroneggiavano i migliori: lo ammetto volentieri. Anzi , io a qualcuno non l’ho mai perdonata. Nè mai lo farò. Sono agnostico alquanto.
    Ma , adesso, se mi volto indietro è solo quando qualche sprovveduto mi tira per la giacchetta. In questi casi , per carattere, reagisco. Come quando qualcun altro , non dei migliori, (che peraltro a Lei non stava del tutto simpatico) mi suggerì di collocarmi nella posizione del padre nobile. Risposi garbatamente che nutrivo già sensi di colpa per il poco tempo che dedicavo a fare il padre di mia figlia.
    Caro Arturo la sinistra bolognese avrebbe bisogno di un capo (adesso si chiama leader), non di un padre.
    Apparirà strano, almeno a taluno tra i miei pazienti lettori, che io lo dica proprio a Lei, ( ma anche in questo campo Lei è persona informata dei fatti per via di una lunga consuetudine che fu poi traumaticamente interrotta) quindi Le dirò che se si trovasse quel capo io volentieri lo sosterrei , senza per questo venir meno alla mia scelta “saggia ed ecologica”.

    Nell’attesa voglia gradire i miei più sinceri saluti. E mi stia bene caro Arturo.

    PS. Per consuetudine, naturalmente, intendo conoscenza e frequentazione, non certo condivisione o appartenenza.

  13. maurozani Says:

    Caro Potitò,
    diamo tempo al tempo e vediamo cosa fare. Insieme. Minoranza critica. Di sicuro non grandi cose. Magari piccole ma significative. Comunque non inutili.
    Quanto alla medicina , in realtà continuo a prenderla, seppur a dosi omeopatiche.

  14. vanni pancaldi Says:

    @Loris ho deciso di chiudere le diatribe sul mio passato nel PD in cui ingenuamente e passionalmente avevo creduto davvero. Mi sbagliavo. L’ho capito quando ho visto negare prepotentemente le stesse regole scritte in statuto e regolamenti. Stop. Non voglio continuare tanto nessuno nel PD è interessato veramente a capire le tante espulsioni e le tantissime liste civiche di sinistra extra partitiche che sono fiorite. Nello stesso modo in cui nessuno è veramente interessato a capire perché è accaduto l’evento Del Bono. Sarà la storia (politica) a decretare il successo o l’insuccesso di questa miopia volontaria.

    Lasciamo poi perdere le mie personali attività di ex-amministratore Qui non è il luogo adatto, ma sono disposto a tutti i confronti possibili sul mio sito FB.

    Mi preoccupa invece il fatto che credevo banale quello che ho scritto ma l’ora tarda in cui di solito riesco ad avere tempo per compilare queste note evidentemente non aiuta.

    Provo a spiegarmi. Nelle organizzazioni umane (come le amministrazioni pubbliche) in momenti di forte transizione come questi in cui sono crollate certezze ed identità definite, sarebbe sempre utile fare un esercizio diametralmente opposto a quello che in tantissimi stanno facendo. Cioè non si cercano nomi e cognomi e nemmeno si cercano parole d’ordine per “vincere” ma si parte da: che fare? ed in quale dimensione vanno affrontati problemi ed opportunità? per quanto riguarda Bologna significa: i confini comunali sono l’orizzonte di intervento corretto? Se si parla di mobilità, ci si accorge subito che la risposta non può essere che la città “metropolitana”. Detto questo si elencano i punti e le proposte di intervento e si da loro una priorità. Tutto è importante ma non tutto è possibile fare contemporaneamente La politica è sopratutto scelta strategica, in particolare quando si lavora in fase di risorse calanti. Poi ci si pone il problema della struttura e dell’azione del soggetto politico necessari per realizzarli, delle alleanze e della leadership adeguata

    Nelle aziende una simile metodologia viene pomposamente definita zero based budget. Se si vuole davvero cambiare rotta si evita di fare esercizi che partono dal budget precedente a cui aggiungere o togliere qualcosina ma si parte praticamente da zero avendo come punti cardinali di riferimento le dimensioni aziendali e la capacità produttiva, il mercato, il punto di pareggio e gli obiettivi strategici e naturalmente le risorse umane e dirigenziali adeguate.

