Le buone azioni non rimangono mai impunite.

Come i lettori han notato, anche dagli ultimi tre post, volevo rimaner coerente con l’intenzione di stare alla larga, almeno per un po’, dal dibattito bolognese.
Sento il bisogno , di prender le distanze, da una certa pressione che mi vien fatta, da parti diverse. Mi si invita, in vario modo ad occuparmi più attivamente della situazione che si è creata a Bologna.
In verità ritenevo di occuparmene proprio tramite questo blog che è divenuto da tempo uno spazio aperto d’incontro, di scambio d’opinioni e di qualche approccio propositivo.
Ma sembra non bastare.
Per dirla con gergo bersaniano mi si vorrebbe , a “maniche rimboccate”.
Immerso nella tenzone.
Non a caso qualcuno (più d’uno e di due) m’incita a partecipare alle primarie di coalizione.
Come dite?
Non sarebbe coerente con la mia critica serrata al meccanismo stesso delle primarie? Son d’accordo con voi. Tuttavia è anche vero che di fronte ai tripli salti mortali che così di frequente ci offre in visione lo spettacolo della politica, una semplice capriola non scandalizzerebbe più di tanto.

Qualcun altro invece mi vedrebbe bene capeggiare una lista civica dopo che la mia proposta iniziale al PD bolognese non ha ottenuto alcuna audience.

Di fatto la mia propensione è chiara.

Al netto delle digressioni imposte dalla caratteristica del mezzo, la si può leggere nelle univoche risposte ai commenti dei post precedenti.
Tuttavia non voglio neppure dar l’impressione di chi critica senza assumere alcuna responsabilità diretta. Essa però andrà attentamente commisurata al mio attuale, modesto, ruolo.
A tal fine avverto il bisogno di riflettere ulteriormente e serenamente.

Solo che c’è un passato che non passa.

Una “formidabile” signora che viene dal passato e che , tra lo stupore generale perse le elezioni comunali contro Guazzaloca mi chiama di nuovo in causa a distanza di un decennio.

Totalmente sprovvista di comune senso del pudore, la signora in questione mi chiede dov’ero quand’ella fu candidata a furor di gruppi dirigenti col favore di ben tre ex stimatissimi sindaci e di buona stampa cittadina.

Lo sanno tutti. Dove ero. Quando la trappola era già scattata. E già erano organizzate, con un colpo di mano dell’ultimo momento, primarie farlocche, il cui risultato una coalizione larghissima accettò poi, senza batter ciglio.

Ero lì, con inchiostro amaro, a firmar documenti per la sua candidatura perché così voleva la logica di partito.

Così come tutti sanno dove ero in seguito, quando i militanti piangevano come vitelli portati al macello, e a Bologna sembrava scoppiata una bomba al neutrone mentre ancora due fazioni si scagliavano l’un contro l’altra armate.

Ed ero lì, e non me ne vanto di certo, quando per sottrarre la signora ad un severo giudizio degli elettori imponevo al Presidente Errani d’accoglierla , blindata, nel suo listino.

E adesso sento la signora parlar di fuoco amico. Forse quello che i suoi potenti amici e padrini , scatenarono senza risparmio di munizioni, comprese quelle venefiche proibite dalla convenzione di Ginevra, contro di me.

E’ proprio vero che le buone azioni non rimangono mai impunite.

Bisognerà ricordarsene in vista della prossima primavera.
Viceversa non s’impara mai nulla.

6 Risposte to “Le buone azioni non rimangono mai impunite.”

  1. gianni guagliumi Says:

    Bologna è una strana città: poteri forti, intellettuali snob, potentati politici, consorterie chiuse, amici degli amici, caminetti, ecc. ecc. Ci sono dei tormentoni che durano mesi e mesi, poi il nulla. Stamattina mentre passavo da Piazza Re Enzo ho visto con sgomento un cubo in cristallo con dentro un lavandino, un bidet e un water. Mi sono detto: sarà mica la porzione servizi delle gocce di Cucinella sfuggita all’occhiuta polizia segreta del sindaco papà? Nient’affatto, si trattava di una vetrinetta installata per la pubblicità del CERSAIE. Con furia iconoclasta (e una somma ingente sottratta ai servizi) si procedette a demolire un’installazione artistica che poi così orripilante non era, solo perchè partorita dall’amministrazione usurpatrice. Come se a Parigi le amministazioni successive a quella Chirac avessero abbattuto la piramide del Louvre di Ming Pei perchè di ispirazione gollista.
    Poi se si autorizzano installazioni pubblicitarie di dubbio gusto all’ingresso di Piazza Maggiore nessuno fiata. Ciò a proposito della memoria corta, della critica e dell’autocritica.

  2. giovanni Says:

    L’utilizzo degli spazi pubblici è un argomento serio.Piazza Maggiore,Piazza S Stefano,Montagnola,Giardini Margherita ecc,sono diventati dscariche commerciali a tutti gli effetti.La città è abusata dai commercianti in modo a dir poco parossistico.
    Tuttavia,ieri 23 settembre 2010,Massimo Gibelli è tornato a Bologna per incontrare Mariangela Bastico e all’amicone Dino.
    Indovina,indovinello per chi lavorerà il Massimo del Circo Massimo ?

  3. beppe ramina Says:

    Paradossalmente, ma non troppo, una tua scelta di concorrere alle elezioni comunali sarebbe la sola, forte novità di questa stagione politica bolognese. forse, addirittura, necessaria.

  4. Maurizio Cecconi Says:

    Appoggio la mozione Ramina.

  5. Maurizio Cecconi Says:

    Però non alle primarie, Mauro!

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