    Niente va dato per scontato. Tutto è vagliato e rimesso in discussione. Se no è solo aria fritta e conservazione (delle poltrone e relative prebende) e messianica speranza.

    Naturalmente una minoranza critica come la definisce Mauro e non velleitaria cercherà di trovare le strade con passione e competenza per mettere nel piatto del governo locale qualcuno tra i punti che ha identificato come prioritari e fattibili. E vista la confusione che regna sotto il cielo il momento è propizio.

    E Mauro potrebbe essere sicuramente un attore e non solo un buon ortolano.

  15. roberto Says:

    @ vanni
    Voci nel deserto.
    Nelle segreterie non sono abituati a rivolgersi ai commercialisti (zero based badgeting): hanno oracoli veltroniani, dalemiani, dossettiani ecc. che interpellano a turno o secondo convenienza.

  16. Franco Nanni Says:

    Caro Mauro,da poche settimane sto seguendo il tuo blog andando anche a
    vedere gli articoli precedenti.Chi non abbia secondi fini più o meno confes-
    sabili o chi non sia preda di una profonda malafede non può non condivide-
    re ciò che vai dicendo,in particolare chi come il sottoscritto ,a livelli molto
    più modesti ha avuto lo stesso percorso e la stessa presa di coscienza.
    Da mesi assistiamo al totocandidato a Sindaco che a mio avviso si limita
    ad una possibile investitura ad un importante carica istituzionale senza esprimere alcunchè su ciò che il prescelto dovrebbe fare per questa povera Bologna in pesante declino se non per gli interessi di qualcuno.
    Dobbiamo dire BASTA ai “MANGIA-MANGIA ARRAFFA-ARRAFFA” che si
    annidano sotto tutte le bandiere. Un abbraccio!!!!!

  17. ADRIANO TURRINI Says:

    Trovo utile che tu continui a fare politica, anche dal tuo orto, nei modi e nelle forme che ritieni. Non è solo un diritto costituzionale ma, soprattutto, un bene per molti.
    Non sento il bisogno, come ha fatto Loris, di difese aprioristiche del PD e delle segreterie. anche se, a differenza di altre volte, ho trovato la tua nota chiara, come sempre, ma un po’ tirata via. Capisco il bisogno di smentire un tentativo di “stanare” che, probsbilmente, il Corriere ha fatto per “conto terzi”. Non capisco però il bisogno di partire con un primo capoverso forzatamente ironico e, forse per questo, non particolarmente efficace. Bello poi lo scambio con Arturo e, invece, preoccupante il passaggio sull’appennino agostano.
    Devo dire che, a differenza di altre cose lette, il secondo commento di Vanni Pancaldi ha un suo fascino. La suggestione dello zero budget, non credo applicabile in politica, ha comunque una sua efficacia di pensiero e di proposta.
    @roberto, credo sia una fortuna che le “segreterie”, più o meno capaci, non si rivolgano ai commercialisti. Questi ultimi, sia in politica che nella professione, sono “forse capaci di tradurre “zero base budgeting” dall’inglese a favore di noi miseri mortali. Non sono certo capaci, non è il loro mestiere, di applicare la formula alla pratica: ne aziendale ne, tantomeno politica.

  18. maurozani Says:

    Caro Adriano, se ci fai caso io parto quasi sempre ,per commentare eventi locali, da un piccolo incipit nazionale. Magari stavolta non è ben riuscito. Troppo posticcio. Chiedo venia. E’ che quando guardo i tiggì, subito m’incazzo. Nella fattispecie, qualche ora dopo (se non sbaglio) il mio “capoverso forzatamente polemico” si scopre che la banda B & B non vuole più le elezioni. Nè in autunno, nè in primavera. Ergo quando la paura fa novanta (sono di nuovo polemico) si rischia di non capire più come stanno davvero le cose.Ma porca miseria.. se leggi i miei vecchi post noterai che da tempo insisto sulla caduta di Berlusconi e invece nel PD, Bersani prende tempo col governo di transizione. E’ la banda B & B che deve aver paura delle elezioni. Non un opposizione che avesse le carte in regola. Non un’opposizione che fa il suo mestiere. E se non lo fa sarebbe ora che cominciasse a farlo. Aggirarsi per gli stand del meeting di Rimini , da questo punto di vista e nell’attuale contesto, non restituisce al paese intero l’idea di un’opposizione efficace e pronta al combattimento elettorale. Vabbè..non insisto oltre.

    PS. Quanto “all’appennino agostano”, può esser preoccupante come tu dici, inquietante, paranoico, o semplicemente privo di fondamento. Come spero. Tuttavia rispetto ad una gola profonda che a mio avviso si è attivata ho voluto metter le mani avanti. Della serie: ingenuo in passato sono stato , ma ora come allora fesso non sono. E poi, in questi casi vattelapesca. Non val la pena di insistere più che tanto.

  19. maurozani Says:

    Caro Vanni,
    come ortolano valgo assai poco. Tra l’altro qui c’è un terra argillosa assai poco generosa. Tuttavia ci provo. Dico davvero. Mi piace anche fare l’attore. O meglio mi è molto piaciuto in passato. Adesso conviene prender atto del tempo che è passato e che passa (madonna come passa) e magari ritagliarsi un onesto ruolo da caratterista. Non mi dispiace. E, in fin dei conti può esser persino utile.

  20. Giasone Says:

    Mauro Zani il candidato unico della Sinistra? Sarebbe l’unica notizia sensata nell’accozzaglia di dichiarazioni e gaffe susseguitesi nel corso dell’ultimo mese. Spesso si utilizza il “quando c’era lui” riferendosi a eventi di mussoliniana memoria. Vorrei, se me lo consentite, utilizzarlo per ricordare i tempi del Mauro Zani “salvatore della patria” che dovette traghettare una federazione lacerata al suo interno che ebbe la naturale esplosione dopo le elezioni del 1999.
    Ve lo immaginate un Zani che “bisbiglia” – davanti a una telecamera grande come una casa – al segretario del partito che il presidente di una società quotata in Borsa che non gradisce un candidato? Ve lo immaginate un segretario che dopo un mese dall’inizio del suo mandato già capisce di non farcela e si trova l’ex segretario pronto a metterlo in ombra e riprendersi la scena?
    Per non parlare poi delle candidature oggi in campo… Cevenini che vorrebbe fare il “Capo del mondo” che resta rintanato, il Conte Sassoli “smascherato” dal Corriere ora pronto a sostenere Cevenini, Alberani “sgridato” dal sindacato che dirige, Anselmi e il suo latinorum…
    Zani non si candida? Zani non sarà il “capo” della Sinistra? Bene, rispetto il suo pensiero. Però lasciatemi fare un appello:
    “A.A.A: Un Mauro Zani cercansi per la Sinistra”

  21. Candido Says:

    Di Padri nobili questa città messa male ne ha fin troppi , alcuni sono nobili,altri meno ..alcuni sono in preda ad un delirio senile(non è il suo caso On,Mauro) ….Servono bravi genitori che crescano i figli prediletti per poi lanciarli veramente nell’agone politico , sociale ed economico e non “usarli” come bravi papà che non vogliono pensionarsi per raggiunti limiti di età ..io sono un figlio e non uno di questi presunti genitori , non desidero sterili accompagnamenti dalla culla alla tomba , vorrei solo dire all’ON.Mauro e al Sig .Arturo che noi , giovani di Bologna ..non ci sentiamo figli prediletti, ma il sentimento , non voglio dire figlio precario perchè non ci sentiamo precari, è quello di essere abbandonati, di essere messi in coda a tutti ….vogliamo fare la bologna del futuro e non quella del passato..la Bologna del futuro deve essere una città molto diversa dall’attuale, blindata, pesante , conformista e socialmente repressa, deve essere leggera, giovane e socialmente viva, alal faccia di tutti i demografi e di tutti i senili…

  22. maurozani Says:

    Caro Arturo,
    sembra che lei non sia Giorgio Guazzaloca. Le bugie, anche sul web, hanno le gambe corte. Dunque la prossima volta la prego di non inviarmi i suoi commenti (già due) con una mail recante: info@giorgioguazzaloca.it.
    Oppure: giorgioguazzaloca@libero.it.D’altro canto io interloquisco con lei, chiunque lei sia.
    Che bisogno ha di spacciarsi per un altro? Peraltro io rispondo a tutti. Prova ne sia che ho replicato anche agli insulti di un idiota , forse ispirato dal Mossad. Dunque dov’è il problema. Forse di personalità?
    Va bene “Arturo”. A presto. Venga giù dal pero,intanto. Magari con un nickname di maggior fantasia. Le suggerisco che so..Batman..può andar bene?

    • Giorgio Guazzaloca Says:

      Gentile onorevole Zani,

      Le posso assicurare che non sono io quell’Arturo che Le scrive. La prego anche di non aggiungere parole in libertà su una questione che non mi riguarda assolutamente.
      Evidentemente qualcuno si appropria della mia e-mail che io, peraltro, non so nemmeno utilizzare.
      Questo è quanto.

      Cordiali saluti

      Giorgio Guazzaloca

      Bologna, 30 Agosto 2010

  23. maurozani Says:

    Caro Candido, che aspettate?

    Ammazzate all’ingrosso padri e padrini. Fate fuori con la vostra giovanile baldanza tutti i demografi e abolite la nozione stessa (ascientifica e ingannevole) di demografia. Su ,fatevi largo col machete in questa giungla senile.
    A Bologna, dato il contesto, sarà un vero massacro. Ma che importa se il sangue, ormai marcio, versato a profusione servirà ad edificare la Città Leggera? Pensateci. La tomba dei vecchi sarà la vostra culla. Finalmente liberi, affrancati dalla pesante zavorra della demografia. Fino a che non sarete vecchi…
    Fuor dallo scherzo non ho mai creduto nè mai crederò per un solo istante alle fuorvianti analisi che contrappongono i padri ai figli e viceversa. Una vera e propria fregatura per entrambi. Se la coperta è corta, ebbene allora si tratta di allungarla . Non di tirarla da una parte o dall’altra. Ma devo prender atto che in questa trappoletta per topi, neanche troppo sosfisticata, son caduti ormai da tempo tutti i “riformisti”.
    Auguri….e figli maschi.

  24. Lorenzo Sassoli Says:

    @Giasone. Solo una precisazione: non utilizzo maschere (tantomeno desueti titoli nobiliari) tant’è che uso solo il mio nome anagrafico ovunque io scriva e intervenga. Quello che poi la stampa avrebbe “smascherato” sarebbe stata la notizia che qualcuno aveva sondato una mia disponibilità a correre e si fosse sentito rispondere che prima dei nomi era importante pensare al “progetto”, cioè alzare la testa e guardare un po’ più lontano…. Su questa notizia è piovuto di tutto, tanto che ho dovuto, paradossalmente, ritirare pubblicamente quella disponibilità che non avevo mai offerto. Quindi né candidato né mascherato, solo cittadino che ama la sua città e che sognerebbe vederla risvegliarsi dal suo torpore con progetti ambiziosi prendendo anche qualche inevitabile rischio. Lo stesso giornale in questi giorni ha “smascherato” un’ interessante verità: l’area cittadina “Marconi” sarebbe diventata la seconda più “vivibile” della città, soprattutto per i giovani Garantisco che non era così’ quando è nato il “progetto” della Manifattura delle Arti. Forse non dovremmo riflettere solo su possibili alleanze e candidature supposte o smascherate ma anche su quello che di buono la città ha realizzato, sul “prolungamento del positivo”, saremmo tutti più utili alla nostra comunità. Come ha capito voglio ribadire che la parola “progetto” non è uno slogan vuoto di significato né assimilabile a “programma” (che discende dal progetto) ma è l’unico metodo per realizzare qualcosa di duraturo ed efficace. Quanto a Cevenini, è persona seria e responsabile che conosce e ama la sua città ed i suoi concittadini. Mi piace per questo. Parere di cittadino.

  25. Gianni Says:

    Avrai letto anche tu Repubblica oggi, Renzi a proposito dei padri e dei figli di cui parli Renzi (arrogantello e ex Rutelliano o sbaglio?):
    “Nuovo Ulivo? Uno sbadiglio ci seppellirà. Mandiamoli tutti a casa questi leader tristi del Pd”.
    Ambizioso programma, sindaco Matteo Renzi.
    “Non è mica solo una questione di ricambio generazionale. Se vogliamo sbarazzarci di nonno Silvio, io così lo chiamo e non caimano, dobbiamo liberarci di un’intera generazione di dirigenti del mio partito. Non faccio distinzioni tra D’Alema, Veltroni, Bersani… Basta. E’ il momento della rottamazione. Senza incentivi”. ecc.
    e avrai letto Zamagni su Repubblica Bologna anch’io come te “non ho mai creduto nè mai crederò per un solo istante alle fuorvianti analisi che contrappongono i padri ai figli e viceversa”.
    Mi sembra che entrambi contengano parziali verità per l’Italia e per Bologna (certo che vederla ridotta così stringe il cuore, ma anche nel resto dell’emilia romagna non scherza).
    Credo, e non da oggi, che finché rimangono assieme ex Ds e ex Margheritini in questo parvenza di partito che è il PD (con al centro l’autoconservazione del ceto dirigente e relativi “yes man”) non ci sarà futuro per una sinistra decente, per non parlare di Ferrero & Company. Vendola? forse (anche se lascia desiderare sui contenuti), ma sono molto restio ad affidarmi ancora una volta a un leader, non “siam micca americani” direbbe Vasco…. Rossi, con grande dispiacere di Veltroni (ma perché non ci và ad abitare in america? son convinto che Obama gli riserverebbe un’accoglienza altro che Marchionne! oh no???).
    Scusa se ho divagato, ma il tuo blog, tuoi post sono sempre una bella lettura, illuminante e contengono un ragionare “fino”, senza boria!
    UN RAGIONARE IN CUI MI RITROVO.

  26. Candido Says:

    mi dispiace della risposta nervosa dell’on Mauro , non vogliamo ne padri ne padrini..lo credevo piu saggio e piu democratico nei confronti dei giovani , forse le mie parole assomigliano a qualche pseudoleader del 77, non sono un indiano metropolitano ,nemmeno un amico di qualche leader di autonomia operaia ..ma vorrei solo ( e mi sembra tanto) rinnovare le idee , gli uomini di questa città , i partiti di questa città,Non sono ne del Pdl , ne della Lega,ma semplicemente un riformista bolognese , ma mai della corrente riformista del pci …semplicemente vorrei che i 60enni se ne andassero finalmente in pensione , per poter innovare, migliorare , cambiare un modello stantio di sviluppo ..le cooperative nella competittion globale non hanno il timing e nemmano le sensibilita giuste ….vorrei una citta meno solidale, ma piu sicura di se stessa , piu consapevole delle sue capacità intelettuali..e mai vorrei vorrei che qualche (inutile) profeta dicesse che siamo ancora nel dopoguerra e che esistano ancora i fasisti e gli antifafasisti( l’s mancante è voluta) ..Giudico il Sindaco della citta fiorentina un po isterico, ma trovo che dice cose sagge ..non è un provvidente, ma un ragionatore di cose e per le cose ..non vogliamo profeti che dicano cose cose passatiste e vaticinanti ..ne vogliamo che il passato si ripeta..vogliamo semplicemente che la generation degli anni 40 si ritiri per aprire una new competition , per una città nuova, dove le falangi hobbesiane diano impulso ad un nuovo spirito cittadino..

  27. giovanni Says:

    La “filosofia antropologica” è figlia della stupidita naturalistica e avidità umana. Pare che sia l’unica “disciplina “insegnata presso la facoltà di scienze politiche dell’Alma…..La validazione della bontà della disciplina sarebbe appunto il trionfo del furbetto Renzi,il quale l’ha spuntata perchè i capponi di Renzo si beccavano tra loro.

  28. Tommaso Guerini Says:

    @Candido, approfitto dell’ospitalità di questo blog, davvero un interessante luogo di confronto, per dirti, da giovane a giovane (sospetto che mi toccherà quest’epiteto per altri trent’anni, visto il trend del paese), che la tua visione è quantomeno ingenua.
    Vorrei dire candida, ma a giocare con le parole e le situazioni ha già pensato lo pseudo-Arturo.
    In politica, come in tutti gli altri settori della vita sociale in cui si esercita un qualunque potere, le transizioni non avvengono mai spontaneamente.
    Non capisco del resto per quale motivo chi guida un partito, un’azienda o una amministrazione dovrebbe spontaneamente lasciarne la guida a chi non è abbastanza capace, forte o determinato a sostituirlo con mezzi propri.
    La generazione “degli anni ’40”, di cui fanno parte anche i miei genitori e chi ci ospita in questo spazio, ha avuto la capacità di imporsi a partire dalla fine degli anni ’60, sull’onda di un fenomeno globale.
    Ha avuto poi la capacità e il cinismo di attuare meccanismi di autodifesa, garantendosi una tranquilla gestione del potere conquistato.
    Le “nuove generazioni” se vogliono davvero contare, devono darsi da fare, innanzitutto condividendo una visione ideale e politica e mettendola in atto nei luoghi in cui si formano i processi collettivi: scuole, università, luoghi di lavoro e, innanzitutto, nei partiti.
    Altrimenti, quando la natura farà il suo corso e ci troveremo, a gestire le responsabilità cui tu fai riferimento, non saremo in grado e falliremo.
    Per quanto riguarda Renzi, trovo che abbia la grande capacità di dire sempre la cosa giusta al momento giusto per avere un titolo sui giornali.
    Infine, sono d’accordo con la necessità di un progetto che svegli la città dal suo torpore, anche correndo dei rischi, come scrive Lorenzo Sassoli, tuttavia penso che i tempi ormai siano maturi per iniziare a ragionare concretamente su chi possa esserne l’interprete principale e anche su chi dovrà ricoprire ruoli di primaria responsabilità.
    In una fase complessa come quella attuale, con i pesanti tagli al bilancio che condizioneranno il prossimo mandato, occorre rompere le liturgie del passato e ragionare su una squadra coesa che governi la città, non solo sul nome del candidato sindaco.

  29. maurozani Says:

    Caro Candido,
    non ho niente, proprio niente, da aggiungere a ciò che scrive qui sopra Tommaso Guerrini. Tale era il senso della mia risposta. Per niente nervosa.
    Resta il piacere di un confronto, tra diversi per età e per cultura. Quindi grazie dei suoi interventi.

  30. maurozani Says:

    Caro Gianni,
    non hai divagato. Anzi. Siamo afflitti da una personalizzazione esasperata della politica.Berlusconi docet. Nonostante sia un morto che cammina. Polticamente parlando dico. Affidarsi ad una sola persona è sempre sbagliato e connotativo di quella “Libertà dei servi” di cui parla Maurizio Viroli nel suo ultimo , bel , libro.

  31. Candido Says:

    Caro Tommy(ci conosciamo e bene ),
    si avro’ probabilmente una visione ingenua e forse fin troppo fideistica del nostro giovanilismo , ma tu sei un po schiavo di te stesso , della tua storia, di una bologna che tuo nonno Alfeo , ha vissuto in pieno….sei un relativista culturale perchè pensi che la risposta debba venire sempre dai soliti luoghi e probabilmente dai soliti apparati..Non sarebbe ora di cambiarli questi apparati , non sarebbe ora che i giovani eccellenti come te e forse me si svegliassero e andassero oltre le solite dicotomie Bologna partito..Bologna cooperative e che creassero una Nuova Bologna …fatta di cose e idee nuove …..Bologna per vivere, per non morire schiava dell’abitudine deve cambiare , deve fare quello scatto in avanti che le manca da troppo tempo, ormai….altrimenti succederà che la lega (ahime) la prenderà in mano sta città perchè l’abitudine ha fatta cambiare in peggio sta città ….d’accorsdo con i se e i ma non si fa la storia …..ma…

  32. Tommaso Guerini Says:

    Caro Candido, purtroppo non abbiamo una bacchetta magica per cambiare di colpo la nostra Bologna.
    Per ripartire occorre una visione condivisa, un progetto per raggiungerla e persone che lo realizzino.
    Sinceramente penso che uno degli elementi per cui questo non avviene è che molti delle nostre generazioni hanno sempre il retropensiero che, alla fine, troppo male non si sta.
    A Bologna si trova lavoro, molti indigeni non hanno il problema della casa, sentito più da chi viene da fuori, la vita culturale è superiore alla media italiana, i collegamenti internazionali ci sono e, a fine giornata, un piatto di tagliatelle fumanti non si nega a nessuno.
    L’onda lunga della crisi potrebbe modificare lo status quo in cui ci siamo adagiati negli ultimi decenni e mettere in moto un’evoluzione sociale.
    In questa prospettiva ben vengano confronti di lunga prospettiva su come dovrebbe essere la “Nuova Bologna”, aperti a tutti coloro che vogliano dare un contributo, a prescindere dall’età, dal censo, dall’appartenenza politica…perché una città è un grande corpo collettivo in cui c’è spazio per tutti.
    P.s. in questa prospettiva non mi dispiacerebbe un Bologna f.c. di nuovo in grado di far tremare il mondo e giornalisti come Alfeo Biagi capaci di narrarne ancora una volta le gesta.

  33. Candido Says:

    Caro Tommy,
    beh ripeto subito muore chi è schiavo dell’abitudine ! L’iconoclastia secondo la quale Bologna è la città mater terrae , dove si trova lavoro , dove tutti gli indigeni anno una casa è come una favola di Arthur Andersen…secondo gli indici economici nei prossimi mesi saranno persi 5.000 posti di lavoro , e poi a nessuno è negato un piatto di fumanti tagliatelle..ok , questo è ottimo..ma lo sviluppo dov’è ..dov’è il concetto di Bologna competitor nel mercato globale , non credo basti avere qualche piccola o media holding tipo hera ….la fiera, l’università stanno perdendo colpi , della meccanica taccio perchè, altrimenti, userei toni drammatici …la città che abbiamo conosciuto è in fin di vita…la nuova dov’è? e poi ci sono Bolognesi che la casa non ce l’hanno…tutto il resto è demagogia di potere caro Tommy!

  34. giovanni Says:

    @AdrianoTurrini

    A proposito di incongruenze tra “incipit” e “svolgimento del ragionamento”, mi permetto di segnalarle l’articolo pubblicato dal politologo Prof. Romano Prodi sul Messaggero del 27 c.m.

    @Gianni

    Anch’io ho letto l’intervista al Prof. Stefano Zamagni, Medaglia d’Oro al Credito Cooperativo (Roma). Di primo acchito l’intervista induceva a pensare che il professor Zamagni, negli ultimi quindici anni, avesse vissuto nell’Africa sub sahariana. E invece, in tutti questi anni, il padre spirituale del fidanzato della Gracchi è rimasto a Bologna.
    Dico spirituale perché il democristiano professor Stefano Zamagni, elevò alla dignità di cattedratico l’infante Delbono, all’età di trentatre anni. Certo, il padre politico di Delbono era e resta Romano Prodi, che ha già perdonato (domenica 17 gennaio 2010 dopo la Messa delle ore 12.00, sul sagrato di Santo Stefano) le marachelle del sedicente allievo di Amartya Sen.
    Il professor Zamagni, invece, nella sua intervista non fa parola delle gesta del suo caro allievo, presentato diciotto mesi fa alla Città come massimo del rinnovamento.
    Ma insomma, in simili frangenti si potrebbe anche tacere e una volta i democristiani conoscevano e praticavano la regola del silenzio. Da quando sono divenuti cattolici del Pd, pare abbiano abbandonato le buone e vecchie regole, preferendo anch’essi la sovraesposizione mediatica.

    @ Lorenzo Sassoli.

    Mi ha molto impressionato il “prolungamento del positivo” intravisto dal Corriere di Bologna nel progetto dell’ex Manifattura (o MaMbo). Anche la Bologna murata la settimana scorsa era davvero vivibile …. praticamente deserta.

  35. maurozani Says:

    Gentile signor Giorgio Guazzaloca,
    prendo atto che quell’Arturo non è lei. Francamente lo avevo già fatto. Se qualcuno s’appropria della sua mail il problema non è mio. Ma solo suo. Quanto alle parole in libertà non so proprio a cosa Lei voglia alludere.

    Di sicuro non posso prometterLe che di Lei non parlerò in alcun caso. Dipenderà solo dagli eventi e dalle circostanze della cronaca cittadina.

    Saluti cordiali

    mauro zani

  36. vanni pancaldi Says:

    Interessante lo scambio di opinioni sul tema padri e figli. Mi viene in mente una vignetta di qualche anno fa: mi pare di Altan. Il figlio raggiante annuncia al padre : “Finalmente ho trovato lavoro”. Il padre felice “ e quale?” e lui “ il tuo!”.
    Il conflitto generazionale ha solo una soluzione suggerita da Mauro ed altri: aggiungere un pezzo o tirare tutti assieme la coperta per allargarla non per spostarla da una parte all’altra.

    Oggi ho visto il video della “contestazione” a Dell’Utri. Mi sono commosso, veramente e non era colpa delle cipolle di qualche orto. Una parola finalmente sdoganata e che assieme alle idee ed ai progetti può dare voce all’Italia che vuole rinnovare e rinnovarsi. E la contestazione ha bisogno di toni di voce giovanili. Solo nel fuoco anche gioioso dell’impegno arrivano le nuove conquiste sociali e si mantengono quelle già esistenti. E non il “triste” impegno degli anni 70 come lo ha invece stigmatizzato una assurda ma efficacemente propagandista trasmissione “80 voglia di te” condotta dalla rediviva Sabrina Salerno che ha magnificato i favolosi 80, naturalmente iniziati sotto il segno del “biscione” di canale 5 e dei sui profeti (Calà Smaila Wanna Marchi (!!!) e via vomitando).
    Si può essere anche moderati nelle proposte ma radicali e determinati nel portarle avanti, senza mai pensare alla pancia piena di tagliatelle che non tutti hanno (anzi) e che qualcuno tenta sempre comunque di toglierti dalla forchetta. Il paese è sempre avanzato sulla spinta giovanile e l’ultima spinta è finita oramai da 30 anni. Io i giovani li aspetto ogni giorno per essere al loro fianco, non alla loro testa.
    Forse qualcosa inizia a muoversi ma sarò franco, troppe energie sono ingabbiate nella rete degli opportunismi del PD & C, almeno in Emilia-Romagna. Ancora prima di muoversi molti giovani preferiscono la sazietà alla combattività. Il rinnovamento non funziona così! C’è chi nasce sindaco prima ancora di mai aver fatto politica vera, che non significa solo cuocere salsicce alla festa di partito, ma quella raziocinante ed intrigante analisi dei problemi e delle opportunità e della battaglia delle idee per affrontarli.

    Il mio stimolo sullo “zero budget” non vuole essere la via commercialista ( o meglio “consulenziale” perché i commercialisti fanno altre cose, ma non sottilizziamo) al rinnovamento. Non credo alla trasposizione pari-pari dei modelli aziendali alla politica, se vogliamo evitare disastri. (Berlusconi docet). Ma vanno riconosciuti in diversi strumenti (militari, aziendali , scientifici, economici,..) le “convergenze” per risolvere problemi analoghi in contesti fortemente diversi. Pensare che la politica sia “altro” rispetto ad analoghe attività organizzative umane e che possa ignorare la completezza dei “ferri del mestiere” e del loro uso è stolto per chi ci crede e truffaldino in chi lo sostiene.
    Per non volare troppo alti basterebbe pensare che nessuno ha ancora espresso la validità del Civis in un numero comprensibile a tutti e confrontabile :es il numero di passeggeri trasportati per ora previsti. Certo. Perché poi sarebbe semplice estrarre il costo per passeggero/ora e verificare nei fatti le deboli fondamenta su cui è stato costruito il progetto . Come nessuno sta ancora parlando del perché la mobilità sia affrontata a livello comunale (con la sola “integrazione” di San Lazzaro) quando il modello di mobilità odierno è a livello di area metropolitana e comprende i Comuni almeno fino alla seconda fascia e quindi il SFM risulta il sistema corretto invece che la triade Civis/metro/people mover. E per continuare con le suggestioni Perché non si usano i modelli della “logistica” più avanzata e mezzi a trazione elettrica, per gestire il trasporto merci all’interno del centro storico, in grado di stimolare opportunità di lavoro ad alto livello per giovani laureati della nostra Università, , ma si permette una caotica penetrazione di antiquati inquinanti ed inefficaci furgoncini? Una visione “bottegaia” dei problemi oramai ha contaminato le forze politiche una volte capaci di guardare lontano e garantire il futuro di una Bologna “capitale mondiale”. Usciamone.

    Infine di Renzi una cosa la condivido: lo “spirito dell’Ulivo” lasciamolo perdere. Non è stata una grande storia tale da infiammare gli animi al suo ricordo Se proprio vogliamo guardare al passato romanticamente direi che più che quello “spirito” meglio lo “spettro” che si aggirava per l’Europa 150 anni fa…e non era quello del Grande Cocomero dell’orto più sincero in cui lo aspettava sempre il caro Charlie Brown.

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